Homeschooling: modello e obiettivi
L’istruzione domiciliare, nota anche come educazione familiare o homeschooling, è un’opzione educativa che sempre più famiglie in tutto il mondo scelgono. I genitori che scommettono sull’homeschooling decidono di educare i propri figli al di fuori delle istituzioni educative pubbliche o private.
I motivi per cui i genitori decidono di educare i propri figli a casa, nelle strutture con supporto esterno o nella natura è ampia. Tra questi, il fattore principale è il disaccordo con il modello di insegnamento tradizionale offerto nel sistema educativo.
È comune chiedersi se il bambino istruito in casa raggiunga adeguati livelli di istruzione e se risente della mancata socializzazione con i suoi coetanei. Ciò dipende molto dai genitori e da come vengono presentati i contenuti.
C’è chi segue un calendario simile a quello scolastico, motivo per cui il ritmo seguito dal bambino è lo stesso dei coetanei che frequentano la scuola.
Cos’è l’istruzione domiciliare?
Homeschooling è il termine inglese per istruzione domiciliare. Questo modello educativo è presente da anni negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova Zelanda, dove oltre ad avere una percentuale considerevole di seguaci, è adeguatamente legiferato.
In Italia l’homeschooling è contemplato come diritto costituzionale. L’articolo 34 dellaCostituzione Italiana recita: “L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Inoltre, l’articolo 30 recita: “È` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”.
Da giugno 2018, la legge prevede che alunni e studenti che si avvalgono dell’istruzione parentale “sostengono annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione” (art. 23 d. lgs. 13 aprile 2017, n. 62).
“È impossibile educare i bambini all’ingrosso; la scuola non può sostituire l’educazione individuale”.
-Alex Carrel. Premio Nobel per la Medicina (1912)-
L’homeschooling consente di adottare approcci educativi individuali, dunque mirati alle esigenze del bambino. Lo scopo è prevenire il burnout cognitivo come conseguenza del dover soffocare i propri interessi. Lo piscologo Péter Szil sostiene che in caso contrario si uccide il naturale appetito del minore per la conoscenza.
Homeschooling: aspettative e il giudizio della società
Il rischio principale non è il livello di istruzione che il bambino può raggiungere, bensì l’incomprensione sociale nei confronti della suddetta scelta.
Quando si sente parlare di homeschooling, la prima reazione in genere è la critica, ma pensiamoci: tutti gli studenti che studiano in un sistema di istruzione formale hanno successo?
I detrattori dell’homeschooling criticano il fatto che questo approccio si basi su ideologie che, oltre a promuovere un certo stile di vita, possono formare individui non adatti al sistema. Al contrario, le famiglie che hanno scelto di educare i propri figli a casa ritengono che renda il bambino più autonomo o indipendente.
Considerare l’interesse del minore
A casa oppure a scuola, l’aspetto più importante è tenere conto dei bisogni e dei desideri dei bambini, poiché toccherà loro costruire il proprio futuro e prendere le decisioni che segneranno la loro vita.
Affinché l’istruzione sia uguale e di qualità per tutti, in classe o a casa, il bambino deve essere libero di scegliere il proprio percorso di apprendimento. Allo stesso modo, favorire l’ottenimento di titoli accademici e l’inserimento nel sistema di istruzione formale, nonché nel mondo del lavoro.
Genitori insegnanti?
Per Péter Szil, qualsiasi genitore, purché sappia leggere e conosca le basi della matematica, può optare per l’homeschooling. “Un genitore non ha bisogno di essere un docente per guidare il figlio. Dobbiamo tenere presente che l’essenziale è imparare, più che insegnare”, afferma il professionista. Ma non tutti sono d’accordo.
Al contrario, Javier Carrascal dell’ANPE afferma che: “L’istruzione domiciliare presenta molteplici inconvenienti. Attraverso un apprendimento organizzato, sistematico e significativo, le informazioni ricevute dallo studente si trasformano in conoscenza, e questo può essere raggiunto solo in classe. La figura dell’insegnante è stata, è e sarà sempre insostituibile”.
Metodi più accettati
Esistono vari modelli di istruzione domiciliare. Ogni famiglia adotta quello che considera più indicato per i propri figli e per le dinamiche familiari in generale. I metodi più accettati per istruire a casa sono:
- Homeschooling: il bambino viene istruito a casa, ma si segue la pianificazione e il curriculum tradizionali.
- Unschooling: o negazione totale della scuola tradizionale. Nasce come conseguenza del fallimento educativo degli anni Settanta negli USA. Consiste nell’educare senza seguire il programma scolastico, in modo che lo studente impari facendosi guidare dalla sua naturale curiosità.
Quali sono gli obiettivi dell’homeschooling?
L’istruzione domiciliare è un’alternativa all’istruzione tradizionale. Negli ultimi tempi, c’è stato un grande interesse da parte dei genitori nella scoperta di sistemi educativi alternativi che soddisfino i bisogni di apprendimento dei figli.
In questa ricerca per la diversificazione dell’istruzione, le pedagogie innovative contrastano il paradigma educativo tradizionale per definire il concetto di una nuova scuola che offre nuove e migliori alternative ai suoi studenti.
L’ampia gamma di possibilità a cui si può accedere oggi comprende spazi di educazione autodiretti, pedagogia Waldorf, il metodo Montessori, pedagogia Reggio Emilia, 3000 pedagogia, scuole nella natura, scuole superiori popolari, tra gli altri.
A seguito delle pratiche pedagogiche o del modello di gestione, queste alternative educative non convenzionali hanno guadagnato forza negli ultimi decenni e sembra che siano arrivate per restare.
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