Farsi del male: 5 esempi quotidiani

Esistono modi sottili di farsi del male legati ad atteggiamenti e comportamenti rivolti contro di sé, e che apparentemente sembrano innocui se non addirittura ammirevoli.
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 28 marzo, 2023

Sono tanti i modi, in apparenza innocui, con cui farsi del male e la loro pericolosità  risiede proprio in tale sottigliezza. Di fatto, non apparendo come qualcosa di fuori dall’ordinario, è probabile che passino inosservati al vaglio della coscienza. Ma il problema è che, pur non rendendocene conto, essi continuano a operare, privandoci del benessere.

I comportamenti autodistruttivi sono manifesti, e benché non siano di facile risoluzione, quantomeno sappiamo che sono lì. Al contrario, l’impercettibilità di alcuni modi di farsi del male, non permette di trovare soluzioni, giacché non si riconosce il problema.

“Sono troppe le persone che sopravvalutano ciò che non sono e sottovalutano ciò che sono”.

Tali modi consistono in comportamenti che pur apparendo positivi o “normali”, non lo sono affatto. E il rischio è che possano essere scambiati per virtù.

A tal proposito, per imparare a riconoscerli, nelle prossime righe passeremo in rassegna alcuni dei comportamenti più subdoli e dannosi per la nostra salute psicologica.

Farsi del male

1. Sentirsi in colpa

Donna preoccupata.

Sentirsi continuamente in colpa è uno dei modi più sottili di farsi del male, perché corrode dall’interno, impiantando una serie di giudizi e accuse dure e infondate su di sé. L’aspetto peggiore è che sono tante le persone a cui è stata impartita un’educazione fondata sul senso di colpa, visto come sinonimo di buona coscienza morale.

Ma non è così. In quanto esseri umani siamo ben lontani dall’ideale di perfezione; il quale non è poi così auspicabile come si potrebbe pensare, dato che implica l’assoluta immobilità.

Sentirsi in colpa è una sorta di autoflagellazione che non serve alla crescita, ma che produce solamente sentimenti d’impotenza e di autoinganno. È molto meglio assumersi la responsabilità degli eventi, piuttosto che sentirsi in colpa.

2. Prendere decisioni contro se stessi

Per quanto possa apparire assurdo, accade molto più spesso di quanto si pensi. Per esempio, quando decidiamo di sopportare un lavoro che non ci piace piuttosto che cercarne un altro. O quando scegliamo di tacere di fronte a ingiustizie o soprusi che non dovrebbero essere lasciati correre.

Piccole e grandi decisioni che non ci permettono di affermarci, ma portano piuttosto di annullarsi o sminuirsi.

Questo è il motivo per cui non andrebbero adottate e perché, al contrario, sono un modo sottile per farsi del male. La decisione più sana è quella d’imparare a scegliere ciò che è nostro vostro favore.

3. Evitare quello che fa stare bene

Questo punto si ricollega al senso di colpa e alle decisioni contro se stessi. Spesso sappiamo già cos’è bene per noi, ma non lo facciamo perché qualcosa all’interno ci dice che può aspettare, o che è meglio fare ciò che comporta sacrificio o sofferenza.

In un certo senso, non ci sentiamo meritevoli del benessere che una qualche attività, oggetto o situazione può darci.

Spesso si tratta semplicemente di accettare che prendersi una pausa e smettere di lavorare per dedicare del tempo a se stessi va del tutto bene. O che vivere e godere della propria sessualità, arricchisce e migliora la vita.

Eppure, opponiamo resistenza. Di fronte a qualcosa che vi fa star bene, prendetelo quasi come un obbligo morale e fatelo o godetevelo.

4. Farsi del male: non saper dire “No”

Lite di coppia.

Questo è un altro dei modi sottili di farsi del male che viene spesso confuso con pregi come l’affabilità, la gentilezza o l’empatia.

Al di là della timidezza, dietro l’incapacità di dire “no” vi è spesso un problema di affermazione; che nasce dall’idea che i nostri desideri non siano degni di considerazione.

Bontà o flessibilità hanno senso quando portano a qualcosa di significativo o favoriscono lo sviluppo collettivo. Al contrario, se tale atteggiamento nasce dall’autosvalutazione, è dannoso sia per noi che per le persone che godono della nostra infinita accettazione. Dire “no” significa porre un limite, e i limiti servono a costruire relazioni sane.

5. Rimandare i momenti dedicati alla cura di sé

Se siete tra quelle le persone che non hanno mai tempo per andare dal medico, che pensano che una vacanza non sia poi così importante, o che semplicemente non dedicano mai tempo a se stesse… Ebbene, vi state facendo del male. Mettervi all’ultimo posto non vi aiuterà né aiuterà chi vi sta intorno.

La mente, il corpo e le emozioni devono sempre essere oggetto di attenzione e cura. Non esiste una ragione per non prendersi il tempo o fare uno sforzo per essere migliori in tutti questi campi.

Questi modi sottili di fare del male a se stessi hanno spesso effetti disastrosi nel lungo termine. Di fatto, producono uno stato di disagio che prima o poi diventerà evidente. Non nasciamo per trattarci male, ma per crescere e ricercare il benessere.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Guillamón, B. R. G., & Palomero, B. S. (2020). Caer sin hacerse daño. Nuestro tiempo, (707), 82-85.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.