C'è chi non vuole perdervi, ma non sa prendersi cura di voi

C'è chi non vuole perdervi, ma non sa prendersi cura di voi

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2022

C’è chi non si prende cura di voi, non vi considera e per non perdervi, costruisce intorno a voi un alto recinto. Sono relazioni basate sull’ego di una personalità co-dipendente, in cui si esige e si distorce qualcosa di tanto nobile come l’affetto; questa condizione, prima o poi, porta alle lacrime.

Il timore che la persona amata si allontani da noi implica prima di tutto una mancanza di fiducia e, a volte, persino la pericolosa idea di considerare il partner come un possesso personale. Ogni relazione basata su una qualche forma di timore genera inevitabilmente una grande sofferenza.

C’è chi non sa come prendersi cura di voi, chi non intuisce i vostri momenti tristi o il segno di tante delusioni; ma ricordate: se non vi tiene in conto, non dimenticate di farlo voi. Ascoltate il vostro cuore e attenetevi al suo volere.

Per quanto possa sembrare strano, esistono molte coppie che, con il passare del tempo, mantengono questo tipo di relazione. Vi invitiamo a conoscerne le cause e a sapere come agire in maniera adeguata, proteggendo sempre la vostra autostima.

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Il codipendente dominante e il compassionevole

In un interessante articolo pubblicato sulla rivista “World of Psychology”, vengono definiti due tipi di personalità che delineano molto bene queste relazioni così sproporzionate, ma stabili nel tempo, dove una parte controlla e l’altra lo permette. Le caratteristiche di base sarebbero le seguenti:

  • Il codipendente dominante vive il rapporto come una specie di dipendenza. Dietro al bisogno di controllo, giace una mancanza di fiducia, nella quale imbastisce strategie e meccanismi di difesa tali da rendere inerme l’altra persona, trattenendola così nella propria rete.
  • L’ansia provata dal codipendente dominante è talmente forte che smettono di esistere gli spazi personali, esiste solo un “micromondo” in comune carico di sfiducia, rimproveri ed emozioni negative.
  • La parola “compassionevole” affonda le proprie radici nel termine latino “cum-passio”, sofferenza condivisa. La persona compassionevole è ben cosciente della dipendenza dal partner, della sua necessità di controllo dovuta alla paura di perderlo.
  • Ebbene, nonostante questo, non può evitare di continuare ad amare, dando considerazione e priorità all’altra persona al di là di sé. Sono rapporti complessi, che sfociano in un circolo di dolore molto caratteristico.
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Prima di tutto prendersi cura di se stessi

Sia il bisogno di controllo sia la dipendenza sono due elementi inibitori che favoriscono lo squilibrio nella relazione. È chiaro a tutti, lo sappiamo, che i rapporti affettivi sono complessi. Tuttavia, dovremmo dire che tale complessità risiede nelle persone stesse e non nella relazione di per sé.

Ci sono persone che hanno necessità di controllo perché è l’unico modo in cui concepiscono l’amore. Altre, a contrario, nonostante amino con sincerità, risultano prive delle capacità emotive per poter dimostrare un’adeguata reciprocità. Ebbene, è importante che in ogni nostra relazione prevalgano le “eccellenze” al di sopra delle “esigenze”. Sarebbe perciò positivo che mettessimo in pratica le seguenti strategie.

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L’amor proprio, una relazione che deve durare per sempre

È di primaria importanza non dimenticare mai la necessità di prendervi cura di voi stessi, di fare caso ai vostri bisogno. Per quanto curioso possa sembrare, uno studio pubblicato sulla rivista “The Journal of Personality and Social Psychology” rivela che i più giovani hanno un’autostima inferiore rispetto alle persone prossime ai 60.

Una buona autostima, la conoscenza di sé e una buona gestione emotiva vi faranno ricordare che chi non vi tiene in considerazione, chi non si prende cura di voi, non merita le vostre attenzioni e ancor meno la vostra tristezza. Non abbiate quindi alcun dubbio a portare la vostra allegria altrove.

Sembra che il tempo stia rimettendo in ordine ogni parte del nostro amor proprio, come se l’esperienza ci scolpisse per arrivare alla maturità con una maggior disinvoltura e un miglior equilibrio. Risulta quindi essenziale poter godere di ogni ciclo, di ogni tappa, per camminare con maggior sicurezza rafforzando quel vincolo con se stessi chiamato amor proprio.

Sì a una rapporto emotivo cosciente

Le relazioni che funzionano e che ci danno felicità sono emotivamente mature e coscienti:

  • Non esiste necessità di controllo, poiché non nascondono paure, timori, insicurezze né la volontà di violare lo spazio personale della persona amata.
  • Le persone coscienti e mature ne condividono la pienezza, non portano ombre di egoismo né vuoti che qualcun altro debba riempire.
  • Bisogna prendersi cura delle relazioni mature e, a sua volta, permettere che ognuno tenga in considerazione la propria crescita, sentendosi libero e facendo allo stesso tempo parte di un progetto comune.
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Per concludere, la sensazione che qualcuno ci esiga, ci controlli e che non ci tenga in considerazione può estendersi al di là dei rapporti di coppia. La famiglia o gli amici possono senza dubbio assumere lo stesso comportamento.

Agite, difendete il territorio, abbiate cura dei vostri diritti e, soprattutto, ascoltate la voce del vostro cuore che chiede rispetto. È fondamentale prendervi cura di voi stessi. Curate la vostra autostima, perché non c’è egoismo nel prendersi cura di sé stessi.

Immagine principale per gentile concessione di Claudia Tremblay


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