Mi hai privato della mia solitudine con una falsa compagnia

Mi hai privato della mia solitudine con una falsa compagnia

Ultimo aggiornamento: 05 agosto, 2015

“Hai sottratto la mia solitudine con una falsa compagnia”. Forse questa sensazione di vuoto vi risulta familiare. Vi sarà capitato di percepirla in un’occasione passata, attraverso quell’amico/a interessato, che pensava sempre al proprio tornaconto e che non si è mai preoccupato molto dei vostri interessi, delle vostre sofferenze o delle vostre gioie.

Che dire di quelle relazioni affettive che sono crollate del tutto? Può succedere. Apriamo le porte del nostro cuore a persone che ci emozionano e che ci danno speranza e poi ci rendiamo conto che non esiste solitudine più dolorosa di stare accanto a una persona che non ci vede neanche e che non sa farci felici.

La solitudine emotiva è quella in cui proiettiamo sugli altri grandi speranze e aspettative, ma in realtà non troviamo nient’altro che vuoti. Pochi sentimenti sono così strazianti come questo tipo di solitudine, che va molto più in là della solitudine fisica.

La solitudine emotiva è uno dei grandi mali dei nostri tempi. Molti di noi sono attorniati da persone, familiari, amici, amanti e centinaia o migliaia di amici sui social network; tuttavia, continuano a percepire quel dolore angosciante dovuto al fatto di avvertire dei vuoti che nessuno sembra saper riempire.

La solitudine che nessuno vede

La solitudine emotiva ha una logica complessa e quasi contraddittoria. Spesso vi sarete sentiti dire frasi del tipo “Non ti puoi lamentare, il tuo partner è così attento e amorevole” o “Di certo tu non ti annoi mai, visto il numero di amici che hai”. Probabilmente, di fronte a queste affermazioni, fate di sì con la testa e abbozzate un sorriso incerto, ben sapendo che le apparenze valgono quel che valgono e che, in realtà, vi sentite immensamente soli.

È comune considerare la solitudine come l’assenza fisica di individui attorno a noi, una situazione nella quale non possediamo legami affettivi, non disponiamo di persone che badino a noi e alle quali affidarci per dar loro affetto quotidiano. È dunque necessario avere sempre qualcuno accanto per sentirsi felici? Assolutamente no.

La propria solitudine, spesso, è uno spazio intimo nel quale è più facile trovare un equilibrio. L’introspezione e il dialogo con sé stessi sono comportamenti che fortificano l’autostima e arricchiscono l’anima.

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Tutti coloro che entrano nella nostra vita per offrirci solamente egoismo o immaturità emotiva ci privano della nostra preziosa solitudine, nella quale troviamo equilibrio e protezione.

Se apriamo la porta del nostro cuore a qualcuno, diventiamo un po’ più vulnerabili, perché speriamo di trovare una presenza che ci completi e ci accompagni, e non ci aspettiamo, invece, un vento freddo che ci apre una voragine nel cuore.

Come superare la solitudine emotiva?

Proprio come vi abbiamo accennato all’inizio dell’articolo, la solitudine emotiva è uno dei sentimenti più devastanti che possano affliggere l’essere umano. La sensazione di avere più persone attorno a noi e, allo stesso tempo, essere consapevoli del fatto che ci sentiamo soli, può rappresentare l’inizio di una depressione.

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Per affrontare la solitudine emotiva, considerate i seguenti punti:

  1. Individuate il malessere, l’insoddisfazione, il vuoto. Spesso, la nostra solitudine emotiva viene mascherata da una bassa autostima e una scarsa motivazione a relazionarsi, in realtà c’è qualcosa che non va in noi che va più in là di tutto questo. Tale ferita è provocata dalle persone che stanno attorno a noi e che non ci vedono, non ci arricchiscono e non ci rendono felici.
  2. Riflettete sulle vostre emozioni e ascoltatele. Cosa sentite? È la tristezza che vi fa stare così? È la frustrazione? Avete paura? Se sì, chi o cosa provoca in voi questo timore?
  3. Una volta individuato il vero problema, comunicatelo. È essenziale condividere con gli altri ciò che sentite, che si tratti del vostro partner, di un familiare o di un amico. Chiarite bene che la relazione in questione vi provoca più sofferenza che felicità e che è arrivato il momento di cambiarne qualche aspetto.
  4. Dopo aver avviato il cambiamento, è fondamentale che ricominciate a godere della vostra solitudine. Perché? Perché avete passato molto tempo senza essere voi stessi, ansiosi a causa di certe sensazioni ed emozioni. Nel profondo del vostro essere ci sono bisogni che dovete equilibrare, riscoprendo sia il bambino che c’è in voi sia l’adulto che desidera una tranquillità emotiva.

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La solitudine emotiva si vive come un’incoerenza: abbiamo qualcuno accanto a noi, ma avvertiamo il dolore della solitudine in modo straziante. Risolvere questa situazione, liberarci o rincontrarci con noi stessi ci aiuterà a crescere.


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