L'essere umano è un animale razionale?
Sentiamo dire spesso che l’essere umano è un animale razionale, ma è proprio vero? Gli studi sul pensiero e sul comportamento quotidiano delle persone indicano che questa affermazione potrebbe rivelarsi sbagliata, specialmente se presa come assoluta. In molti contesti l’intelletto umano viene considerato un elemento che ci distingue dal resto degli animali. Lo stesso termine “animale razionale” è caricato di una connotazione di superiorità.
Dividiamo questa riflessione in due parti per capirla meglio. Nella prima cercheremo di fare luce su cosa significhi essere un animale. Nella seconda, parleremo della razionalità e di come l’uomo ne fa uso.
L’essere umano: uno tra gli animali
In biologia l’essere umano è inserito, in quanto essere vivente, nel regno animale. Questo perché soddisfa le caratteristiche e le funzioni di un animale (per ulteriori informazioni consultate questo link). D’altra parte, molti potrebbero dire che l’uomo è dotato di intelligenza e ragione e si appellar a questa particolarità per distinguersi dagli altri animali.
L’intelligenza resta comunque un mezzo di adattamento all’ambiente, necessario per la sopravvivenza della specie. Proprio come un gatto o un cane sopravvivono perché dotati di artigli e denti, l’essere umano dispone dell’intelligenza come risorsa per sopravvivere. Infatti, se gli umani non avessero avuto questa flessibilità e capacità cognitiva, si sarebbero probabilmente estinti. Non siamo i più agili o i più veloci, i più alti o i più bassi.
Alcuni esperti sostengono che siamo la specie che più si è adattata. In realtà, parlare in termini di adattamento e selezione naturale non ha molto senso; una specie adattata è una specie che non corre pericolo di estinzione. Potremmo anche dire che tutte o la maggior parte delle specie che non si sono estinte sono, per il momento, adattate.
Certamente la nostra plasticità ci permette di abitare in zone della terra con caratteristiche e condizioni molto diverse. Ma non siamo unici neanche in questo: molti batteri sono ancora più bravi di noi ad espandersi. In tal senso siamo uno tra gli altri animali, con le nostre caratteristiche particolari, né migliori né peggiori degli altri esseri viventi.
L’animale razionale
Un secondo aspetto da considerare, rispetto alla domanda che dà il titolo a questo articolo è: che cosa significa razionale all’interno del concetto di “animale razionale”? Potremmo intendere la parola razionale come la capacità di valutare obiettivamente i problemi o gli eventi e di rispondere a essi in modo logico. Si può anche intendere come contrario di emozionale o istintivo.
Disgiungere l’emotivo dal razionale non ha senso. Questo perché il nostro comportamento riceve sempre l’influenza delle due parti. Spesso è impossibile separare un input dall’altro. Sì, è vero che a volte c’è più partecipazione del nostro lato emotivo e altre volte siamo più razionali. Tuttavia, anche così non possiamo considerarli come due modi indipendenti di agire: entrambi si influenzano continuamente l’un l’altro.
Lasciamo da parte le emozioni e vediamo fino a che punto la nostra neocorteccia è “razionale”. A partire dalla psicologia del pensiero è stata messa in contrapposizione la logica umana e la logica aristotelica. Quest’ultima rappresenta il ragionamento più puro e matematico possibile. Gli scienziati hanno subito capito che le due forme di pensiero non coincidono.
Ma se l’essere umano non utilizza la logica quando pensa, come ragiona? Per dare una risposta, dobbiamo pensare che l’uomo dispone di risorse cognitive limitate e in molte circostanze ha bisogno di agire rapidamente. Se fossimo “puramente logici”, spenderemmo un’enorme quantità di risorse per prendere ogni decisione e saremmo in grado di emettere risposte complesse. Ma non è così, giusto?
Per questo motivo, le persone ragionano attraverso scorciatoie mentali, conosciute in psicologia come euristiche. Si tratta di ragionamenti basati sulla probabilità e sull’esperienza, diretta o indiretta. A livello di adattamento è più utile fare un ragionamento probabile, assumendosi un moderato rischio che possa non essere corretto, piuttosto che impiegare un’eternità per prendere una decisione e scartare questo rischio.
L’essere umano è un animale razionale?
Dopo aver osservato i dati sul pensiero e sul comportamento umano, possiamo fare alcune riflessioni. L’affermazione “l’essere umano è un animale razionale” deve essere presa con molta cautela e una certa distanza. Razionali o no, in linea di principio possiamo dire che questo non ci colloca né meglio né peggio rispetto agli altri esseri viventi in termini di adattamento. D’altra parte, gli studi ci dicono che non siamo mai rigorosamente razionali. Infatti in molte delle decisioni importanti non lo siamo e agiamo secondo quanto ci detta il nostro intuito o il cuore (la nostra parte più istintiva e primitiva).
Un modo per definirci, coniato dalla psicologia sociale, è “risparmiatori cognitivi”. Questa qualifica ha un motivo: il nostro cervello è programmato per economizzare al massimo le nostre risorse. A seconda dell’importanza dell’evento o del problema avvierà un ragionamento più o meno elaborato, ma cercherà sempre di risparmiare.
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