Ormone della pace: di cosa si tratta?

Non è necessario cercare troppo lontano la tanto desiderata pace, perché possiamo trovarla nel corpo, e nello specifico nei neurotrasmettitori.
Ormone della pace: di cosa si tratta?

Ultimo aggiornamento: 19 febbraio, 2022

Quando pensiamo alla pace, ci immaginiamo calmi, tranquilli, immersi in un’atmosfera amichevole e generosa. Sembra più un’utopia, qualcosa che può essere vissuta solo nel futuro – sempre nel futuro – o solo a momenti. Tuttavia, ciò non significa che non si possa raggiungere. Avete mai sentito parlare dell’ormone della pace? Ne parliamo in questo articolo!

Dobbiamo tenere conto di una questione molto importante: nella vita reale i livelli di cortisolo sono elevati a causa dello stress che tutti noi – chi più, chi meno – affrontiamo ogni giorno. I continui tentativi per adattarci ai molteplici stimoli a cui siamo sottoposti comportano un superlavoro per le ghiandole surrenali.

In tale condizione, il corpo secerne una sostanza al fine di gestire lo stress e donarci un po’ di serenità: la serotonina. Parliamo di un neurotrasmettitore prodotto nel sistema nervoso centrale e in alcune cellule specifiche del tratto gastrointestinale. Le sue funzioni sono molteplici, in gran parte legate al benessere e alla tranquillità, ed è per questo che è conosciuto anche come “l’ormone della pace”.

Donna a occhi chiusi.

La serotonina è l’ormone della pace

Una delle funzioni più importanti della serotonina è quella di inibire la rabbia e reprimere l’aggressività. Si potrebbe dunque affermare metaforicamente che questa sostanza è come un impacco freddo sulla fronte per abbassare la febbre della rabbia.

Un suo aumento nei circuiti nervosi produce una sensazione di benessere, rilassamento, maggiore autostima, concentrazione e motivazione, talmente piacevole da farci pensare di aver raggiunto la pace.

A livello cerebrale, la serotonina regola l’ansia, migliora l’umore e rende più felici, facendo vedere la vita con lenti più positive.

Tra le funzioni della serotonina troviamo anche quella di regolare l’appetito mediante la sensazione di sazietà, di equilibrare il desiderio sessuale, la temperatura corporea, l’attività motoria, le funzioni percettive e quelle cognitive.

Interviene su altrettanto noti neurotrasmettitori come la dopamina e la norepinefrina, associati all’angoscia, all’ansia, alla paura, all’aggressività, oltre ai problemi alimentari e alle dipendenze.

Agisce sul transito intestinale, in quanto è presente in grandi quantità all’interno dello stomaco e dell’intestino, contribuendo alla scomposizione del cibo. Regola anche la nausea, in quanto l’aumento di serotonina contribuisce a eliminare le sostanze tossiche dall’intestino (attraverso la diarrea, per esempio) stimolando l’area del cervello che controlla la nausea.

Altri effetti della serotonina, l’ormone della pace

La serotonina causa vasocostrizione, facilitando così la coagulazione del sangue, poiché le piastrine rilasciano questa sostanza per promuovere la cicatrizzazione delle ferite.

Di sera, con il naturale abbassamento dei livelli, il cortisolo (che ci tiene vigili e attivi), invia un feedback negativo alla serotonina (la quale aumenta) aprendo le porte alla melatonina, l’ormone del sonno, prodotto nel cervello dalla ghiandola pineale, e che regola il ritmo circadiano (sonno-veglia).

Con le prime luci dell’alba, le ghiandole surrenali iniziano a rilasciare il nostro super carburante – il cortisolo – per risvegliarci e prepararci ad affrontare la giornata; si riducono così i livelli di melatonina e aumentano quelli di serotonina, non più convertita in melatonina.

L’orologio serotoninergico interno è responsabile del coordinamento di tutte queste funzioni biologiche legate al ciclo del sonno: la regolazione della temperatura corporea, il rilascio del cortisolo, la produzione di melatonina, ecc. Un’ottimale coordinazione ci consente di dormire sonni tranquilli e di riposare per affrontare una nuova giornata.

