Non date tutto ciò che vi chiedono, ma solo ciò di cui pensate abbiano bisogno

Non date tutto ciò che vi chiedono, ma solo ciò di cui pensate abbiano bisogno

Ultimo aggiornamento: 08 settembre, 2016

Ci sono persone che ci cercano solo quando hanno bisogno di qualcosa. Altri, invece, pensano di avere il diritto di chiedere tutto in cambio di niente, perché fanno parte della famiglia, perché il legame che avete lo esige e il vostro compito morale è quello di accettarlo, stare zitti e concedere. Eppure, non è giusto, perché l’arte della reciprocità e del rispetto nasce dal cuore, non dagli obblighi morali o familiari.

Tutti sappiamo di vivere in una società nella quale, di solito, si crede che la famiglia o il rapporto di coppia siano il paradigma del benessere affettivo. Nonostante ciò, è proprio all’interno di queste cerchie personali che si concentra di più il dolore dell’anima e, ovviamente, anche le delusioni. Perché chi crede che il sacrificio dell’offrire amore in cambio di niente sia sinonimo di felicità, si sbaglia di grosso. Significa, invece, cadere nell’abisso del nostro stesso errore.

A volte arriviamo a conoscere davvero le persone da come ci trattano quando non hanno più bisogno di noi.

Senza dubbio, il vero problema risiede in quella “comodità” nella quale cadono molte relazioni affettive o familiari, quando pensano di avere il diritto di chiedere praticamente qualsiasi cosa a basso prezzo, anche se ciò significa rinunciare alla nostra autostima. Ecco perché, prima di cedere senza pensare, per poi lamentarsi, è meglio riformulare le strategie: offrire solo ciò di cui gli altri hanno davvero bisogno.

mani che reggono un fiore

Capire di cosa hanno davvero bisogno gli altri

In un interessante articolo su come si costruiscono le relazioni personali positive, pubblicato sul blog Goodtherapy.org, si spiega che, anche se tutti sappiamo cosa significa la reciprocità, non la riconosciamo come un bene prezioso per vivere.

  • Esiste una doppia morale molto complessa nell’idea che solo perché siamo una famiglia o una coppia, abbiamo il diritto di chiedere, esigere e persino dare per scontato che gli altri saranno sempre al nostro fianco, “qualsiasi cosa accada”.
  • Proprio come diceva Honoré de Balzac, l’amore non è solo un sentimento, bensì un’arte che non tutti sanno praticare e, a volte, non è lo stesso sangue a costruire una relazione tra padre e figlio, bensì il rispetto e la reciprocità.
  • Da un punto di vista psicologico, un aspetto che spesso si trova nella maggior parte delle relazioni di coppia infelici è che non si rispetta mai il principio della reciprocità. Ciò si deve al fatto che uno dei due membri, in un certo momento, assume il ruolo di partner dominante e un atteggiamento di superiorità che spezza del tutto il nobile gesto del dare e ricevere.
donna sdraiata con uccello in mano

Offrire ciò di cui si ha davvero bisogno non è egoismo, è agire con saggezza

Valutare ciò di cui gli altri hanno davvero bisogno in modo oggettivo e agire in base a questo, invece che ascoltare le imposizioni, significa agire con saggezza ed equilibrio. La reciprocità non è un “tutto o niente”, bensì saper prendere, ringraziare, moltiplicare e restituire ciò che ci è stato donato.

  • Tutti abbiamo delle necessità ma, sempre nella misura del possibile, dovremmo essere in grado di soddisfarle da soli, invece di aspettarci che lo facciano gli altri. Si tratta di un atto di maturità personale. Perché, in molti casi, avere delle necessità è sinonimo di dipendenza.
  • È quindi fondamentale saper differenziare quali sono le richieste ragionevoli e quali invece sono impregnate di egoismo. Essere sensibili alle necessità dell’ambiente che ci circonda in modo oggettivo, ma intimo, ci permetterà anche di agire con più sicurezza.

Se i nostri genitori hanno bisogno di aiuto con le faccende domestiche, stabiliremo con loro delle regole. Se abbiamo la sensazione che i nostri amici abbiano bisogno di aiuto economico, glielo offriremo a seconda delle “nostre possibilità reali”, non a seconda delle loro esigenze.

mani che contengono energia blu

Ciò di cui hai bisogno tu, ciò di cui ho bisogno io

C’è chi vede la felicità come un’offerta totale, estraendo il cuore dal proprio corpo per avvolgere qualunque suo caro con un mantello di protezione illimitato e smisurato. Nonostante ciò, nessuno può stare troppo tempo con il cuore fuori dal proprio corpo, perché significa diventare sterili, gusci talmente vuoti nei quali non c’è spazio che per le lamentele e la frustrazione.

  • Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che “chi offre amore, dedizione e impegno”, riceverà sempre lo stesso dal destino. La legge di attrazione, per quanto lo desideriamo, non sempre si compie ed ecco perché dobbiamo dare una priorità anche a quell’impegno emotivo che abbiamo nei nostri confronti.
  • Bisogna liberarsi anche di molti principi morali che ci costringono a “dare tutto per i nostri cari in cambio di niente”. Se ciò che ci restituiscono è sofferenza, non dobbiamo sopportarli per forza, non possiamo investire nel malessere né costruire delle relazioni che si basano sull’egoismo. Non ne vale la pena.
donna che soffia sulla purpurina

Per concludere, sapere di cosa hanno bisogno gli altri significa saper sviluppare la propria sensibilità e l’intuito di fronte ad eventuali carenze che riceviamo dall’ambiente più vicino che ci circonda. Nonostante ciò, essere ricettivi nei confronti delle necessità altrui non deve farci dimenticare ciò di cui abbiamo bisogno noi in prima persona, perché se non ci prendiamo cura di noi stessi, perdiamo tutto…

Se volete l’amore vero, quello autentico e ricco, iniziate amando voi stessi.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.