Il padre della psicologia: chi è davvero?

In molti pensano che il vero padre della psicologia sia Sigmund Freud. In realtà, ad aver reso questa disciplina una scienza è stata un'altra figura altrettanto interessante, che mirava a comprendere meglio il comportamento umano. Quest'uomo è...
Il padre della psicologia: chi è davvero?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Studioso di filosofia e medicina, fu un uomo introspettivo, dedito ai momenti di raccoglimento e allo studio. Uno dei suoi obiettivi fu quello di separare la psicologia dalla filosofia, dandole spazio, trasformandola in scienza e dimostrando che era una branca della conoscenza autonoma, alla quale dare il giusto riconoscimento. Il padre della psicologia nacque in Germania nel 1832, e il suo nome è Wilhelm Wundt. 

È curioso che il nome di questo autorevole scienziato e pietra miliare nel campo della psicologia passi inosservato al grande pubblico. Se chiedessimo ora stesso, a chiunque, chi sia la figura più rappresentativa di questa scienza, senza dubbio verrebbero fuori nomi come Sigmund Freud, Carl Jung, William James o Albert Ellis. Eppure, Wundt si è occupato come nessuno di concetti che sarebbero poi diventati fondamentali per comprendere quest’area del sapere e del comportamento umano.

Wilhelm Wundt, inoltre, si è distinto per il suo impegno. Voleva capire cos’era davvero quella che conosciamo come “coscienza” e non vedeva l’ora di decifrare anche quelle che lui chiamava le leggi della mente. Proprio per questo realizzò quello a cui gli altri non avevano nemmeno pensato: creare il primo laboratorio incentrato esclusivamente sulla psicologia.

La farfalla è il simbolo della psicologia.

Chi è il padre della psicologia?

Per capire chi è il padre della psicologia, dovremmo fare un viaggio nel tempo fino alla Germania del 1857. All’epoca Wilhelm Wundt si era appena laureato in medicina presso l’Università di Heidelberg cum laude, e con la nomina di migliore del suo corso. Dopo qualche tempo iniziò il suo tirocinio con Hermann von Helmholtz, noto per il suo grande contributo al campo della fisiologia.

Non si può dire che i rapporti tra i due fossero particolarmente buoni, tanto che Wundt si trasferì all’Università di Leipzig per studiare filosofia e ottenere poi la cattedra di Psicologia. A questo punto, per capire l’influenza di Wundt dobbiamo soffermarci su un aspetto importante: fino ad allora la psicologia era considerata parte della filosofia.

All’epoca erano ancora radicate nella comunità scientifica le idee classiche, ereditate da Platone e Aristotele. Per definire la mente, si faceva ancora uso di termini come “anima” o “spirito”. Successivamente sarebbe arrivato Cartesio, il quale, distaccandosi da questi concetti, separò l’Io pensante (res cogitans) dalla materia o dal corpo.

La comprensione degli aspetti psicologici iniziava a distaccarsi dalla tradizione filosofica, anche se il grande passo, quello decisivo, venne fatto da Winhelm Wundt.

Cosa nutre la volontà umana?

Il padre della psicologia è stata una persona in grado di porsi delle domande e di cercare da solo le risposte. Qualcosa che a primo impatto ci sembra facile, ma che non lo era affatto in un’epoca in cui la psicologia veniva relegata al mondo delle idee, dell’astrazione e della riflessione.

Wundt cercava evidenze basate su esperimenti scientifici, dati, prove empiriche e da mettere in discussione, con le quali poter elaborare teorie. Così, uno degli interrogativi che più a lungo lo accompagnarono nel corso della sua vita accademica e professionale riguardò la volontà umana. Diede a questo campo il nome di psicologia della volontà, della scelta, delle intenzioni.

Per quale motivo agiamo in un certo modo? Cosa ci spinge a fare determinate scelte? Perché ciascuno di noi ha delle motivazioni ben specifiche? Wundt era un convinto sostenitore del punto di vista scientifico, dunque del fatto che tutti i processi psicologici fossero osservabili e analizzabili in laboratorio.

L’istituto di psicologia sperimentale presso l’Università di Lipsia

Nel 1879 Wilhelm Wundt aprì il primo istituto di psicologia sperimentale presso l’Università di Lipsia. Questo evento viene considerato l’inizio della psicologia moderna. Le ricerche e le tecniche apprese durante gli anni nel dipartimento di fisiologia con Hermann von Helmholtz gli furono di grande utilità.

Quel laboratorio iniziò a catturare l’interesse di altri medici e anche degli alunni delle università tedesche, a tal punto che molti vi accorrevano per farsi coinvolgere nei suoi famosi esperimenti. Venivano sottoposti a vari stimoli, per poi descrivere quali sensazioni e pensieri avevano provato. I dati venivano misurati in modo obbiettivo e rigoroso.

Queste analisi, precise come se eseguite da un chimico, finirono per fornire dati validi per comprendere meglio i processi mentali, la coscienza, la volontà, ecc.

Il padre della psicologia è Winhelm Wundt.

Chi è il padre della psicologia? Winhelm Wundt

Tra i suoi scritti più importanti troviamo Principi di psicologia fisiologia ed Elementi di psicologia dei popoli. Eppure la sua eredità più interessante si trova nei rapporti da lui stilati su oltre 100 esperimenti, pubblicati sotto il titolo di Philosophische Studien. Durante un ventennio approfondì e gettò le fondamenta della psicologia.

Riuscì anche a formare gli psicologi delle nuove generazioni, figure che poi avrebbero dato il loro contributo con il comportamentismo, come Watson, Pavlov e Skinner. Tutti loro avrebbero portato avanti la ricerca sperimentale e quell’approccio chiaramente obiettivo.

Per concludere, ricordiamo il nome e la figura di Winhelm Wundt come quella di un uomo curioso, impegnato a rendere la psicologia una scienza.


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  • Ruiza, M., Fernández, T. y Tamaro, E. (2004). Biografia de Wilhelm Wundt. En Biografías y Vidas. La enciclopedia biográfica en línea. Barcelona (España).
  • Rieber, R. (Ed.). (2013). Wilhelm Wundt and the making of a scientific psychology. Springer Science & Business Media.

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