La musica nei negozi ci condiziona

Come ci condiziona la musica nei negozi di abbigliamento? Quali strategie di neuromarketing sensoriale vengono attuate? La musica ci può spingere a comprare di più? Scopriamolo!
La musica nei negozi ci condiziona

Ultimo aggiornamento: 23 gennaio, 2021

Vi è mai capitato di entrare in un negozio e avere la sensazione di essere in discoteca? No, non avete sbagliato entrata: la musica è effettivamente alta, ritmata e incalzante, quasi chiassosa, oltre che attuale. Tutto questo ha a che vedere con il neuromarketing sensoriale e con il modo in cui la musica nei negozi di abbigliamento condiziona i nostri acquisti.

Ci spinge a comprare di più? In che modo? La scelta dei brani è determinane? Scopriamo tutti i misteri di questa pratica sempre più comune da parte delle aziende di moda, specialmente nei confronti dei giovani.

Ragazza acquista condizionata dalla musica in un negozio di abbigliamento.

Come ci condiziona la musica nei negozi di abbigliamento?

Secondo Sanchez (2015), “la musica rientra in tutti gli elementi della dimensione umana e sociale, a volte senza che ne siamo consapevoli”. La verità è che la musica nei negozi influenza il nostro stato d’animo, che a sua volta condiziona la nostra decisione d’acquisto.

Le imprese stanno spingendo sempre di più sul marketing sensoriale (o neuromarketing sensoriale), quella branca del marketing che incide direttamente sui nostri sensi per stimolare il desiderio di acquisto. Vengono messe in atto tutta una serie di tecniche volte a stimolare il nostro senso dell’udito, in questo caso attraverso la musica.

Come avrete dedotto, la musica che si sente nei negozi non viene scelta a caso. Le melodie grintose stimolano maggiormente l’impulsività nel momento in cui si acquista.

Come ci condiziona quindi la musica nei negozi di abbigliamento? Limitando il nostro autocontrollo, incidendo sul nostro stato d’animo, in definitiva, portandoci a comprare in maniera più o meno compulsiva.

“L’autocontrollo non è fare quello che sento, bensì scegliere cosa fare con quello che sento.”

-Anonimo-

Solo musica grintosa?

La musica alta e incalzante non è l’unica che potremmo ascoltare in un negozio di indumenti. Ogni negozio variai brani a seconda del target, ossia del tipo di acquirente a cui si rivolge.

Se per i giovani si tende a optare per la musica in voga e chiassosa, per rivolgersi a un pubblico più anziano molte aziende scelgono melodie rilassanti, pacate, che infondono uno stato di calma e rilassamento.

Come abbiamo visto, i marchi adeguano la loro strategia musicale a seconda del cliente o del prodotto offerto per potenziare le vendite.

“Chi ascolta musica, sente d’incanto popolarsi la sua solitudine”.

-Robert Browning-

La musica nei negozi satura i sensi

La musica ad alto volume sovraccarica i nostri sensi e lascia meno spazio per riflettere quando dobbiamo prendere una decisione (in questo caso, su cosa comprare). Una melodia accelerata e incalzante può stimolare la nostra impulsività. Con i sensi sovraccarichi e un sistema cognitivo saturo, la nostra mente non trova spazio per riflettere o pensare.

Nei negozi di abbigliamento la musica è spesso pensata per un pubblico più giovane che rispetto agli adulti tende a essere più impulsivo. Naturalmente, la musica agisce sempre allo stesso modo, ma condiziona ogni persona in maniera diversa.

Su una persona già impulsiva per natura, la musica avrà un effetto ancora più potente sulla sua decisione di comprare senza controllo.

Stimolazione del piacere

Oltre a stimolare uno shopping impulsivo, la musica favorisce un’esperienza sensoriale piacevole all’interno del negozio. Sentendoci a nostro agio, tenderemo a trascorrere più tempo al suo interno aumentando le possibilità di acquisto.

La musica può migliorare il nostro stato d’animo, dissipare le preoccupazioni e invogliarci a comprare (di più). Oltre a ciò, associando il negozio di abbigliamento (o di qualsiasi altro tipo) a un’esperienza positiva, veniamo fidelizzati come clienti e siamo invogliati a tornare.

Coppia acquista compulsivamente.

Neuromarketing sensoriale: arte o manipolazione?

Abbiamo visto che i diversi generi musicali influiscono sulle nostre scelte di acquisto. Quando entriamo in un negozio privi di entusiasmo, indecisi o distratti, la musica riesce a risvegliare le nostre emozioni, il nostro comportamento impulsivo e il nostro bisogno di comprare, portandoci ad aprire il portafoglio.

Di tutto questo parla il neuromarketing sensoriale, che studia, si nutre e agisce in ambito di neurobiologia dei sensi. Il suo scopo è analizzare a fondo la percezione sensoriale per capire in che modo stimolare i sensi influisca sulla decisione di acquisto.

La verità è che si tratta di una vera e propria “manipolazione”, e anche se è una tecnica lecita, conoscerla può renderci più cauti nello scegliere di fare acquisti di cui non abbiamo bisogno. Arte o manipolazione? Fino a che punto si spingono i limiti del marketing? Qualunque sia il caso, il suo potere è innegabile.


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