Fobie specifiche: indicatori per riconoscerle

Ci sono persone che hanno paura dei cani o di rimanere rinchiuse in un ascensore. In questo articolo parliamo delle fobie specifiche.
Fobie specifiche: indicatori per riconoscerle
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Le fobie specifiche sono associate a una paura estrema e irrazionale di un particolare oggetto o situazione. Esistono innumerevoli fobie specifiche, dalle più curiose e rare, come la coulrofobia, a quelle più banali e diffuse come la claustrofobia.

Tradizionalmente, le fobie specifiche vengono suddivise in quattro categorie: degli animali, delle iniezioni, dell’ambiente naturale e situazionali. Per enunciare la diagnosi di una fobia semplice o specifica, gli specialisti si basano sui criteri diagnostici del DSM-V o dell’ICD-10.

Le fobie specifiche sono tra i disturbi d’ansia più comuni. Per quanto riguarda l’impatto che hanno sulla vita della persona, si riscontrano grandi differenze individuali: per alcune persone sono molto limitanti, mentre per altre non sono altro che un piccolo fastidio.

Quali sono le caratteristiche di una fobia specifica?

Una delle difficoltà nella diagnosi di fobie specifiche riguarda il confine tra paura adattiva e paura fobica. In generale, gli specialisti concordano in merito alle caratteristiche indicative di una reazione di paura fobica:

  • È sproporzionata rispetto alle caratteristiche della situazione.
  • Non può essere spiegata in maniera ragionevole da chi ne soffre.
  • Sfugge al nostro controllo.
  • Spinge ad evitare la situazione temuta.
  • Persiste nel tempo.
  • È disadattiva.
  • Può manifestarsi a tutte le età.

Se prendiamo in considerazione le caratteristiche appena menzionate, le più importanti per differenziare la paura fobica e adattiva sono la persistenza, l’intensità e la natura disadattiva rispetto a alla paura adattiva.

Donna che si regge la testa con fobie specifiche.

Età di esordio, prevalenza e distribuzione per genere

La prevalenza di fobie specifiche significative va da circa il 3% al 12% nella popolazione generale. L’età di esordio può variare notevolmente. La più alta prevalenza di fobie specifiche nei bambini si verifica tra i 10 e i 13 anni.

Le fobie specifiche si verificano nel 2-4% dei bambini. Tuttavia, solo un numero ristretto di bambini ha bisogno dell’aiuto della psicoterapia.

Oltre a ciò, le fobie specifiche sono più comuni nelle ragazze rispetto ai ragazzi e i sintomi tendono a manifestarsi prima nelle ragazze rispetto ai ragazzi.

Caratteristiche cliniche

Per le fobie specifiche non si cerca aiuto così spesso come accade con altre fobie. Pertanto, il livello di deterioramento può essere minimo, soprattutto se le possibilità di confronto con l’oggetto fobico sono basse.

La maggior parte delle persone che cercano aiuto per superare la loro fobia lo fanno per i seguenti tre fattori determinanti:

  • C’è stato un cambiamento nella vita del paziente che ha fatto acquisire maggiore presenza o rilevanza allo stimolo fobico.
  • Un evento improvviso ha fatto apparire paure che prima non esistevano e che adesso condizionano la vita del paziente.
  • La persona è stanca di convivere con una certa paura e decide di risolvere il problema rivolgendosi alla psicoterapia.

La gamma di stimoli che innescano la reazione di paura in un individuo con una fobia specifica è limitata, ma la natura degli stimoli è enorme.

Indicatori per riconoscere alcune fobie specifiche

Sebbene gli studi sull’argomento suggeriscano un aumento del rischio nei parenti di primo grado, le fobie specifiche possono essere acquisite anche a livello ambientale attraverso l’esperienza diretta e avversa con la situazione o l’oggetto fobico.

Si ritiene che tale esperienza ecciti l’amigdala, struttura chiave coinvolta nello sviluppo e nel coordinamento dell’espressione fisiologica della paura.

