L’unica cosa certa è che non esiste nessuna certezza

L’unica cosa certa è che non esiste nessuna certezza

Ultimo aggiornamento: 03 luglio, 2016

L’essere umano è alla costante ricerca della sicurezza. Vuole sicurezza sul posto di lavoro, nelle relazioni di coppia, all’interno della propria famiglia, con i proprio risparmi… il che è logico, poiché il nostro scopo principale è sopravvivere.

Quando ci preoccupiamo per qualcosa, crediamo che, in questo modo, riusciremo a prevenire circostanze spiacevoli che potrebbero presentarsi nella nostra vita. Il problema, però, è che finiamo per diventare ossessionati dalla certezza, il che ha terribili ripercussioni sulla nostra salute emotiva.

Si può osservare facilmente nel disturbo d’ansia generalizzato. Le persone affette da questo disturbo si preoccupano troppo in qualsiasi situazione, perché credono che quello che accadrà in futuro sarà negativo e ne sono convinti al 100%. Oltre a preoccuparsi per ciò che accade nella loro vita, si preoccupano di essere preoccupati, il che crea un circolo vizioso dal quale è difficile sfuggire.

Occuparsi sì, preoccuparsi no

È evidente che nella vita si hanno certe responsabilità ed è quindi necessario occuparci al meglio delle questioni che ci riguardano. Tuttavia, bisogna fare una chiara differenza tra l’occupazione e la preoccupazione.

Occuparsi di qualcosa significa adottare un atteggiamento attivo che tende a trovare delle soluzioni, ma ricordandosi sempre che esistono cose che sfuggono al nostro controllo e che ciò non cambierà mai, per quanto possiamo preoccuparcene e riempirci d’ansia.

donna con occhi chiusi

D’altra parte, invece, preoccuparsi significa occuparsi in anticipo, viaggiare con la propria mente verso il futuro, verso ciò che ancora non esiste e situarsi nella peggiore situazione possibile, il che fa nascere un’ansia esagerata che non fa che bloccarci.

Preoccuparsi non serve a niente, è un’azione davvero inutile. Occuparsi di quello su cui abbiamo controllo, invece, accettando l’incertezza della vita, è un segno di maturità psicologica e una fonte di appagamento.

“L’uomo non sa mai cosa succederà ed è bello che non lo sappia. Se fosse prevedibile, non varrebbe la pena vivere la vita. Se tutto fosse come vuole lui e se tutto fosse una certezza, non sarebbe un uomo, sarebbe una macchina. La certezza e la sicurezza esistono solo per le macchine”.

-Osho-

La certezza non esiste

Il mondo è incerto per natura, è una delle sue caratteristiche. Questo non vuol dire che saremo sempre in pericolo; come abbiamo detto prima, non serve a niente immaginare sempre il peggio.

Tuttavia, bisogna prendere in considerazione il fatto che essere realisti significa sapere che un giorno possiamo avere qualcosa e che il giorno dopo possiamo perderla o, al contrario, non avere niente oggi e avere la fortuna dalla nostra parte domani, che ci regala ciò che, con negatività, pensavamo non sarebbe mai accaduto.

Bisogna accettare profondamente questa incertezza, poiché l’accettazione ci permetterà di scorrere per il mondo, vivere con più leggerezza e senza limiti, ma essendo comunque responsabili. Sapere chiaramente che le certezze non esistono ci aiuta ad adottare il giusto punto di vista da cui osservare i problemi e ci serve ad affrontare meglio le situazioni difficili per vivere più tranquilli.

Sapere che l’unica certezza è che viviamo in un’incertezza assoluta rende la nostra mente più flessibile e, in questo modo, diventiamo persone più forti a livello emotivo, persone più razionali.

Riusciamo a mettere da parte gli attaccamenti, perché sappiamo che nulla ci appartiene, nulla è davvero di nostra proprietà, né il nostro partner né il nostro lavoro né la nostra stessa salute e neppure i nostri figli.

Se abbiamo qualcosa, ce lo godremo al massimo, ma essendo sempre coscienti che, un giorno potrebbe non fare più parte della nostra vita e non ci resta che accettare questa realtà nel modo più sereno possibile. Le emozioni esagerate non ci aiuteranno certo a recuperarlo.

È per questo motivo che preoccuparsi non serve a niente, perché ciò che dovrà succedere succederà, anche se ci preoccupiamo o meno. Né il mondo né la vita ci domanderanno mai quali sono i nostri piani per il domani. La vita funziona così e questa è l’unica realtà.

Se un problema ha una soluzione, perché ti preoccupi? E se non ce l’ha, perché ti preoccupi?

donna che soffia

Come si fa a tollerare l’incertezza?

Quando l’incertezza fa parte delle nostre vite, ci lascia in bocca un sapore amaro e una sensazione di mancanza di controllo che ci è difficile da sopportare. Ecco quindi alcune strategie che potete adottare per iniziare a sopportare questa condizione:

  • Imparate a gestire il vostro dialogo interiore: cosa dite a voi stessi quando qualcosa vi preoccupa? È molto probabile che il vostro dialogo interiore tenda al catastrofismo e alla negatività, pieno di pensieri come: “ho bisogno che il mio mondo sia certo e devo avere tutto sotto controllo o non riuscirei a sopportarlo”. Tuttavia, dovete scambiare queste frasi per altre più realiste, del tipo: “non ho bisogno di certezze né di controllare ogni cosa, perché comunque non accadrà mai”.
  • Cercate dei rischi e correteli: quando parliamo di rischi, ci riferiamo a qualcosa che vi piacerebbe fare e che non avete fatto per paura di fallire. Ricordate che non esistono certezze e se non ci provate, non saprete mai cosa sarebbe potuto accadere. Liberatevi di tutte quelle paure che vi limitano e lasciate che succeda quello che deve succedere, positivo o negativo che sia.
  • Mantenete l’atteggiamento giusto per affrontare la vita: ci sono cose che potete controllare e altre invece no. Concentratevi sulla soluzione del problema e cercate di risolverlo come meglio potete, ma dimenticatevi di tutto quello che sfugge al vostro controllo. Ciò significa che dovete abbandonare la preoccupazione e non pensare che, preoccupandovi, riuscirete per magia a prevedere e prevenire quello che accadrà, perché si tratta di una mera fantasia.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.