Interazione intermittente: soluzione pratica dei problemi

L'interazione intermittente produce risultati positivi. Molte aziende dispongono di spazi di gruppo e individuali nei quali l'interazione può essere messa in pausa per un lasso di tempo.
Interazione intermittente: soluzione pratica dei problemi
Sergio De Dios González

Scritto e verificato lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2019

La Harvard University propone un nuovo approccio alle tecniche di risoluzione dei problemi. In tal senso, viene riconosciuta l’importanza di quella conosciuta come interazione intermittente nella risoluzione dei conflitti complessi.

Secondo questa prestigiosa istituzione, la tecnologia ha reso disponibile una connessione costante e a basso costo, ma che non sempre va a nostro vantaggio. Sostiene, invece, che l’interazione intermittente può rivelarsi il miglior modo di risolvere diversi problemi complessi.

«Il professore associato di HBS, Ethan Bernstein, intravede una serie di implicazioni legate all’ambiente di lavoro nei diversi modelli di collaborazione, compresi i vantaggi dell’alternare, per un periodo di tempo, gli sforzi individuali con il lavoro di gruppo.»

-The Harvard Gazette-

Una ricerca dai risultati sorprendenti

La ricerca condotta dal professore associato della Harvard Business School (HBS) Ethan Bernstein e colleghi, in italiano In che modo le interruzioni intermittenti nell’interazione migliorano l’intelligenza collettiva, pubblicata su Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS) il 13 agosto, afferma che essere sempre attivi può sottrarci efficienza. Mentre l’intermittenza rappresenterebbe il miglior modo di risolvere i problemi, anche quelli complessi.

Lo studio è stato condotto dopo aver analizzato la risoluzione di problemi complessi da diversi gruppi formati da tre persone. In uno dei gruppi i membri non hanno mai interagito tra loro, riuscendo a risolvere il problema in completo isolamento. I membri di un altro gruppo interagivano di continuo e quelli del terzo gruppo lo faceva solo in modo intermittente.

Riunione di lavoro

A seguito di una ricerca svolta a priori, gli scienziati si aspettavano che i soggetti che avevano risolto i problemi individualmente risultassero i più creativi, e che in gruppo non avrebbero ottenuto gli stessi risultati. Prevedevano anche che i soggetti in continua interazione avrebbero ottenuto una soluzione di qualità medio alta, ma non sarebbero stati in grado di trovare soluzioni migliori con la stessa frequenza.

Conclusioni inaspettate della ricerca

Si è scoperto invece che i gruppi che interagivano in modo intermittente raggiungevano una qualità di soluzione simile a quella dei gruppi che lo facevano di continuo, ma con il vantaggio della parte individuale nel trovare le soluzioni migliori.

L’aspetto più sorprendente fu che quando le interazioni erano di tipo intermittente, chi mostrava un rendimento migliore migliorava imparando da quelli con il rendimento più basso. Ma se si interagiva di continuo, coloro i quali avevano un basso rendimento copiavano le soluzioni di quelli ad alto rendimento venendo ignorati da questi ultimi.

Di conseguenza, quando le interazioni erano intermittenti, le idee proposte da quelli a basso rendimento aiutavano quelli ad alto rendimento a trovare soluzioni migliori.

La interazione intermittente favorisce la produttività

«Bernstein e i suoi coautori intravedono una serie di implicazioni sull’ambiente di lavoro per via di questi risultati, compresi i vantaggi di alternare, per un periodo di tempo, gli sforzi individuali con il lavoro di gruppo.»

-Ethan Bernstein-

Ad Harvard affermano che è proprio così che in genere viene svolto il lavoro nelle diverse organizzazioni. Nello specifico, le persone lavorano da sole, poi si incontrano e poi tornano a lavorare da sole. Tuttavia, sottolineano che il progresso della tecnologia ha modificato tali cicli.

Dichiarano anche che i ricercatori hanno rilevato alcune somiglianze nel modo in cui lavorano attualmente le organizzazioni. In effetti, il lavoro di squadra prevede periodi di intermittenza che consentono all’individuo di lavorare da solo, così da ottenere risultati migliori.

«Man mano che sostituiamo questi tipo di cicli intermittenti con tecnologie sempre attive, rischiamo di ridurre la nostra capacità di risolvere i problemi in modo ottimale».

-Ethan Bernstein-

Colleghi d'ufficio

L’interazione intermittente produce risultati positivi. Affermano, inoltre, che le aziende dispongono spesso di spazi di gruppo e individuali nei quali l’interazione può essere messa in pausa per un lasso di tempo.

Conclusioni sulla interazione intermittente

In sintesi, la ricerca svolta a Harvard ha concluso che i progetti che favoriscono l’interazione intermittente, piuttosto che costante, sono molto più efficaci per la produttività e il rendimento di quanto si pensasse.

Aggiungono, inoltre, che la tecnologia e l’uso degli strumenti di collaborazione digitale non dovrebbero disturbare l’isolamento intermittente. In questo modo, i lavoratori potrebbero risolvere i problemi più complessi in meno tempo.

«Le organizzazioni note per l’eccellenza delle loro idee in fatto di creatività e scambio di idee, come la IDEO, usano spesso un processo ad intermittenza integrata.»

-Ethan Bernstein-


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