Licenziamento: cosa fare dopo?

Il licenziamento è una situazione difficile che può farci sentire smarriti. Ciononostante, può trasformarsi in un'opportunità per reinventarsi e mettere in atto un cambiamento.
Licenziamento: cosa fare dopo?
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 02 gennaio, 2023

Immaginate questa situazione: arrivate al lavoro e il vostro capo vi dice che vuole parlarvi a quattrocchi. Lo vedete un po’ a disagio e capite cosa sta succedendo. Vi fa firmare le carte per il licenziamento e ve ne andate a casa. Avete appena perso il lavoro, siete ancora sotto shock. Cosa fate adesso?

Il licenziamento è molto spesso una situazione spiacevole e difficile. Può darsi che l’azienda abbia dovuto ridurre il personale, che il vostro rendimento non sia stato del tutto sufficiente o che qualche problema, come un contrasto tra colleghi o divergenze con il capo, abbia determinato questo sfortunato epilogo.

Di fronte a tale situazione, è normale provare tristezza, malessere e una sensazione di smarrimento. Passiamo quindi a osservare alcune linee guida che possono esserci di grande aiuto in queste situazioni.

Superare il dolore per il licenziamento

È la fase più importante, sulla quale dobbiamo concentrarci quando perdiamo il lavoro. Di fronte a qualsiasi perdita, che sia nella sfera familiare o in quella sentimentale, dobbiamo affrontare un dolore. Nell’ambito professionale succede la stessa cosa.

Ci eravamo abituati a svolgere quel lavoro, avevamo una routine e, all’improvviso, il tutto sparisce dalla nostra vita: è come se il mondo ci cadesse addosso, come se non trovassimo più una via d’uscita. Spesso pensiamo che non troveremo mai un altro lavoro o che non siamo buoni a niente. Il problema è che questi pensieri non fanno altro che alimentare la nostra preoccupazione e possono anche farci sprofondare nell’angoscia.

Viceversa, dobbiamo affrontare la negazione, l’ira, il senso di colpa e la tristezza, e dobbiamo riuscire a superare tutte le fasi del dolore fino ad arrivare all’accettazione. Solo così potremo iniziare una nuova fase della nostra vita professionale, trovando un altro lavoro (uguale o diverso) oppure mettendoci in proprio.

Uomo disoccupato seduto su uno scalino

Prendere delle decisioni

Una volta appreso di essere stati licenziati, è importante prendere alcune decisioni. A seguire, elencheremo quelle che consideriamo più importanti e che ci aiuteranno anche a elaborare il dolore:

  • Avvalersi dei propri diritti: se il licenziamento è illegittimo, dobbiamo denunciare. Se abbiamo diritto all’assegno di disoccupazione, richiediamolo. Se ci spetta un risarcimento, assicuriamoci di riceverlo. È importante risolvere il prima possibile le questioni legali, così da archiviarle.
  • Decidere in merito al presente: è il momento di prendere una decisione sul presente. Per esempio, iniziare a cercare un altro lavoro, seguire un corso di formazione, sfruttare i soldi della disoccupazione o del risarcimento per fare un viaggio. Qualsiasi essa sia, dobbiamo prendere una decisione propositiva, che ci aiuti a farci sentire meglio.

“Non accade nulla finché non si muove qualcosa.”

-Albert Einstein-

Approfittare del cambiamento

Al di là di tutta la tristezza che possiamo provare per il licenziamento, se ci pensiamo, può essere una grande opportunità per cambiare, reinventarsi e crescere. Magari il lavoro che facevamo ci risultava troppo noioso. Adesso abbiamo l’occasione di cercarne un altro che ci motivi.

D’altro canto, il licenziamento può essere una fantastica opportunità per mettersi in proprio, aprire un’attività o lavorare da casa. Attualmente, in Italia esistono delle agevolazioni fiscali per chi decide di mettersi in proprio dopo un periodo come lavoratore subordinato. Quindi, se abbiamo un’idea ed è realizzabile, essere licenziati può essere addirittura un fatto positivo.

Il licenziamento può anche offrirci l’opportunità di investire sulla nostra formazione per optare per un lavoro diverso o per metterci in proprio sentendoci più sicuri di ciò che stiamo facendo. Certo, dobbiamo disporre dei mezzi necessari e non prendere decisioni con troppa leggerezza.

Donna triste che pensa al licenziamento

Anche se è normale sentirsi disorientati, possiamo prenderci un paio di giorni per sfogarci ed esternare i nostri sentimenti. Poi, però, dopo questo periodo di riposo dobbiamo agire, perché, anche se non vediamo nessuna via d’uscita, in realtà abbiamo moltissime opportunità a nostra disposizione.

Il dolore per il licenziamento ci consentirà di passare da questo stato in cui predomina un pensiero irrazionale legato al timore di non trovare lavoro a un altro in cui prendiamo in mano le redini e passiamo all’azione. L’importante è non rimanere bloccati nello sconforto, sfruttare tutte le opportunità che ci si presentano e creare quelle che tanto desideriamo.


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