Gestire il dolore: 5 passaggi

Il dolore intenso ci catapulta all'azione. L'identificazione di un attacco ci motiva a difenderci. Spesso, però, tra un momento e l'altro abbiamo l'opportunità di fermarci e scegliere l'opzione che è veramente nel nostro migliore interesse.
Gestire il dolore: 5 passaggi
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Il dolore è spesso accompagnato da sentimenti contraddittori: tristezza, rabbia o delusione. A volte ci si sente persino in colpa o si arriva a intenderlo come una conseguenza delle proprie azioni. In definitiva, gestire il dolore non è un compito facile.

Quando veniamo feriti dai nostri cari, il tutto acquisisce maggiore intensità al punto da scatenare una vera e propria tempesta mentale. In qualsiasi situazione complessa, la prima cosa da fare è calmarsi per non agire in modo avventato e, probabilmente, aggravare il quadro.

Prima di tutto, dunque, bisogna analizzare con calma quanto successo. Alcune domande possono essere d’aiuto per gestire il dolore in modo più appropriato.

“Ferire un avversario è ferire a se stessi. L’arte della pace è controllare l’aggressione senza arrecare danni”.

-Morihei Ueshiba-

Donna pensierosa.

5 domande per gestire il dolore

1. L’altra persona ha capito davvero la situazione?

Se si è stati feriti, all’inizio si tende a giudicare il comportamento dell’altra persona in modo unilaterale. Si attribuiscono le motivazioni del suo comportamento alla sua mancanza di valori o al suo desiderio di ferire. Nella “foga del momento”, il rifiuto del danno ricevuto è più forte della percezione spassionata dell’accaduto.

Conviene chiedersi se la persona ha capito davvero la situazione: è consapevole del danno arrecato? Aveva veramente intenzione di ferirvi o forse ha agito senza pensare?

Ha agito in modo calcolato o è stato avventata? Le risposte a queste domande possono aiutarci a capire meglio cosa è successo.

2. Un problema o un tratto del carattere possono spiegare il suo comportamento?

È importante osservare il contesto in cui si sono verificati gli eventi. Il comportamento adottato in una situazione complessa ha un significato diverso da quello quotidiano. Certe pressioni e difficoltà possono rendere una persona più propensa ad agire in modo inappropriato.

È anche possibile che la condotta inappropriata sia reiterata, dunque dovuta a un tratto del carattere. Conoscete i vostri tratti “negativi”?

Pensate che la persona che vi ha feriti ne sia consapevole o abbia cercato di ignorarlo? Rispondendo a queste domande avrete un’idea più chiara del perché siete stati feriti.

3. Chi vi ferisce si contraddice o esagera?

Per gestire il dolore al meglio, non dovete cadere nella trappola di vittimizzare voi stessi e vedere gli altri come carnefici.

Allo stesso modo, non dovete pensare che solo voi siete responsabili dell’accaduto e che gli altri hanno agito correttamente. Per gestire bene queste situazioni, è importante raggiungere un equilibrio.

È possibile analizzare la condotta altrui chiedendosi se si comporta in modo molto diverso a seconda dei casi, se chiede qualcosa che non dà.

Conviene anche riflettere sulle ragioni o le presunte argomentazioni del suo comportamento e valutare sono si basano su una visione esagerata della situazione.

4. Gestire il dolore: cosa provate e come potreste trasmetterlo?

Le domande precedenti avevano lo scopo di risvegliare l’empatia con l’altra persona. Mettetevi nei suoi panni per cercare di capire le sue ragioni, le sue motivazioni e i suoi limiti.

Fatto questo, è necessario anche entrare in contatto con se stessi per identificare i sentimenti che questa situazione provoca in voi.

Se coloro che vi feriscono sono persone che sono importanti per voi, è bene pensare a come potete trasmettere i vostri sentimenti senza ferirli. Distinguete tra arrecare dolore e trasmettere un messaggio.

È meglio fare riferimento ai sentimenti che provati senza giudicare il comportamento dell’altra persona.

Donna che non sa gestire il dolore.

5. Come evitare che tutto ciò abbia ripercussioni su di sé?

Soprattutto se è stato un colpo basso, la ferita può richiedere molto tempo per guarire. Può influenzare il proprio lavoro, le proprie relazioni e anche il modo in cui si mangia o dorme.

Affrontare intelligentemente queste situazioni significa evitare che influisca più del dovuto. Risulta più vantaggioso dissipare il disagio che una tale situazione può provocare. Trovate un modo per recuperare il vostro equilibrio emotivo e porre un limite al danno ricevuto. Una piacevole passeggiata, un’attività divertente o una sana conversazione potrebbero aiutarvi a farlo.

Come gestire il dolore

La via di uscita non è subire passivamente né voler avere a tutti costi ragione per pareggiare i conti. Per gestire il dolore in modo sano, bisogna essere ragionevoli e bloccare gli effetti negativi per se stessi e per la persona che ha causato il danno.


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  • Burgos, O. R. (2012). Daños al proyecto de vida. Buenos Aires: Astrea.


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