Il modello dinamico della psicoanalisi

Parlare del modello dinamico della psicoanalisi, significa fare riferimento a una delle parti più protettive della nostra psiche. Di cosa si tratta?
Il modello dinamico della psicoanalisi
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 30 settembre, 2022

La psicoanalisi pone enfasi sugli aspetti cognitivi, emotivi e sociali della salute psichica. Lo fa da una prospettiva speciale, tenendo conto di aspetti rivoluzionari come l’inconscio, la repressione e la sessualità. Sono diversi gli approcci con cui si accosta alla psiche umana: il modello dinamico è uno di questi.

Tale approccio alla personalità, risultato innovativo sin dal suo esordio, è ancora contemplato al giorno d’oggi, nonostante le numerose critiche. Vi invitiamo a esplorare questo modello. Vi diremo di cosa si tratta e perché è stato così importante per la psicologia.

Esistono aspetti essenziali per la vita umana che di solito evitiamo e che la psicoanalisi recupera per offrirci una visione che va oltre la personalità statica.

“Se vuoi sopportare la vita, impara ad accettare la morte.”

-Sigmund Freud-

Cos’è il modello dinamico della psicoanalisi?

Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, fu medico e neurologo, oltre che grande saggista. Non si occupò solo di sessualità come molti credono. Una delle sue teorie spiega la nostra personalità tramite i seguenti modelli o temi: topografici, strutturali, genetici, economici e dinamici.

Il modello dinamico della personalità si compone di meccanismi che si verificano nella mente e che sono in movimento. Sono, quindi, in continuo stato di flusso: quelli che tentano l’inibizione e quelli che cercano la gratificazione. In altre parole, il modello racchiude in sé il conflitto tra le forze che si produce nella nostra mente.

Esiste, quindi, una dinamica psichica che regola e ci consente di adattarci. Attraverso questo modello, inoltre, Freud suggerisce che la salute mentale dipende dalle nostre difese e autosanzioni, a loro volta condizionate dalla gratificazione degli impulsi.

Testa con ingranaggi per rappresentare il modello dinamico della psicoanalisi.

Meccanismi di difesa secondo il modello dinamico

La dinamica psichica che consente il nostro adattamento viene chiamata meccanismo di difesa; è uno degli elementi del modello dinamico di personalità, secondo la psicoanalisi freudiana.

In altre parole, i meccanismi di difesa sarebbero le strategie di cui disponiamo per far fronte alle nostre angosce derivate da diversi fattori. Esistono svariati modelli di difesa. Alcuni tra questi sono:

  • Repressione. La usiamo soprattutto per incapsulare tutto quello che ci risulta inaccettabile, affinché non contamini il resto delle nostre azioni o pensieri.
  • Dislocamento. È il meccanismo in cui la carica emotiva da una fonte viene reindirizzata a un’altra, considerata più accettabile dalla nostra coscienza.
  • Formazione reattiva. Si verifica quando adottiamo un comportamento contrario a un desiderio che ci risulta inaccettabile.
  • Scissione. La nostra psiche si divide in aree accettabili e inaccettabili.
  • Proiezione. Trasferiamo quello che ci risulta inaccettabile a un altro soggetto o situazione.
  • Regressione. Avviene quando fuggiamo, manifestando le caratteristiche di un precedente stato evolutivo.

Questi sono alcuni meccanismi di difesa. Abbiamo dato rilevanza ai concetti formulati da Freud, ma ve ne sono ancora, dello stesso Freud e di altri.

Per esempio: sublimazione, negazione, introiezione, umorismo, compensazione, isolamento, intellettualizzazione, fissazione, razionalizzazione, eccetera.

L’importanza di questo modello per la psicologia

Il modello dinamico è stato e continua a essere essenziale in psicologia; a partire da questa teoria si è iniziato a parlare di meccanismi di difesa, termine ancora usato da diverse correnti psicologiche.

Forse non viene più considerato in tutta la complessità che racchiude, ma tiene conto del fatto che utilizziamo determinati meccanismi per sfuggire alla nostra angoscia e che questi seguono di solito percorsi inconsci.

Anna Freud continuò a esplorare queste funzioni raccogliendo le sue riflessioni nel libro L’io e i meccanismi di difesa. La portata delle sue affermazioni fu tale che altri approcci teorici psicologici danno rilievo a questi meccanismi, sebbene visti da un’altra prospettiva, ad esempio la psicologia cognitiva.

Attualmente i meccanismi di difesa noti formano una lunga lista, che forse non esisterebbe senza lo straordinario contributo di Sigmund Freud. Si tratta sicuramente di uno dei lasciti più importanti del fondatore della psicoanalisi.

Grazie al suo lavoro, ora sappiamo che esistono processi che ci aiutano a essere più in sintonia, a vivere nella società, sebbene possano essere anche armi a doppio taglio nascondendo ciò che è inaccettabile per la nostra coscienza.


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