La nebbia mentale: una snervante incapacità di concentrazione

La nebbia mentale: una snervante incapacità di concentrazione

Ultimo aggiornamento: 23 gennaio, 2017

La nebbia mentale è molto comune nelle persone che soffrono di fibromialgia. È frequente anche quando si è sottoposti a forte stress. Mancano le energie e la mente rimane sospesa in una dimensione opaca, lontana e strana in cui è difficile trovare la concentrazione, prendere decisioni o anche ricordare cose semplicissime.

Le persone che vivono questa disfunzione cognitiva si sentono davvero abbattute. L’idea di cominciare a dimenticare presto il nome delle persone, di perdere l’orientamento o di non sentirsi in grado di capire ciò che gli altri dicono o ciò che si legge porta questi pazienti a sospettare di soffrire di demenza.

Saranno sempre gli specialisti ad offrire la diagnosi corretta in base alla sintomatologia. Tuttavia, c’è da dire che in generale la fibronebbia è associata alla fibromialgia. L’incapacità momentanea di aggrapparsi alla realtà, alla propria vita e ad ogni suo episodio ordinario è senza dubbio un fattore chiave quando si tratta di porre una diagnosi su una malattia talmente debilitante come questa.

Con le giuste risorse, pazienza e grandi abilità, è possibile ridurre l’impatto di questa malattia. È importante tenere in considerazione che la nebbiolina mentale è a sua volta associata ad una serie di processi fisici e psicologici che è necessario conoscere per poterne uscire e recuperare il ferreo controllo della realtà.

Vi invitiamo ad approfondire questa tematica molto interessante, continuate a leggere per sapere di più!

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La nebbia mentale: quando i neuroni “dormono”

Non si tratta di semplici dimenticanze. Non si tratta nemmeno di negligenza o di una condizione che passa con un giorno di riposo. Le persone affette da “nebbia mentale” dicono di avere la sensazione che una parte del loro cervello sia spenta. Altri la definiscono come un piccolo “black out”, fughe momentanee in cui la mente sembra entrare in stand by, al punto da sembrare assenti nel bel mezzo di una conversazione o di guidare in modo automatico senza una direzione concreta.

Senza dubbio si tratta di un fenomeno pericoloso e traumatico per chi lo vive. I ricercatori dell’Università di Wisconsin-Madison hanno scoperto che la chiave del fenomeno risiede in diversi gruppi di neuroni corticali. Per qualche motivo, ancora non ben chiaro, questi neuroni si “spengono” momentaneamente, si tratta di errori momentanei nella connettività che fanno sprofondare il paziente in un tunnel di nebbia allontanandolo dalla realtà.

Le cause di questi errori cognitivi potrebbero essere diverse, magari legate a periodi di stress o a malattie molto concrete. Andiamo un po’ più a fondo.

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Fibromialgia

Come vi abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo, la fibronebbia rientra nella diagnosi differenziale di fibromialgia.

Si è anche scoperto che le persone che soffrono di questa malattia e di stanchezza cronica presentano una carenza di citochine, proteine essenziali per fissare nel cervello nuove informazioni.

Essere celiaci e non aver ricevuto la diagnosi

Un eccessivo consumo di glutine o essere celiaci provoca spesso episodi di nebbia mentale. Questa malattia autoimmune ha serie conseguenze in termini di rendimento cognitivo, dunque bisogna prestare maggiore attenzione ai sintomi fisici o biologici.

In questo caso, basta cambiare l’alimentazione per eliminare la nebbia mentale.

Essere “multitasking”

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Si tratta di un’epidemia ormai comune a cui viene data pochissima importanza. Lavorare senza un periodo di riposo o una pausa, puntare ad un obiettivo dopo l’altro o concentrare l’attenzione su diversi stimoli prima o poi avrà  serie conseguenze.

Il cervello non è un computer, anche se molti non la pensano così. È un’entità viva che ha i suoi ritmi, le sue regole, le sue necessità. Se lo stimoliamo troppo, fino al limite, non otterremo un cervello più grande o più abile. Viceversa, ci richiederà obbligatoriamente un risposo, una pausa, si “disconnetterà” momentaneamente.

Cambiamenti ormonali

La menopausa non è proprio una fase splendida per le donne. Ci sono sfide, ci sono cambiamenti da affrontare e, prima di tutto, alterazioni a livello corporeo che bisogna conoscere per poterle “controllare”.

La nebbia mentale è una di queste. L’inevitabile abbassamento dei livelli di estrogeno genera dei cambiamenti nei processi cognitivi: difficoltà di concentrazione, ad immagazzinare informazioni nuove, a prendere decisioni con la stessa rapidità di prima.

È un fenomeno comune che si può gestire con strategie adeguate e con l’aiuto del medico.

Come trattare la nebbia mentale

Dopo aver ricevuto una diagnosi in base alla sintomatologia, quello che bisogna fare è sicuramente trattare il problema alla base: seguire le indicazioni del medico in caso di fibromialgia, gestire meglio lo stress o cambiare l’alimentazione in caso di intolleranza al glutine.

Il primo passo, quindi, sarà sempre quello di seguire i consigli dei medici e degli specialisti. La nebbia mentale va affrontata con calma, perché la paura, lo stress e la stessa ansia tendono ad intensificare ancora di più il fenomeno.

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Regole per affrontare la nebbia mentale

Nella vita di tutti i giorni vale la pena tenere conto di alcune semplici strategie che, senza dubbio, potranno rivelarsi un grande aiuto:

  • Informate le persone della vostra cerchia sociale di ciò che vi sta succedendo. In questo modo saranno più pazienti con voi, vi parleranno più lentamente o vi ripeteranno le cose se capiscono che in certi momenti siete “assenti” o vi state allontanando.
  • Ogni volta che uscite di casa, portate con voi un foglio in cui annotare tutto quello che pensate di fare nell’arco della giornata.
  • Quando sperimentate la nebbiolina mentale, sedetevi in un posto tranquillo e rilassatevi. Cercate di mantenere sempre la calma.
  • Tenete sempre in tasca le chiavi e il telefono.
  • Iniziate oggi stesso a realizzare semplici esercizi mentali: rompicapo, giochi di stimolazione e concentrazione mentale online, sudoku, leggete libri, ecc.

La cosa più importante in questi casi è poter contare sull’appoggio e il sostegno dei propri cari. Cercate di normalizzare ogni situazione, evitate di farne un’ossessione e, se lo desiderate, cercate gruppi di persone che si trovano nella vostra stessa condizione. Capite bene che mantenere un atteggiamento positivo e rilassato eviterà che questa nebbia invada sempre più i vostri spazi vitali e comprometta il vostro diritto ad essere felici.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.