Il glutine: cibo per le ossessioni?

Il glutine: cibo per le ossessioni?

Ultimo aggiornamento: 16 aprile, 2017

Le ossessioni sono pensieri di carattere negativo, orientati generalmente al futuro, ricorrenti e che segnalano un pericolo. Tutti noi, prima o poi nella vita, abbiamo provato questa sensazione, ma a differenza di chi soffre di disturbi ossessivo-compulsivi (chiamati DOC), non abbiamo lasciato che influenzasse la nostra vita.

Lasciamo fluire questi pensieri nella nostra mente, senza dar essi troppa importanza. Sappiamo che il cervello ha la funzione di generare idee, che sia sotto forma di frasi, immagini o sensazioni, e che non bisogna lasciare che questi prendano il sopravvento.

Le persone affette da DOC, al contrario, analizzano questi pensieri, si rifugiano in essi, confidano in essi e si sentono ripugnanti, e perfino cattive, per il solo fatto di provarli.

Credono, erroneamente, che il semplice fatto di avere questi pensieri li renda reali, senza saper riconoscere con lucidità la differenza tra il mondo della nostra testa ed il mondo reale.

Le ipotesi classiche ci suggeriscono che l’origine di questa malattia sia dovuta ad una predisposizione genetica e biologica, oltre che alle esperienze personali dell’individuo a partire dall’infanzia: educazione ricevuta, personalità…

Il disturbo rimane vivo grazie alle compulsioni, che sono molto più che semplici atti di tipo motorio (per esempio lavarsi le mani venti volte al giorno) o di tipo cognitivo (ripetere la stessa idea mentalmente per ore e ore). Le compulsioni neutralizzano le ossessioni e gli stati d’ansia da esse generate, permettendo alla persona di rilassarsi all’istante. Allo stesso tempo, però, questo sollievo momentaneo agisce come rinforzo negativo, aumentando le probabilità che le compulsioni si ripetano in futuro o perfino che vengano generalizzate.

Anche i rinforzi positivi ricevuti dall’ambiente circostante possono preservare questo disturbo psicologico, ed è quindi essenziale non trascurarli.

E il glutine cosa c’entra?

Quello di cui abbiamo parlato finora è quanto più o meno tutti già sappiamo riguardo i disturbi ossessivi-compulsivi. Recentemente, il Dr. Luis Rodrigo Saez, Professore Emerito dell’Università di Oviedo, ha deciso di specializzarsi nelle manifestazioni neurologiche della celiachia. Ricordiamo che con celiaci si intendano quelle persone intolleranti al glutine, una proteina contenuta nella farina del grano e di alcuni cereali.

Il Professore è riuscito a dimostrare e a confermare che il glutine è in grado di infiammare e lesionare alcune zone del cervello dando luogo alla comparsa di diverse malattie neurologiche, come l’atassia, l’emicrania, la sclerosi multipla, la polinevrite e l’epilessia, fino ad arrivare alla sindrome di Tourette e, appunto, il DOC.

La spiegazione risiede nel fatto che il glutine supera la barriera ematoencefalica, che è paragonabile ad una muraglia che protegge il nostro sistema nervoso, finendo con l’infiammare alcune strutture cerebrali

Il glutine non è l’unica causa dei disturbi ossessivo-compulsivi, ma è sicuramente una delle cause della nascita e della presenza di queste malattie, così come di altri disturbi psicologici e neurologici.

Queste significative scoperte aprono una nuova possibilità di cura per i pazienti. Uno scenario che potrebbe prevedere un trattamento curativo senza l’utilizzo di farmaci.

In cosa consiste il trattamento?

Combinato ad una buona psicoterapia, sempre fondamentale per imparare a mettere fine ad errate abitudini e disfunzionalità del pensiero, il trattamento consiste nell’eliminare il glutine dalla nostra dieta.

Ormai tutte le grandi catene offrono prodotti senza glutine, di conseguenza lo sforzo per entrare in possesso di questa tipologia di alimenti è relativamente basso. La farina di grano può essere sostituita con farina di riso o mais, che non contiene la proteina.

La dieta deve durare a vita e deve essere osservata in modo rigido; non serve a nulla non mangiare glutine per tutta la settimana per poi abbuffarsi di prodotti composti da farina raffinata durante il weekend. Una volta deciso di abbandonare il glutine, è fondamentale essere fedeli al trattamento, se si vuole beneficiare degli effetti.

È motivo di orgoglio per noi farvi conoscere i risultati empirici raggiunti dai professionisti dato che, come abbiamo potuto osservare, la scienza avanza. Ed è soprattutto una grande notizia per i pazienti, che hanno ora a disposizione anche alternative naturali, con un conseguente rischio molto più basso di effetti collaterali. 

Se, dunque, soffrite di uno dei disordini sopraelencati, vi spingiamo a seguire i progressi scientifici al riguardo. Vi consigliamo, inoltre, di eliminare il glutine dalla vostra dieta ed osservare i risultati a distanza di un anno. Siamo sicuri che ne resterete sorpresi!


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.