La cultura egizia: 6 affascinanti curiosità

L'Antico Egitto spiccava per le molteplici innovazioni nel campo della medicina, della scienza e della letteratura. Una società molto più egualitaria di quelle contemporanee. Per queste e per molte altre ragioni, vi invitiamo a fare un viaggio in questa epoca così affascinante della nostra storia.
La cultura egizia: 6 affascinanti curiosità
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 15 maggio, 2020

Da sempre guardiamo con grande ammirazione la cultura egizia, avvolta nel mistero. Stiamo forse parlando della civiltà più prospera che la storia e l’umanità abbiano mai conosciuto, quella che per anni è stata la culla di grandi pensatori e di incredibili progressi scientifici, tecnici e accademici.

Dopo la Mesopotamia, l’Egitto è stato il secondo enclave a ospitare lo sviluppo del linguaggio scritto: parliamo dei famosi geroglifici. Il termine proviene dalle parole hiero (sacro) e glifo (inciso), e seguono una struttura mai prima di allora vista nei territori mesopotamici del Sumer e dell’Acadia.

Sebbene ormai da secoli la pratica e l’interpretazione di questi simboli iconografici sia caduta nell’oblio, sempre più spesso si trovano appassionati. Ciò si deve alla rivalutazione che la cultura egizia sta sperimentando grazie, in buona misura, alla globalizzazione e all’auge dei social network.

La cultura egizia interno piramide

La cultura egizia: 6 curiosità

1. Le piramidi furono costruite da uomini liberi

Le piramidi d’Egitto non furono costruite da schiavi, come si tende a credere. Gli uomini che lavorarono al progetto lo fecero sotto contratti delle durata di tre mesi, percependo un salario; inoltre, godevano di molto rispetto, nonostante le loro umili origini.

L’ammirazione che suscitavano era tale che chiunque fosse morto mentre lavorava alle piramidi, sarebbe stato seppellito nelle tombe della necropoli di Giza. In tal modo, sarebbe rimasto sempre vicino alle piramidi dei faraoni, il che era un onore. Gli schiavi, invece, venivano di solito sfruttati nel lavoro domestico.

2. Adoravano i gatti

Molte persone conoscono l’adorazione che gli egizi riservavano ai felini, ma a cosa si doveva la loro ammirazione per questi animali? La cultura egizia considerava i gatti la reincarnazione del dio Ra, nel ruolo di assassino del serpente Apofis, incarnazione, a sua volta, del caos e del maligno.

In seguito, la figura di Ra venne associata a quella della dea Bestet. Protettrice dei focolai domestici e dea della guerra, questa divinità rese i gatti essere sacri e intoccabili che, più tardi, sarebbero diventati animali domestici.

3. Inventarono il cemento

Questo impasto utilizzato per creare elementi edilizi fu ideato dagli egizi, che lo usavano per stabilizzare le fondamenta delle piramidi. Oggi, tuttavia, si discute sulla possibilità che la comparsa del cemento si debba invece agli etruschi.

La piramide di Keope fu la prima in cui venne utilizzato il cemento, intorno al 2600 a.C. A partire da quel momento, vennero elaborati diversi tipi di gesso, tra i quali spiccavano i gessi per le fratture, quelli per la finitura degli intonaci e quelli da decorazione.

4. La cultura egizia: una società molto più equa di quella greca o romana

Nell’Antico Egitto le donne godevano di più diritti rispetto alle loro contemporanee romane e greche.La cultura egizia contemplava il divorzio, godevano del diritto di eredità (come nella cultura celtica) e il maltrattamento era mal visto.

Inoltre, le donne potevano avere una propria attività e svolgere impieghi di diverso tipo. La maggior parte di questi lavori, tuttavia, riguardavano la salute e la maternità.

Il regno dei cieli è dentro di te, e chi conosce se stesso lo troverà.

-Proverbio egizio-

Affresco raffigurante la cultura egizia
“Scacchiera Egizia”, opera del pittore Lawrence Alma-Tadema, 1865.

5. Il piede sinistro delle statue è sempre avanti rispetto a quello destro

Osservando qualsiasi statua costruita durante l’epoca d’oro dell’Antico Egitto si noterà che il piede sinistro è sempre in avanti. Questo perché la cultura egizia considerava il lato sinistro quello della vita, perché in esso si trova il cuore.

Quando i templi subivano degli attacchi, i nemici erano soliti distruggere le gambe e il piede sinistro delle statue. In questo modo, distruggevano simbolicamente la vita del faraone in questione, ed egli era quindi destinato all’eterno oblio.

6. Per la cultura egizia il rosso era il colore del lutto

Il colore nero, ironia della sorte, veniva associato alla fortuna. Questa convinzione ebbe origine dal buon auspicio associato al colore nero della riva del Nilo, che assumeva questa colorazione grazie all’abbondante presenza del limo, che annunciava l’abbondanza del successivo raccolto.

Il colore rosso, dal canto suo, era associato alla colorazione dell’interno dei feretri. Inoltre, era il colore scelto per rappresentare la furia della vita, l’aggressività della lotta e, in modo meno simbolico, il sangue dei sacrifici animali che le famiglie più benestanti potevano permettersi ai funerali.

La cultura egizia è stato il mezzo attraverso cui si sono sviluppati numerosi aspetti culturali (e non, ma che oggigiorno consideriamo tali). Le innovazioni in campo medico e scientifico dell’Antico Egitto continuano a essere all’avanguardia se confrontate a qualunque altra civiltà dello stesso periodo. La sua impressionante architettura è considerata, inoltre, uno degli esempi di megalomania più sorprendenti di sempre.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Dr. Mohammed Ahmed Radi Abouaran, La simbología de los colores en el arte copto, 2012. Universidad de Kafrelsheik (Egipto)

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.