Franz Kafka: 5 citazioni di forte impatto

Franz Kafka: 5 citazioni di forte impatto
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 10 marzo, 2023

Franz Kafka, nato a Praga sotto l’impero austro-ungarico, è stato uno scrittore universale. Nabokov lo definì il più grande scrittore tedesco del novecento.

Nessuno come Franz Kafka riuscì a cogliere lo spirito dell’uomo contemporaneo. I suoi romanzi, i suoi racconti e i suoi scritti in generale contengono una grande onestà. La sua sensibilità e capacità di osservazione fanno delle sue opere un nitido riflesso dell’animo umano.

“Quando crediamo con forza a qualcosa che ancora non esiste, la creiamo. L’inesistente è tutto quello che non abbiamo desiderato abbastanza.”

-Franz Kafka-

Anche le citazioni di Kafka parlano in modo sottile della solitudine, impotenza e violenza psicologica che albergano nell’animo umano. Al di là del grande valore estetico, l’unicità di questo scrittore risiede nella maestria con cui descrive emozioni e realtà. Abbiamo scelto per voi cinque frasi.

Citazioni di Franz Kafka

1. Il punto da raggiungere

Negli Aforismi di Zürau, raccolta postuma, Kafka dice: “Da un certo punto in poi non c’è più ritorno. È questo il punto da raggiungere“.

Che cos’è il punto di non ritorno, quello a cui ogni essere umano deve tendere? È la situazione in cui perdiamo la possibilità di disfare, annullare le azioni precedenti. L’unica opzione è andare avanti. Si raggiunge uno di questi punti quando si scommette tutto su un obiettivo preciso. La frase di Kafka è un invito a fare questo: rischiare il tutto per tutto per qualcosa di importante.

Mano tesa verso il sole

2. Don Chisciotte visto da Franz Kafka

La figura ispiratrice di Don Chisciotte ha affascinato anche l’autore de La metamorfosi, che ci avverte: “La disgrazia di Don Chisciotte non è la sua fantasia, è Sancho Panza”.

Don Chisciotte, come sappiamo, incarna l’idealismo e il disprezzo del reale, considerato volgare, mentre Sancho Panza è l’espressione del realismo più crudo e del buon senso comune.

Con questa frase Kafka difende la capacità di sognare, il potere contenuto nell’immaginazione.

3. All’origine dell’amarezza

Tema ricorrente nell’opera di Kafka è l’infanzia, l’educazione e i suoi effetti nella vita adulta. Una delle sue opere più belle è Lettera al padre, scritta per suo padre nel 1919, in cui descrive con commovente minuzia quanto può influire una figura autoritaria sulla sensibilità del bambino.

Bambino triste

Una delle citazioni più profonde di Kakfa dice: “L’atteggiamento avvilito di un uomo è, spesso, solo lo smarrimento pietrificato di un bambino”. Toccante il modo in cui Kafka lega le paure dell’infanzia con l’incapacità di essere felici da adulti.

4. La passione

Sebbene Kafka non fosse propriamente un campione di ottimismo, buona parte della sua opera possiede una vitalità che è tipica di chi apprezza profondamente la vita, con le sue meraviglie e le sue delusioni.

Non è strano, quindi, leggere una frase scritta da questo magnifico scrittore come “L’importante è trasformare la passione in carattere”.

Ciò che ci tocca e ci motiva in profondità deve riflettersi totalmente nella struttura e nell’espressione del nostro essere.

5. La pazienza e il tempo

Questa è una delle riflessioni più acute di Franz Kafka: “Tutti gli errori umani sono frutto dell’impazienza. L’interruzione prematura di un processo metodico, un argine apparente elevato intorno a una realtà artificiale”.

Piume racchiudono sole al tramonto

Ogni realtà segue un processo naturale che non deve essere alterato a causa dell’impazienza. Interrompere il normale sviluppo delle cose ci induce in errore. Intervenire, ovvero interporre un ostacolo al libero svolgimento degli eventi, significa creare un artificio, una menzogna.

Kafka era un burocrate che odiava la burocrazia, uno scrittore che chiese sul letto di morte di distruggere l’intera sua opera. Un uomo pieno di vita che morì prima di aver compiuto 41 anni.

Forse non arrivò mai a essere felice, né a sperimentare a fondo le potenzialità dello scrivere. Come molti altri geni, non fu conscio della propria genialità. E questo è, forse, parte del fascino della sua opera.


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