Maya Angelou: biografia di un uccello in gabbia

Maya Angelou da bambina decise di smettere di parlare dopo essere stata violentata. Un uccellino rinchiuso nel proprio silenzio. Ma un giorno, cominciò a cantare e ad aprire le ali e, da quel momento, nulla riuscì a fermarla.
Maya Angelou: biografia di un uccello in gabbia
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio, 2023

Oggi vogliamo rendere omaggio ad una grande scrittrice la cui infanzia non è stata per niente facile. Maya Angelou è riuscita a trasformare profondi traumi e vecchi dolori in bellissime parole e riflessioni. La sua opera poetica e il suo impegno come attivista hanno lasciato un segno profondo.

Violentata da bambina, trascorse l’infanzia in assoluto e volontario silenzio: Maya aveva deciso di smettere di parlare. Alcuni critici affermano che i sei anni in cui Maya Angelou non pronunciò una sola parola furono il vivaio in cui, lentamente e col tempo, fiorì la meravigliosa voce che avrebbe gridato nelle sue poesie.

Non sappiamo cosa sia accaduto nella vita di Maya Angelou in quei sette anni, da quando fu violentata fino a quando compì 14 anni, cioè quando riprese a parlare. Quello che sappiamo è che tutto ciò che ha fatto in seguito ha commosso milioni di persone in tutto il mondo.

Il suo libro di memorie, I Know Why Caged Birds Sing, è stato un successo internazionale, così come le sue raccolte di poesie e saggi.

Maya Angelou recita una poesia.

L’infanzia difficile di Maya Angelou

Marguerite Annie Johnson nacque il 4 aprile 1928 a Saint Louis, nel Missouri, ma crebbe in Arkansas, con la nonna paterna, dopo la separazione dei genitori. La nonna fu una figura molto influente nella vita della Angelou. Possedeva una piccola bottega con cui era riuscita a sollevare la famiglia dalla miseria e a farla vivere un po’ più agiatamente rispetto a molte altre del quartiere.

La tragedia che tutti conosciamo si consumò durante una delle visite di Maya e i suoi fratelli alla madre; il compagno della madre abusò sessualmente di lei. La bambina decise di confidarsi con uno dei suoi fratelli e di testimoniare al processo contro il suo stupratore, che però riuscì a scappare di prigione e poco dopo venne assassinato da un parente.

Fu quello il momento in cui la bambina smise di parlare. Più tardi, confessò di aver creduto di aver ucciso quell’uomo con la voce, perché lo aveva tradito. Durante il periodo in cui Maya mantenne il silenzio, sviluppò un profondo amore per la poesia e i libri.

Questo silenzio rimase tale fino a quando, un giorno, sua nonna le disse che non avrebbe mai goduto appieno delle poesie finché non le avesse sentite recitate con la propria voce. E così Maya Angelou riprese a parlare dopo sei anni di silenzio.

Aveva 17 anni quando, da una storia d’amore che non si era trasformata in una relazione seria, Maya rimase incinta. Per andare avanti, cominciò a fare ogni tipo di lavoro, spesso mal pagato.

La lotta per i diritti degli afroamericani

Nel 1951, Maya sposò un musicista di origine greca, Tosh Angelos. Il matrimonio durò alcuni anni e, dopo la separazione, Maya Angelou decise di lavorare come ballerina e cantante, girando mezza Europa per portare in scena un’opera teatrale.

Probabilmente prese in considerazione la possibilità di scrivere intorno al 1960, quando sentì parlare per la prima volta di Martin Luther King Jr. Profondamente colpita dal discorso del leader afroamericano, la Angelou decise di organizzare una raccolta fondi per la sua causa, grazie alla quale avrà modo di conoscerlo personalmente.

Un anno dopo entrò in contatto con un attivista sudafricano con il quale avviò una relazione sentimentale. La coppia si trasferì al Cairo, dove la Angelou iniziò a lavorare come redattrice per un importante quotidiano in lingua inglese.

“Potresti non riuscire a controllare tutti gli eventi che ti accadono, ma puoi decidere di non farti sminuire.”

-Maya Angelou-

Qualche tempo dopo, la relazione sentimentale si interruppe e si trasferì con il figlio ad Accra, dove continuò a lavorare come redattrice in un giornale. Nel frattempo lavorò anche come attrice e conduttrice radiofonica. Rimase in Ghana fino al 1965, anno in cui decise di tornare negli Stati Uniti per aiutare il suo caro amico Malcolm X.

Maya Angelou a una conferenza.

Il canto del silenzio

Martin Luther King sarebbe stato assassinato poco dopo, per una tragica coincidenza, lo stesso giorno del compleanno della Angelou, che non lo avrebbe festeggiato più per i successivi quarant’anni. Quel tragico giorno, la poetessa scrisse la sua prima opera I Know Why Caged Birds Sing (tradotto in italiano Il canto del silenzio), un’opera che le riservò un posto importante nel panorama letterario contemporaneo e le diede fama mondiale.

Da allora, e per il resto della vita, Maya Angelou si impegnò in una strenua lotta contro il razzismo e a favore dei diritti degli afroamericani. Fece sentire la sua voce alla televisione, al cinema, continuò a scrivere e si risposò. Morì il 28 maggio 2014, lasciando un libro incompiuto.

“Un uccello non canta perché ha una risposta, canta perché ha una canzone.”

-Maya Angelou-

L’eredità letteraria di Maya Angelou

L’opera letteraria di questa scrittrice parla della forza del superamento e dell’importanza di andare avanti nonostante gli ostacoli che la vita ci presenta. Maya Angelou è un grande esempio di resilienza e amore per la poesia.

Le sue poesie ci raccontano di una vita difficile, sempre in lotta contro la discriminazione, per il fatto di essere una donna, e in più una donna di colore.

Maya Angelou dedicò tutta la vita a questa lotta, al superamento degli ostacoli. Recuperò la voce in un momento assolutamente necessario. Non dimenticò mai il suo passato, né le sue origini, ma decise di affrontare un mondo che non voleva ascoltarla, regalandoci versi immortali.


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  • Priscilla R. Ramsey (1984) Transcendence: The Poetry of Maya Angelou. Sage Journals
  • David Bedrick (2014) Maya Angelou in Memoriam: An American Elder. Psychology Today

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