Cosa fare quando pensare troppo diventa un problema

Cosa fare quando pensare troppo diventa un problema

Ultimo aggiornamento: 05 dicembre, 2016

In quanto esseri razionali, pensare è un’attività che fa parte della nostra natura. I pensieri possono essere nostri alleati, ma anche i nostri peggiori nemici. Che si trasformino o meno in un problema dipende dal modo in cui utilizziamo la nostra ragione e dalla consapevolezza che applichiamo.

Se intendiamo il “pensare” come l’atto di ragionare, comprendere, immaginare in modo che tale azione ci aiuti a prendere delle decisioni e a svolgere un compito, possiamo concludere che esso ha un grande potere, tanto quanto vogliamo conferirgliene. Va ricordato che il pensiero non è stabile, non è sempre sensato e non deve necessariamente essere ragionevole.

Dare troppo valore ai nostri pensieri in certe situazioni e circostanze può danneggiarci più di quanto possa giovarci; per questo bisogna essere consapevoli e aprire la mente ad altre possibilità influenti, come il nostro stato emotivo, la nostra esperienza o delle condizioni particolari come il consumo di alcol.

Sono molti i fattori in costante interazione con i nostri pensieri. Essere consapevoli della loro esistenza ci aiuta a non essere schiavi dei nostri pensieri e a non ossessionarci con essi.

Quando pensare ci provoca ansia

Ci sono situazioni in cui abbiamo la sensazione di non poter smettere di pensare e rimuginiamo continuamente sulla stessa cosa. Durante questo processo di riflessione perenne, ci ossessioniamo con qualcosa che ci ruba la maggior parte del nostro tempo e dei nostri pensieri. Quando ci preoccupiamo per qualcosa, anticipiamo una situazione o ricordiamo momenti passati, lasciamo la porta del tutto spalancata all’ansia.

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L’ansia creata dai nostri pensieri finisce per diventare un processo fuori controllo: ci ritroviamo dominati dai fatti, dall’incertezza di ciò che non è ancora successo e di ciò che sta per succedere. Tutto questo accade quando non prestiamo attenzione al presente, ci perdiamo, ci disorientiamo e ci distraiamo dall’attualità, dal mondo del qui ed ora.

Cercare di dare una spiegazione a tutto ciò che ci circonda trasforma i nostri pensieri in ansia. Ci sono persone con una maggiore tendenza alla preoccupazione e alla ricerca di spiegazioni per tutto quello che vivono. Chi possiede tale dinamismo interiore deve fare un grande sforzo per mantenere la calma e concentrarsi su ciò che prova nell’istante presente.

Concentrarsi sul momento presente

Di fronte all’angoscia che nasce dai nostri pensieri, la cosa più indicata è fare il possibile per concentrare tutta l’attenzione sul momento presente. Quando cogliamo l’attimo, possiamo mantenere il controllo sui nostri pensieri, focalizzandoci sull’esperienza, sulla realtà vicina a noi. Lasciamoci penetrare e contagiare da quello che ci circonda con un senso diverso da quello a cui avevamo dato inizio nella nostra mente.

Quando accumuliamo pensieri e ci spossiamo con le preoccupazioni, un esercizio utile è mettersi a scrivere e ordinare le idee, osservare quanto scritto per trovare soluzioni man mano che ci vengono in mente. In questo modo, faremo qualcosa contro ciò che ci tormenta e lasceremo spazio alle decisioni e alle soluzioni.

Comprendere e accettare il nostro modo di pensare ci aiuta a non gettarci nella disperazione e nel vittimismo. Capire che i pensieri fanno parte di noi e che possono essere usati a nostro vantaggio ci impedisce di entrare in conflitto con essi, un conflitto che, in realtà, sarebbe con noi stessi.

Io non sono quello che penso: ciò che penso fa parte di me e ho il potere per guidare i miei pensieri verso il punto che preferisco.

Controllo ciò che penso

Dato che non siamo quello che pensiamo e che sono invece i pensieri a fare parte di noi, comprendiamo meglio la natura degli stessi. Sappiamo che fanno parte di noi e delle nostre esperienze, che sono legati al nostro atteggiamento e al nostro modo di vedere e vivere la vita. Dunque, lamentarci di quello che pensiamo di solito non è altro che uno stratagemma per fuggire da noi stessi.

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Possiamo controllare ciò che pensiamo, soprattutto con la pratica della concentrazione. Possiamo guidare i nostri pensieri verso ciò che ci risulta più importante; possiamo rimanere ancorati ad essi oppure avanzare e lasciare spazio al mondo delle possibilità che si presenteranno e su cui non abbiamo controllo.

Il nostro atteggiamento determina il modo in cui pensiamo ed agiamo. Possiamo rimanere nel nostro mondo di possibili opzioni senza osare mai prendere decisioni oppure elaborare una strategia e dare forma ad un’opportunità attraverso le nostre decisioni.

Anche se pensare è un’azione automatica che nasce in noi involontariamente, non significa che non possiamo adottare un atteggiamento attivo. Se rimaniamo spettatori dei nostri pensieri, accetteremo che controllarli è impossibile e, in questo modo, ci domineranno.

Dovete dire a voi stessi “io controllo quello che penso”. In questo modo, adotterete un atteggiamento più attivo e vantaggioso.


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