La perfezione dell'essere imperfetti

La perfezione dell'essere imperfetti
Álvaro Cabezuelo

Scritto e verificato lo psicologo Álvaro Cabezuelo.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

Dicono che essere imperfetti sia la più grande disgrazia. Che bisogna cercare di essere sempre i migliori in tutto, che la perfezione sia il raggiungimento di tutto quello che ci si aspetta da noi. Eppure essere imperfetti significa essere capaci di accettare i propri errori e perdonare se stessi.

Essere imperfetti vuol dire essere noi stessi, con i nostri traguardi e le nostre soddisfazioni, ma anche con le nostre sconfitte e i nostri sbagli. L’imperfezione è un’impronta che ci identifica, che ci distingue da ogni altra persona e ci rende autentici. Essere imperfetti significa essere noi stessi.


 

“La perfezione è una limpida collezione di errori”
-M.Benedetti-


La perfezione non esiste

Tutti noi commettiamo degli errori. L’insieme dei tentativi e degli errori è una delle basi più solide per apprendere il funzionamento del mondo e di noi stessi, con lo scopo principale di formare le nostre attitudini, i nostri valori e le nostre abitudini. Commettere errori significa imparare da se stessi.

Tuttavia, il tutto si complica quando gli altri, come spesso accade, si limitano a sottolineare le cose che facciamo male. Ci criticano quando commettiamo uno sbaglio nel fare qualcosa che di solito eseguiamo in modo corretto. Ci sono volte in cui non tutto ci riesce come vorremmo.

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Sotto l’influenza degli altri e di noi stessi, quindi, ci abituiamo ad evidenziare esclusivamente le cose che facciamo male o che confondiamo, senza premiarci quando le facciamo bene – ossia la maggior parte delle volte. Il problema non è essere imperfetti, ma punire se stessi per esserlo.

Per questo motivo, il linguaggio è così importante. Per avere una visione più ampia e obiettiva di come siamo, è necessario rivalutare il nostro modo di parlare con noi stessi, mettendo in discussione le voci messe in circolazione dagli altri. L’autostima va coltivata.


 

Non si può raggiungere la “perfezione” senza aver commesso almeno un errore.


 

L’imperfezione di essere se stessi

Pensate a tutte le persone che vi circondano e noterete che tutti hanno commesso degli errori. Il fatto che ne abbiano commessi non significa che si possa etichettarle in modo negativo. Tutti commettono degli sbagli, ma essi non dicono nulla di noi. Un errore è un’opportunità per imparare a fare qualcosa in modo diverso.

Non consentite agli altri di essere il vostro giudice, né siatelo voi stessi. Per questo, la prossima volta che ascoltate la vostra voce dire a un’altra persona che è un disastro, un disgraziato, un egoista o un menefreghista, senza conoscerlo davvero, provate prima a pensare. Non giudichiamo gli altri senza sapere come stanno le cose.

Diventiamo noi stessi quando accettiamo che il nostro io è fatto di successi e di sbagli, quando capiamo che si può sempre migliorare e quando siamo in grado di riconoscere di esserci sbagliati di fronte a chi forse abbiamo ferito. Non giudichiamo gli altri per i loro errori.

Una volta che il danno è fatto, la cosa migliore da fare è riconoscerlo e spiegare i motivi che ci hanno portato a commetterlo. Adottare un atteggiamento sincero di fronte agli altri consentirà loro di mostrare maggior empatia nei nostri confronti, anziché cercare di occultare la verità. Perdonate gli altri e voi stessi.


 

Amare non significa trovare la perfezione, bensì perdonare i difetti.


 

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Imparare dagli errori

Una volta che l’errore è stato commesso e accettato, apprendere da esso è la soluzione migliore per affrontare la vita nel modo giusto. Per farlo, dovremo chiederci cosa ci ha portato a commetterlo, tenendo in considerazione i fattori che sono entrati in gioco. Imparare dagli errori è imparare ad essere più forti.

Sotto questo punto di vista, l’attenzione gioca un ruolo fondamentale. Sono molte le occasioni in cui ci prendiamo carico di compiti e doveri sottovalutando le nostre possibilità di far fronte ad essi. E naturalmente, se esigiamo troppo da noi stessi non soddisferemo mai le aspettative.

È inoltre necessario tenere a mente che talvolta, se qualcosa non ci riesce bene, la colpa non è solo nostra; esistono variabili su cui non abbiamo alcun controllo e che possono incidere negativamente sulle cose. Di fatti, cercare di avere tutto sotto controllo spesso ci porta a sbagliare ancor di più. In fin dei conti, la vita è un cumulo di errori. Una strada incerta, piena di tentativi. Questa è la soluzione: provarci.


 

“Una vita passata a commettere errori non solo è più onorevole, ma anche più utile di una vita passata a non fare nulla”

-George Bernard Shaw-


 


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.