Headhunting: sapete come funziona?

Headhunting: sapete come funziona?
Sara Clemente

Scritto e verificato Psicologa e giornalista Sara Clemente.

Ultimo aggiornamento: 13 ottobre, 2022

Tradotta letteralmente dall’inglese, la parola headhunting (caccia alle teste) è poco rassicurante o addirittura urtante. Se però parliamo di caccia ai talenti, la questione cambia. Attualmente l’headhunting è uno dei metodi per la selezione del personale più utilizzato dalle aziende.

Consiste nel cercare il candidato migliore per una specifica posizione lavorativa, a volte anche senza che questi sia alla ricerca attiva di impiego. Il cacciatore di teste ha quindi il compito di trovare profili in linea con le esigenze dell’azienda che si avvale dei suoi servizi e selezionare il candidato più qualificato.

Quando si ricorre all’headhunting?

L’origine è relativamente recente. Nasce intorno agli anni ’50 e ’60 a New York, come modo per trovare talenti in grado di occupare incarichi direttivi. In quegli anni negli Stati Uniti aprirono una serie di piccole imprese che con il tempo si consolidarono come grandi multinazionali dell’headhunting.

Attualmente questo metodo di ricerca è meno utilizzato per scovare persone adatte a incarichi di responsabilità. Si usa principalmente per individuare profili difficili da reperire, vuoi per la presenza di poche figure nel mercato del lavoro, per l’alta quotazione, la formazione, le capacità o le alte competenze.

Selezionatore alla ricerca di candidati

Come lavora un cacciatore di teste

Non c’è dubbio che Internet e le nuove tecnologie abbiano dato un enorme impulso a questa metodologia e l’abbiano, in qualche modo, condizionata. Prima della “connessione” la selezione del personale era molto più ardua. I reclutatori erano obbligati a fare ricorso alla propria lista di contatti per la ricerca dei possibili candidati.

Con l’aiuto delle reti sociali, della posta elettronica e dei motori di ricerca, questo mestiere è diventato più agevole. Senza contare le numerose piattaforme che permettono di ottenere informazioni immediate sul curriculum lavorativo, accademico e formativo di un candidato. Con un solo sguardo è possibile capire se è il profilo che si sta cercando o no.

È come disporre di un grande catalogo a portata di click , tuttavia, nonostante il notevole risparmio di tempo, l’headhunting resta un processo lungo e articolato in diverse fasi.

Fasi del processo di headhunting

In genere le imprese specializzate in headhunting vengono assoldate da altre imprese. Da queste ricevono l’incarico di trovare uno specifico profilo per coprire un determinato posto. La prima fase del processo è senz’altro ascoltare le necessità del cliente.

  • Studio del profilo professionale richiesto dall’azienda cliente: vengono realizzate diverse riunioni bilaterali per stabilire quello che si vuole e quello che non si vuole ottenere. Sono le fondamenta del lavoro successivo.
  • Classificazione delle fonti di reclutamento: reti professionali, contatti, portali di lavoro, aziende concorrenti, banche dati. Il cacciatore di teste consulta la rete, trasformandosi in uno Sherlock Holmes del mercato del lavoro online.
  • Primo contatto con il candidato: gli viene spiegato in cosa consiste il posto offerto, qual è il profilo ricercato e si sollecitano maggiori informazioni.
  • Colloquio di lavoro: si comincia di solito con l’analisi delle dinamiche di gruppo, seguita da colloquio individuale.
  • Preparazione e presentazione al cliente di un rapporto sul candidato: dopo la cernita, viene prodotto un file con i dati dei candidati considerati più adatti.
  • Presentazione dei candidati finalisti al cliente: a lui spetta l’ultima parola.
Colloquio di lavoro

Dal profumo all’abbinamento dei vestiti

Nelle risorse umane un aspetto molto importante è il curriculum o il percorso professionale del candidato. Ma è altrettanto essenziale l’aspetto umano e non verbale. Tutto viene valutato: la stretta di mano, l’abbigliamento, l’aspetto, la postura assunta durante l’intervista, il profumo o il modo in cui si parla.

Una volta ottenute queste informazioni mediante un contatto faccia a faccia, il reclutatore potrà sapere se il candidato risponde o meno alle necessità del cliente. Rakesh Khurana, esperto in comportamento organizzativo, assicura che il lavoro dei ‘cacciatori di teste’ è quello di coordinare, mediare e legittimare. Sono loro che decidono se una persona può essere considerata di talento e può accedere alla rete che apre le porte alle posizioni di élite”.

Vantaggi dell’headhunting

I vantaggi della modalità di outsourcing nella ricerca di figure professionali sono molti. Rispetto ai metodi tradizionali, si risparmia sui costi e sulle tempistiche. Quello che prima richiedeva settimane di lavoro, oggi può essere risolto in poche ore. L’approccio personalizzato, l’ottimizzazione delle risorse e l’impegno prestato alla ricerca danno all’azienda committente tranquillità e sostegno.

Esternalizzare il processo di selezione, inoltre, garantisce una ricerca più raffinata del candidato ideale. Le imprese che offrono servizio di headhunting si dedicano esclusivamente alla caccia di talenti, quindi si suppone che la loro abilità superi quella di qualsiasi ufficio risorse umane interno all’azienda.

Donna al colloquio di lavoro

Se la montagna non va da Maometto, allora Maometto va alla montagna

Se siete disoccupati o state cercando un lavoro più in linea con le vostre competenze, perché non andare a caccia di headhunter? Ossia, perché non andare alla ricerca di questi scova-talenti e lasciare che vi scoprano?

Per prima cosa, è utile mantenere aperto almeno un profilo nelle reti sociali frequentati dai professionisti della selezione. Una volta presenti, identificate le aziende per cui vi piacerebbe lavorare. Cercate i responsabili della selezione del personale, i consulenti, i reclutatori … e aggiungeteli alla vostra rete!

Questo vi darà maggiore visibilità: adottando questi piccoli accorgimenti è più probabile che veniate tenuti in considerazione per quella posizione che tanto desiderate.


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