L'amore nello spettro autistico? È possibile.

L'amore nello spettro autistico è un argomento di cui si discute poco o nulla. Un'interessante serie Netflix ci ha dato l'opportunità di saperne di più.
L'amore nello spettro autistico? È possibile.
Sergio De Dios González

Scritto e verificato lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 04 novembre, 2022

L’amore è una delle tematiche preferite del cinema, della letteratura, della pittura, della scultura. Potremmo dire che ha un suo spazio in tutte le forme espressive conosciute. Sono però poche le occasioni in cui sono state studiate le peculiarità di questo sentimento e delle relazioni nei gruppi sociali minoritari. Sulla scia della nuova serie Netflix, oggi desideriamo approfondire l’amore nello spettro autistico.

Il grande contenitore dei disturbi dello spettro autistico racchiude una serie di condizioni che influenzano la comunicazione e il comportamento. Grazie agli strumenti di screening attualmente a nostra disposizione, questi disturbi possono essere diagnosticati in età precoce; l’intervento può essere quindi tempestivo e offrire migliori risultati. D’altra parte, poiché cominciano a manifestarsi nell’infanzia, vengono considerati disturbi dello sviluppo.

Passando alla finzione narrativa, uno dei personaggi più iconici dello spettro autistico è forse Sheldon Cooper. In tutti gli episodi della nota serie tv (The Big Bang Theory), assistiamo alla sua difficoltà di socializzazione.

I suoi amici si sforzano di adattarsi a quel suo modo particolare di esternare pensieri o emozioni. Questo può essere un buon punto di partenza per parlare di amore nei disturbi dello spettro autistico.

L’amore nello spettro: il primo appuntamento

Il primo mito che la serie tv intende demolire, e su cui pone speciale enfasi, è quello secondo cui le persone con un disturbo dello spettro autistico non desiderano una relazione. Possono apprezzare molto le attività in solitario, ma questo non significa che non sentano il desiderio di innamorarsi, di condividere la loro vita con una persona, godere delle gioie dell’intimità.

Questa è forse la prima barriera da superare: fare capire agli altri tale aspirazione. In altre parole, l’amore si adatta al modo speciale in cui vivono l’affettività. Nella serie conosceremo la storia di due coppie che hanno fatto il grande passo, decidendo di andare a vivere insieme. Un percorso – loro stessi lo ammettono – per nulla facile.

Ciononostante, la tematica emergente nella serie tv è la possibilità per una persona con ASD di avere un primo appuntamento. Riconosciamo la stessa agitazione, la stessa insicurezza a noi familiari, perché non sono molto diverse dalle nostre. Assistiamo, quindi, al primo incontro, con tutte le sue difficoltà.

La comunicazione

L’amore nello spettro ci permette di entrare nei gruppi di aiuto in cui ragazzi e ragazze con autismo si preparano al primo appuntamento.

Il primo punto su cui lavorare è il saluto. Quel modo di ricevere l’altro che noi, in qualche modo, abbiamo interiorizzato viene analizzato nel dettaglio: alzarsi per salutare, mantenere il contatto visivo durante i primi scambi. Si tratta di un particolare che può condizionare l’esito dell’appuntamento.

Un’altra abilità su cui occorre lavorare è come mantenere viva la conversazione. A tale scopo, si incoraggiano i ragazzi a preparare una breve lista di argomenti e domande che vorrebbero sottoporre all’altro.

Coppia in un ristorante sul lungo fiume.

Quindi si propone di accedere a un livello superiore, in modo che la conversazione passi dall’essere un interrogatorio a un dialogo reale e meno intimidatorio. Si lavora, cioè, sui turni di conversazione a partire da un’unica domanda o da più domande derivate da una risposta non pianificabile.

In ogni caso, l’obiettivo del tutor è far capire che l’appuntamento e la conversazione devono essere vissuti con flessibilità. Una flessibilità indispensabile anche per evitare di essere troppo diretti o di porre domande personali e con un grado di intimità che non è stato ancora raggiunto. Vediamo che si tratta di un punto particolarmente critico.

Ma soprattutto, gli specialisti devono trasmettere un’idea che è valida per tutti: si impara a rendere interessante una conversazione. Chi soffre di disturbo dello spettro autistico deve pertanto relazionarsi non solo con persone che condividono gli stessi interessi, ma anche con completi sconosciuti con cui occorre trovare punti di contatto in poco tempo.

Una serie tv che vale la pena di seguire

Un progetto tanto coraggioso merita di per sé la nostra attenzione. Come punto di forza, inoltre, si può evidenziare la sincerità: l’amore nello spettro autistico è possibile, ma non è certo un obiettivo facile da raggiungere.

Vedremo, infatti, che non tutti gli appuntamenti andranno a buon fine. Questo ci renderà testimoni dell’impatto emotivo degli incontri andati male, ma anche di come rialzarsi per concedersi una nuova opportunità.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.