E quando i livelli di serotonina si abbassano… Svanisce anche la pace?

Gli uomini producono fino al 50% di serotonina in più rispetto alle donne. Queste ultime, dunque, sono molto più sensibili alle alterazioni dei livelli di questo ormone. Anche gli estrogeni e il progesterone sono associati alla serotonina, pertanto le donne, che con l’ovulazione producono più estrogeni e progesterone, sono più resistenti allo stress, in quanto presentano maggiori quantità di serotonina.

Al contrario, quelle che ne producono meno, presentano livelli di serotonina più bassi e nelle fasi iniziali del ciclo mestruale diventano ostili, irascibili, depresse e soggette ad attacchi di pianto e di rabbia.

Lo stress, i livelli di glucosio nel sangue e i cambiamenti ormonali – in particolare degli estrogeni – sono alcune delle cause legate all’alterazione della serotonina. Tale deficit è anche legato ad alcuni stati d’animo, quali aggressività, cattivo umore, nausee mattutine, ansia, depressione e persino emicrania (questo perché l’abbassamento dei livelli di serotonina corrisponde a una dilatazione dei vasi sanguigni).

Bassi livelli di serotonina possono anche riscontrarsi nelle sindromi depressive (sensazione di malessere e pensieri negativi, ad esempio) e nella fibromialgia, nella quale sono in parte causa dei dolori e dei disturbi del sonno.

Sono altrettanto frequenti nei soggetti con difficoltà di apprendimento, memoria, concentrazione e alterazioni del desiderio sessuale. Inoltre, possono influenzare l’appetito, motivo per cui può presentarsi una forte voglia di dolci o di mangiare a ogni momento.

I pensieri negativi (i vari “avrei dovuto”, quelli che sottolineano sempre le mancanze e che portano a dare peso al giudizio altrui o provocano visioni catastrofiche, ecc.) oltre a essere decisamente svalutanti e distruttivi, sono un segno della carenza di serotonina.

Donna triste con mani sulla testa.

L’ormone della pace ama la luce del sole

La serotonina è legata alla quantità di luce ricevuta dal corpo. Ciò porta a un progressivo aumento di benessere e felicità in primavera e in estate, nonché a una maggiore stimolazione sessuale, in seguito alle maggiori concentrazioni di questo neurotrasmettitore nel cervello.

Viene anche chiamato “ormone del piacere”, in quanto per raggiungere l’orgasmo, l’ipotalamo, in concerto con l’ipofisi e il sistema endocrino, rilascia l’ossitocina (l’ormone dell’amore) attraverso la ghiandola pituitaria; dopo l’orgasmo, i livelli di serotonina nel cervello aumentano in modo significativo provocando uno stato di piacere e di tranquillità.

La serotonina può anche essere stimolata attraverso l’alimentazione. Il triptofano, ad esempio, è un precursore della serotonina: si tratta di un amminoacido essenziale che non viene prodotto dall’organismo e che dunque dobbiamo ottenere attraverso il cibo. Nello specifico grazie a latte e derivati, uova, pollo o tacchino, soia, legumi, banane, ananas, pomodori, pasta, cereali, riso, formaggio, cioccolato fondente e carni magre.

Svolgere regolarmente attività fisica non produce solo endorfine, ma anche serotonina. Oltre ai benefici per il sistema cardiorespiratorio e muscolo-scheletrico, alcune tecniche di rilassamento come lo yoga, la meditazione, la vita all’aria aperta, camminare, ballare e divertirsi, ne aumentano i livelli. Analogamente, intraprendere nuove attività, anche creative, stimola il rilascio di questa sostanza.

In sintesi, la felicità, il benessere e la pace sono imparentati con la serotonina, pertanto svolgiamo più attività che ci riempiano di questo neurotrasmettitore. Diventiamo serotoninergici!


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.