Fobia degli animali

La fobia degli animali consiste nella paura di alcuni animali che di solito non sono pericolosi, come uccelli, cani, gatti, ecc. Implica paura ed evitamento degli animali stessi, non tanto disgusto o fobia del contatto. La paura tende a manifestarsi soprattutto quando gli animali sono in movimento.

Di norma, le persone temono un tipo di animale e non altre specie e solo una minoranza mostra paura per i danni che l’animale eventualmente potrebbe causare.

Per quanto curioso possa sembrare, dopo le prime esposizioni, in cui la persona usa solitamente la strategia di evitamento che rinforza la paura, tende a temere di provare un malessere intenso, anticipando una possibile esposizione, più che la possibilità che l’animale possa attaccare.

Fobia del sangue

La fobia del sangue e delle ferite mostra una serie di caratteristiche distintive. La più importante è la reazione fisiologica cardiovascolare bifasica. Può raggiungere una breve asistolia, che è accompagnata da nausea, sudorazione, pallore e talvolta svenimento.

In modo simile a ciò che succede con la fobia degli animali, l’ansia più che altro è correlata all’anticipazione di un eventuale svenimento che allo stimolo fobico.

Fobie situazionali

Come dice il nome, le cosiddette fobie situazionali si manifestano in una determinata situazione. Le più rappresentative sono le fobie degli aeroplani, di guidare, dei luoghi affollati, delle altezze e dei ponti.

L’aspetto più caratteristico delle fobie situazionali è che possono verificarsi sia da sole che come parte del disturbo di panico con agorafobia. Tanto che alcuni autori sono giunti a pensare che si tratti di una forma moderata di agorafobia.

Prevalenza, epidemiologia e decorso delle fobie specifiche

La prevalenza delle fobie specifiche significative varia dal 3% al 12% della popolazione generale. Possono manifestarsi in qualsiasi momento della nostra vita, ma sembra che l’età media sia compresa tra i 7 e i 16 anni, con un range che va dai 3 ai 67 anni.

La paura degli animali e del sangue si manifestano per prime (tra i 7 e i 9 anni), seguite dalla paura dell’altezza e dalla claustrofobia. Per ultima, compare la fobia della guida (tra i 20 e i 25 anni).

La più alta prevalenza di fobie specifiche nei bambini si verifica tra i 10 e i 13 anni.

Le persone con una fobia semplice sono più numerose degli agorafobici e dei fobici sociali. Quasi la metà dei fobici sociali e dei fobici semplici sono anche agorafobici. Nonostante l’agorafobia sia un disturbo d’ansia molto diffuso, in pochi cercano aiuto.

Nella fobia specifica il grado di disturbo può diventare tollerabile. La fobia specifica predomina nelle donne rispetto agli uomini con un rapporto 1: 1,7. Ciò trova conferma soprattutto nella fobia degli animali.

Più paure specifiche mostra una persona, maggiore è il rischio che le fobie coesistano con qualche altro disturbo d’ansia.

Uomo su un aereo.

Intervento nel contesto delle fobie specifiche

L’intervento preferito per questo tipo di fobie combina l’esposizione con la desensibilizzazione sistematica. I dati raccolti in diversi studi ci dicono che gli effetti persistono dai 6 ai 12 mesi dopo il trattamento.

In questa terapia il paziente viene esposto allo stimolo temuto, ma in modo progressivo e graduale. Questo processo cerca di abituare la persona allo stimolo, costringendo la diminuzione dell’ansia, che avviene naturalmente, a verificarsi in presenza dello stimolo.

Durante questo percorso, la persona arriverà a capire, nell’elaborazione cognitiva superiore, che lo stimolo non è realmente una minaccia. Quindi l’obiettivo dell’intervento cerca di comprenderlo anche a livelli reattivi di basso livello.

Poiché le fobie specifiche si verificano spesso in condizioni prevedibili e circoscritte, se necessario, si potrebbe considerare clinicamente appropriato l’uso della benzodiazepina per i casi più lievi.

Tuttavia, gli studi sulle benzodiazepine condotti finora non hanno dimostrato che i risultati dell’intervento si mantengano nel tempo.


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