“Maneggiare con cura. Contiene sogni”: il cartello invisibile che portano tutti i bambini  

I bambini spesso sviluppano problemi di abilità sociale, autostima e attaccamento perché i genitori e chi si occupa di loro non sanno come ascoltarli o trattarli.
“Maneggiare con cura. Contiene sogni”: il cartello invisibile che portano tutti i bambini  
Raquel Aldana

Scritto e verificato la psicologa Raquel Aldana.

Ultimo aggiornamento: 08 ottobre, 2024

Tutti i bambini sono fatti di un materiale delicato, innocente, fragile, onirico e magnifico. Tutti loro sono menti brillanti e sfavillanti che trasformano i loro giochi in sogni da avverare e aspirazioni da raggiungere.

Quando guardiamo i bambini, dobbiamo essere coscienti di ciò, del fatto che siamo i loro insegnati, i responsabili dei loro sogni, della loro voglia di vivere, della loro autostima e, in definitiva, della loro completa costruzione.

Tutto ciò è essenziale, se ci fermiamo a pensarci. Se pensiamo di costruire una casa, dobbiamo partire dalle fondamenta, dalla base, perché partire dal tetto renderebbe il nostro lavoro totalmente vano, privo di sostegno. Con l’educazione accade lo stesso, se vogliamo una base solida, dobbiamo per forza cominciare a costruirla il prima possibile, partendo dal basso o, che è lo stesso, dalla più tenera età.

 

Tutti i bambini hanno necessità speciali

Tutti i bambini hanno delle esigenze uniche, perché ognuno di loro è unico. Dal loro ritmo di apprendimento fino al modo di esprimere le proprie idee, emozioni e sentimenti. Tutti i bambini hanno una personalità individuale ed intrasferibile.

Ai piccoli bisogna dare amore e rispetto in grandi quantità. Bisogna ascoltare le loro idee, le loro pazzie e i loro sogni. Chiudere gli occhi e immergersi nelle loro parole e nelle loro aspirazioni.  

Il primo passo è, senza dubbio, dedicare loro più tempo possibile. Questo significa anche mantenere la calma prima di arrabbiarsi, aiutarli a destreggiarsi nelle loro emozioni, dare loro degli strumenti per gestirle, giocare con loro, introdurre nella loro vita la creatività e, in definitiva, non porre alcun limite ai loro sogni.

Si impara ad educare educando. Sembra una cosa ovvia e per questo dobbiamo prestare molta attenzione a non cadere nelle trappole delle false credenze. Non siamo a conoscenza di tutto e, ovviamente, non tutto quello che tentiamo di fare è adeguato al momento (non solo per il bambino, ma anche per noi) o di giusta intensità.

Ricorrere al famoso la teoria la so, ma la pratica è una cosa diversa è uno scudo dietro cui ci difendiamo, una barriera che ci limita al momento di aprire la nostra mente e accorgerci che non ci stiamo impegnando come dovremmo se il nostro intento è cambiare il nostro approccio educativo.

Nonostante ciò, senza distoglierci dall’argomento centrale del nostro articolo, dobbiamo sottolineare che il pilastro fondamentale su cui si basa l’educazione è la capacità di mettere le ali ai nostri figli, perché possano realizzare tutti i loro sogni. Se li limitiamo con frasi e comportamenti del tipo: “questo è troppo complesso per te”, “se continui su questa strada da grande potrai essere solo un delinquente” , “non fare questa cosa a modo tuo, falla come dico io”, etc., creeremo bambini immobili, indifesi, conformisti e privi di qualsiasi aspirazione.

Conservare il cartello, conservare i loro sogni

Se trasmettiamo loro speranza, i bambini cresceranno speranzosi. se abbiamo fiducia in loro e permettiamo loro di provare e di sbagliare, apprenderanno nuove strategie. Con le nostre paure irrazionali, possiamo solo trasmettere ansia e insicurezza. Li lasciamo fragili e distruttibili, li trasformiamo in persone diverse, in qualcuno che non sono o, per capirci meglio, in qualcuno che loro non vogliono essere.

Questo è un prezzo troppo alto, un rischio che non possiamo correre, perché influenzerà la loro intera vita. Per questo, l’unica urna di cristallo che dobbiamo conservare e maneggiare con cura è quella dove i bambini hanno deposto i loro sogni, le loro credenze su di loro e la loro autostima. È a questa che si potranno aggrappare nei momenti più difficili e che li aiuterà quando si troveranno a superare le barriere circostanti.

Perché queste barriere sono le sole che non potremo eliminare dal loro cammino, saranno sempre lì anche se non ne sopportiamo la presenza. Per questo, l’infanzia è il momento più importante della vita, perché è priva di sospiri e perché ci insegna a pensare a cose impossibili.

Nulla può frenare un bambino, le sue qualità sono personali e di nessun altro, un bambino non si guarda allo specchio paragonandosi con le persone accanto a lui e se ammira qualcuno lo fa per la sua eroicità.  Aiutiamo, quindi, i bambini a cercare le loro qualità ogni giorno, chiediamo loro qual è il loro momento favorito della giornata, quale sport li appassiona, quali attività amano fare.

Dobbiamo lasciargli il diritto di sentirsi importanti, di insegnarci a ritagliare, a disegnare, a modellare la plastilina, a calciare con potenza un pallone. Dobbiamo lasciarli entusiamare, che imparino che, nonostante la loro piccola età, possono apportare molto agli altri.

E, perché crescano bene, dobbiamo mostrare loro mille e un modo di fare le cose, di controllare la loro rabbia, di esprimere le emozioni negative e anche quelle positive. Non lasciamoli andare a letto senza essersi dette cose meravigliose sul loro conto, senza aver sottolineato le loro migliori qualità, le loro aspirazioni, i loro sogni e le loro aspirazioni. Dedichiamo loro il nostro tempo, dedichiamo loro qualità, complimentiamoci per i traguardi raggiunti, comunichiamo. Perché di certo è molto più facile crescere un figlio forte che curare un adulto problematico.

Immagine principale per gentile concessione di Karin Taylor


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