Mandare meno messaggi e vedersi di più

Mandare meno messaggi e vedersi di più
Raquel Aldana

Scritto e verificato la psicologa Raquel Aldana.

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre, 2021

È vero, le nuove tecnologie permettono a molte relazioni di sopravvivere. Tuttavia, ciò non significa che non nascondono anche degli aspetti negativi. Ormai si è arrivati al punto in cui piuttosto che vederci di persona, preferiamo scambiarci messaggi, ma non possiamo permettere che diventi la normalità. È arrivata l’ora di parlare un po’ di più e mandare meno messaggi.

Oggigiorno i rapporti non nascono da una chiacchiera scambiata davanti a un buon caffè, bensì da asettici messaggi scambiati via WhatsApp. Come è logico che sia, questi rapporti non sono mai tanto profondi quanto quelli nati da un caffè preso insieme a un amico al bar, da uno sguardo complice, da un abbraccio scambiato in un freddo giorno d’inverno. Ciò ci porta a dedurre che dovremmo mandare meno messaggi e parlare faccia a faccia.

Perché si, anche un abbraccio può comunicare molto, e trovare del tempo per le persone a cui teniamo non dovrebbe sembrarci una cosa così complicata. Davvero non abbiamo tempo? Probabilmente abbiamo solo bisogno di rivedere le nostre priorità, perché prenderci cura di noi stessi e delle persone che ci stanno a cuore non può essere l’ultima di una lunga lista di preoccupazioni.

E perché i veri discorsi, quelli più edificanti, non passano per WhatsApp. Inoltre, vedere più spesso le persone che amiamo può solo farci bene.

Social network, nemici dell’ascolto attivo

Gli studi che analizzano l’impatto che l’uso (o meglio, l’abuso) dei social network ha sul nostro benessere psicologico e sulla creazione di reti di sostegno sociale stabili, ma soprattutto reali, sono ancora relativamente pochi. Ciononostante, è chiaro che ormai non ci si guarda più negli occhi neanche quando si comunica qualcosa di importante. Spesso, anche quando riusciamo a ritagliarci del tempo da condividere con gli altri, veniamo costantemente interrotti, o comunque distratti, e la nostra capacità di ascolto attivo ne risente.

Affrontare questioni importanti su WhatsApp fa sé che gli interlocutori perdano passaggi importanti. Informazioni e riflessioni che, se recepite, ci permetterebbero di comprendere meglio il problema in questione e di dare all’altro un aiuto concreto.

Sui social network ci lasciamo ingannare dalle apparenze, dalle mezze verità, da opinioni imposte, che riducono sensibilmente la qualità delle relazioni. Si finisce per non conoscersi mai fino in fondo, non ci si incontra più, non si è più capaci di capire cosa si cela dietro lo sguardo di un amico o i sentimenti che prova davvero.

Anche se c’è sincerità, la comunicazione virtuale è sempre incompleta. Questa è solo una tra le ragioni per cui dovremmo uscire un po’ di più e mandare meno messaggi. Bisogna anche considerare che l’uso della tecnologia è caratterizzato dal devastante “effetto cumulativo”. A poco a poco queste abitudini comunicative iniziano a far parte della nostra quotidianità e la nostra percezione di noi stessi finisce per essere sempre più distorta.

Quella che nasceva come una tecnologia utile per facilitare la comunicazione e renderla accessibile a tutti ci ha resi schiavi. Si dà per scontato che dobbiamo rispondiamo subito a ogni messaggio. E se ciò non accade? In quel caso non dovranno sorprenderci la rabbia e l’indignazione del nostro interlocutore che sfoceranno in sterili discussioni nate dalla mancanza di fiducia.

Cervello social

La Sindrome FOMO (Fear Of Missing Out)

Con l’espressione Sindrome FOMO si fa riferimento alla paura di perdersi qualcosa. Questo timore è la diretta conseguenza dell nostra abitudine di essere sempre online, costantemente aggiornati su quello che accade sui social network.

Ciò significa che, in fin dei conti, siamo più interessati alla vita degli altri che alla nostra e che non riconosciamo l’importanza delle relazioni autentiche. Le conseguenze di questo fenomeno sono disastrose per il nostro benessere psicologico, perché finiamo per preoccuparci troppo poco di noi stessi e di chi ci circonda per via di questo bisogno impellente di tenere sotto controllo il nostro “ambiente virtuale”.

Mandare meno messaggi per instaurare vere relazioni

Questa situazione diventa un limite nel momento in cui ci impedisce di godere della compagnia degli altri. La triste verità è che al giorno d’oggi, lo smartphone sembra essere un prolungamento del nostro corpo, e questo influisce negativamente sulle nostre relazioni, sia in termini di quantità che di qualità.

Dovremmo impegnarci seriamente per cercare di accantonare i nostri telefoni, almeno quando siamo in compagnia di qualcuno, promuovendo il più possibile l’instaurarsi di una reale comunicazione. Perché le chiacchierate più belle non le facciamo su WhatsApp. Insomma, bisogna vedersi più spesso, altrimenti i social network finiranno per essere l’unico mezzo di comunicazione. È pur vero che ci permettono di inviare messaggi e contenuti di ogni genere, ma non riescono di certo a trasmettere complicità.


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