Pigrizia sociale: definizione

Pigrizia sociale: definizione
Roberto Muelas Lobato

Scritto e verificato lo psicologo Roberto Muelas Lobato.

Ultimo aggiornamento: 02 gennaio, 2023

La pigrizia è uno dei mali dei nostri tempi. Quando lavoriamo in gruppo, a volte succede qualcosa di strano: l’insieme è inferiore alla somma delle parti. Ciò vuol dire che il contributo di ogni singola persona è inferiore quando si trova in un gruppo. Questo fenomeno è noto come pigrizia sociale.

La pigrizia sociale è la tendenza a sforzarsi di meno quando gli sforzi del singolo individuo costituiscono una parte non identificabile di un gruppo. Lavorare in gruppo può portare le persone a sforzarsi di meno offrendo una prestazione meno efficiente. Alcune delle cause sono la mancanza di motivazione e i problemi di organizzazione e coordinamento. Approfondiamo questo concetto.

L’inizio della pigrizia sociale

Nel 1880 l’ingegnere agricolo Max Ringelmann fu il primo a studiare la pigrizia sociale. Ringelmann fece trascinare un carico a 14 persone controllando la forza eseguita da ciascuno. In un secondo momento, chiese loro di trascinare lo stesso carico individualmente. I risultati dimostrarono che quando le persone trascinavano il carico da sole erano più forti di quando lo facevano tutte insieme.

Anche se Ringelmann attribuì la colpa di questo spreco di sforzi a un cattivo coordinamento, studi successivi hanno permesso di individuare altre cause. In uno studio in cui i partecipanti dovevano applaudire e gridare più forte che potevano, si è riscontrato che il livello di rumore prodotto da ogni persona diminuiva a mano a mano che il gruppo in cui si trovavano diventava più grande. Si concluse che le persone si nascondevano tra la folla.

Gruppo di persone che fanno un puzzle

Essere pigro come gli altri

Le persone non si preoccupano di avere un rendimento inferiore in un gruppo quando il loro contributo individuale non è identificabile. Quando non si può incolpare nessuno in particolare per il fatto che la sua attività è inferiore rispetto a quella degli altri, le persone tendono a sforzarsi meno di quanto potrebbero. Ma la pigrizia sociale non dipende solo da ciò.

L’eguaglianza e il confronto sociale sono altri fattori che intervengono. Un minore impegno da parte di una persona porterà anche gli altri a fare lo stesso, ovvero saranno eque. D’altra parte, confrontare le prestazioni di ognuno produce una sensazione di pressione per fare di più o di meno di quello che si potrebbe fare.

La pigrizia mentale

La pigrizia sociale non si verifica solo quando si eseguono compiti che richiedono uno sforzo fisico. Si verifica anche nei compiti cognitivi, specialmente quando dobbiamo pensare. Ad esempio in un brainstorming. Più grande è il gruppo, più il numero di idee che ogni persona dà sarà ridotto. Come per le attività che richiedono uno sforzo fisico, anche in quelle che richiedono sforzo mentale l’equità e il confronto sociale possono portare alla pigrizia.

Come per la pigrizia fisica, anche quella mentale si verifica soprattutto nei lavori di gruppo. Un buon coordinamento con una chiara assegnazione dei compiti può portare ciascuno a dare il massimo possibile. Vedere che una o più persone danno il massimo può portare altri a seguirli, ma anche a fare il minimo.

Gruppo sociale

L’importanza della pigrizia

Anche il compito da eseguire ha il suo peso. La pigrizia sociale si verifica a un livello inferiore quando le attività sono interessanti. La pigrizia si vede ridotta anche quando il livello di dipendenza è elevato. Se i compiti di ciascun individuo sono necessari per il successo, ci sarà meno pigrizia a causa della pressione sociale per raggiungere il successo.

La pigrizia sociale non si verifica ogni volta che si lavora in un gruppo. Alcuni modi per evitarla o almeno ridurla sono:

  • Rendere lo sforzo di ogni persona identificabile.
  • Aumentare l’impegno con il successo dell’esecuzione dell’attività.
  • Dare l’opportunità di valutare i contributi individuali e collettivi.

Se dobbiamo svolgere un lavoro di gruppo, è importante che tutti i membri siano altamente motivati. Se non è questo il caso, possiamo almeno provare a valutare le prestazioni di ogni persona e dare importanza all’obiettivo finale. Una buona gestione del lavoro di gruppo richiederà che ogni membro valuti il proprio lavoro e quello degli altri.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.