Gestire il rancore grazie a 8 consigli

Se volete sapere come gestire il rancore, non perdetevi questi 8 consigli pratici che vi permetteranno di mantenere il controllo in modo corretto.
Gestire il rancore grazie a 8 consigli
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Scritto María Hoyos

Ultimo aggiornamento: 29 dicembre, 2022

Secondo il dizionario della lingua italiana, il rancore è “un risentimento radicato e tenace”. Si tratta di un’emozione dalla profonda valenza negativa che affiora quando qualcuno ci ha feriti mostrando, al contempo, una evidente volontarietà. Non a caso, questo risentimento motiva la vendetta. In questo senso, è importante imparare a gestire il rancore non solo per evitare di causare un danno agli altri, ma soprattutto per salvaguardare il proprio benessere mentale.

È molto dannoso ricreare un sensazione spiacevole e alimentare il dolore, anche se sembra appagante. Si rischia di intossicare se stessi con energie e pensieri negativi, nella vana speranza di cancellare la brutta esperienza che, al contrario, verrà ulteriormente amplificata.

Vediamo a seguire alcuni utili consigli per gestire il rancore nel modo migliore.

Come gestire il rancore in 8 passaggi

Per gestire il rancore in una determinata situazione spiacevole, dobbiamo identificare la causa del problema e analizzarla in un modo da limitarne i danni. Eviterete, così, di lasciarvi trasportare da questa realtà fatta di risentimento e odio, mitigando i sentimenti negativi che spingono per ottenere il controllo del vostro comportamento.

Ragazzo si spreme le meningi per gestire il rancore

Evitare che il rancore cresca

Per iniziare a gestire il rancore, è meglio analizzare l’origine di questo sentimento nel modo più oggettivo possibile. Per riuscirci, potete cercare una spiegazione fondata che contrasti i sentimenti ad alta valenza negativa. Ad esempio, accettare che una situazione personale o professionale non possa adattarsi sempre in modo assolutamente perfetto alle aspettative.

Non nutrire i cattivi pensieri

Pensare sempre al problema non servirà a nulla se non ad aumentare la sensazione di odio interiore. E questo, ovviamente, va contro la capacità di gestire il rancore. Detto questo, è meglio cercare di dimenticare la questione, accettare che non possiamo cambiare quanto accaduto e iniziare a lavorare sulla ricerca di alternative e soluzioni.

Dare importanza al perdono

Questo è forse uno dei punti più complicati, dal momento che perdonare non è mai facile, anzi. Una buona opzione per riuscirci consiste nello stimolare la memoria di fatti o circostanze che giustificano questo perdono. Le motivazioni che lo impediscono, infatti, sono di solito già presenti, favorite dai sentimenti negativi.

Potreste fare due colonne in cui segnare gli aspetti positivi e negativi del vostro rapporto con chi ha generato il problema. Vi suggeriamo di dare anche un valore numerico a ognuno di essi. In questo modo, sarete in grado di gestire il rancore che provate in modo più oggettivo, riuscendo a vedere la situazione con maggiore prospettiva e valorizzando sia gli aspetti positivi sia quelli negativi.

Tracciare delle conclusioni

Questo passaggio è un buon completamento a quanto appena visto sopra. Dopo aver analizzato gli aspetti positivi e negativi del vostro rapporto con chi ha causato il problema, sarete in grado di trarre conclusioni circa il valore di tale relazione. Capirete se vale la pena di perdonsare e cercare di recuperare la relazione.

Sfogarsi per gestire il rancore

È importante non sotterrare il problema, pensando che passi da solo. Parlate con qualcuno: si tratta di un metodo efficace che vi permetterà di adottare un’altra visione della situazione ed elaborare idee a cui non avevate assolutamente pensato.

Non agire senza pensare

Lasciarsi trasportare dai sentimenti va totalmente contro una corretta gestione delle situazioni conflittuali. Per quanto sia difficile, dunque, è meglio prendersi una pausa prima di analizzare il problema. Eviterete di avviare una discussione accesa (“a caldo”) che potrebbe farvi prendere decisione avventate ed esageratamente radicali.

Ragazza abbraccia cuscino per controllare la rabbia

Lasciarsi trasportare dai sentimenti va totalmente contro ogni sano tentativo di gestire il rancore. Per quanto sia difficile, dunque, è meglio posticipare l’analisi del problema in modo da costruire un punto di vista più obiettivo e lontano da possibili confronti violenti.

Memoria selettiva

Il cervello possiede un meccanismo di sopravvivenza che aiuta a dimenticare ciò che ha provocato una situazione dolorosa. Certo, non è un rimedio infallibile, ma può essere utilizzato per gestire il rancore in un modo più sano.

Se una persona vi ha feriti in qualche modo, è meglio evitare di adottare un atteggiamento di attenzione costante per paura che possa succedere di nuovo. Dovreste convincervi che può essersi trattato di un evento isolato. Con l’età, si impara a riconoscere il vero valore delle persone, bisogna essere consapevoli del fatto che alcuni individui cercheranno sempre di ferirci.

Allontanarsi dal problema per gestire il rancore

Infine, se vi trovate ad affrontare un problema a cui non sembra esserci soluzione o che causa costantemente stress e logorio, è meglio prenderne le distanze. Un buon consiglio può essere prendersi una pausa di riflessione, in modo da evitare situazioni che possano riaprire le ferite. Alla fine, lo spazio e il tempo vi aiuteranno a vedere le cose in modo più chiaro e a mettere da parte il rancore.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.