Perché i figli non accettano un “no” come risposta

Perché i figli non accettano un “no” come risposta

Ultimo aggiornamento: 07 marzo, 2017

I figli ci mettono costantemente alla prova, cercando di mettere sempre in discussione i limiti che noi imponiamo loro. In seguito alla loro insaziabile voglia di approfondire sempre tutto, non si accontentano mai di un semplice “no”. Sfidare le regole e metterci alla prova come genitori o educatori, è per loro una sfida molto stimolante.

Non c’è dubbio sul fatto che mantenere saldi i limiti che sono stati decisi per i figli, far rispettare loro regole e disciplina, sia una delle attività più difficili da affrontare per un genitore. La cosa è resa ancor più complicata dal fatto che, più diciamo di “no” ai nostri figli, più loro cercheranno di ottenere quello che vogliono, cercando di far crollare le nostre difese.

“Disse il cane all’osso: se tu sei duro, io sono paziente”

-Anonimo-

Perché i bambini si comportano così?

I bambini si comportano così perché hanno bisogno di sperimentare ed esplorare diverse vie per capire quale sia la più funzionale al raggiungimento dell’obiettivo. In fondo, dovremmo essere felici che si comportino così, giacché si tratta di una forma di anticonformismo verso ciò che non gli piace o che non ritengono adeguato.

È normale che, essendo bambini, non abbiano in realtà un esatto concetto di ciò che è adeguato o meno, ma nel darne la loro interpretazione mostrano carattere e determinazione, piuttosto che una semplice sottomissione.

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Questo loro comportamento è anche un modo tipico di rispondere alle debolezze dei genitori. Se hanno trovato dei punti deboli nelle regole o una mancanza di coerenza da parte dei propri educatori, cercheranno di scavare a fondo per sfuggire alle costrizioni. Si comportano, grazie all’intuito, proprio come si comportano gli avvocati nei tribunali.

La chiave per mantenere le cose al loro posto consiste nell’essere decisi e coerenti, ovvero nel saper dire che così è stato deciso e così sarà, senza se e senza ma. Grazie alla coerenza, la messa a prova dei limiti si riduce al minimo, dato che i bambini imparano che le regole stabilite verbalmente trovano poi un’effettiva correlazione nella realtà.

Rinforzo intermittente per i nostri figli

I bambini i cui genitori sono privi di fermezza tendono a sfidare costantemente le regole, con la speranza di aggirarle. Se i bambini percepiscono che le regole non sempre vengono fatte rispettare, e che ciò dipende da motivi dettati più che altro dal caso, cercheranno in tutti i modi di sfruttare questa casualità, insistendo e persuadendo l’adulto fin quando la regola non cade.

Gli psicologi chiamano questo principio “rinforzo intermittente”. Pensate ad un topo che si avvicina ad una tavola piena di cibo. Se chi sorveglia la tavola lo fa ad intervalli regolari e prevedibili, il topo saprà esattamente quando muoversi per prendere il cibo.

Se, invece, la tavola viene sorvegliata ad intervalli variabili, il topo non saprà quando avvicinarsi.

Con i figli ed i limiti, funziona più o meno allo stesso modo. Quando la risposta dei genitori in una determinata situazione è inconsistente, questa incoerenza spingerà i bambini ad insistere per ottenere la risposta che vogliono sentirsi dare. Quindi, non vi è metodo migliore per preservare una regola che un rinforzo di ragione invariabile, concetto che molti genitori ignorano.

Il primo passo consiste nel superare l’incoerenza del genitore

L’incoerenza dei genitori si verifica di solito per diverse ragioni. Uno dei motivi di incoerenza genitoriale può essere la mancanza di comprensione ed attenzione verso il proprio ruolo di educatore. Condizione che impedisce di vedere che si sta agendo in modo contraddittorio. Questo rende la situazione sempre più complicata, poiché i genitori sono incapaci di capire le proprie responsabilità e quanto siano influenti.

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Un altro motivo che spiega l’incoerenza genitoriale è la pigrizia o la noia verso quella costanza che l’agire sempre con coerenza presuppone. Questo porta spesso ad agire in funzione del momento e sempre in modo diverso. I figli captano così l’insicurezza dei propri educatori e fanno leva su questo, sfidando i genitori fino a creare una situazione insostenibile.

Un ulteriore motivo che spiega l’incoerenza del genitore si deve a determinati fattori che sono al di fuori del suo controllo. Magari perché un altro adulto che in quel momento sta gestendo i bambini non segue le regole imposte dal genitore, creando un varco ideale per le proteste del bambino.

Considerazioni finali

Se come padre o madre volete che vostro figlio accetti senza ribattere un “no” come risposta, quello che dovete fare è stabilire regole chiare, a conoscenza di tutti, rendendone chiare le conseguenze. Queste devono essere sempre uguali e proporzionate: non scegliete le prime che vi vengono in mente, prendetevi del tempo per riflettervi. Infine, ribadite più volte nel tempo il concetto per cui ciò che si stabilisce deve essere fatto.

Se l’incoerenza si deve al fatto che non tutte le persone che si trovano a gestire i vostri figli sono effettivamente responsabili, non disperate. Fate in modo che sia chiaro al vostro bambino ciò che succederà se non rispettano le regole anche quando voi non siete con lui. In questo modo, lo responsabilizzerete anche ad educare gli adulti irresponsabili nei loro confronti.

Se assumente il ruolo di educatori, qualsiasi cosa succeda, i vostri figli vi vedranno come un modello e seguiranno la vostra autorità. Se qualcuno non è convinto del modo in cui imponete l’autorità, non curatevene, non è vostro problema. Dovete preoccuparvi solo di vostro figlio. Il vostro dovere è educarlo, senza dar adito a chi non vi rispetta e senza accettare comportamenti vaghi ed incoerenti.


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