Pensieri circolari: perché vengono?

Pensieri circolari: perché vengono?
Adriana Díez

Scritto e verificato la psicologa Adriana Díez.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio, 2023

Prima di tutto, per capire bene il problema dei pensieri circolari, occorre definirli. Sono idee che si affacciano nella nostra mente e che non sfociano in nessun tipo di soluzione. Restano ferme, ruotano attorno allo stesso argomento senza apportare niente di nuovo. Sono trappole mentali.

I pensieri circolari ci impediscono di liberare lo spazio necessario per trovare nuove soluzioni o altri punti di vista. Girano e girano avvolgendoci in una spirale di sofferenza. Sono pensieri disfunzionali perché non solo non aiutano, per di più generano emozioni negative e nodi mentali.

Molti di questi pensieri cominciano con il famoso “E se..”. E se non ci riesco? E se mi stessi sbagliando e poi mi dice di no? Se non fosse ancora il momento? E se non fosse la cosa giusta per me? Domande che bloccano le alternative, che non portano da nessuna parte, che comportano dispendio di energia mentale e di tempo.

Perché la nostra mente si impegna in questo circolo vizioso? A volte la ragione deve fare i conti con le nostre paure, le ansie; altre volte con gli schemi mentali che abbiamo creato o, semplicemente, perché il cervello ha bisogno di restare attivo. Invece di cercare di farli sparire, l’ideale sarebbe cercare nuove vie d’uscita e soluzioni. Vediamo come fare.

Donna triste

Il “tempo spazzatura” per i pensieri circolari

Si tratta di una tecnica psicologica utilizzata per combattere i pensieri circolari. Per applicarla, prima di tutto dobbiamo distinguere tra pensieri utili e che ci portano a una soluzione (cioè pensieri funzionali) e quelli che si affacciano involontariamente e rappresentano solo uno spreco di tempo ed energia (i pensieri disfunzionali). I primi devono essere incoraggiati, i secondi scartati.

Una volta identificati i tipi di pensiero che abbiamo, si tratta di dedicare un po’ di tempo ogni giorno ai pensieri senza via d’uscita. Ogni volta che appare un pensiero circolare, quindi, dobbiamo distogliere la nostra attenzione e lasciarlo passare; ci concentreremo su di esso durante il momento che abbiamo stabilito (ad esempio, 15 minuti dopo aver mangiato). In questo lasso di tempo potremo far girare quel pensiero più volte, finché non perderà forza o ne riconosceremo l’inutilità.

Con questa tecnica riusciremo ad allontanare i pensieri indesiderati, rivolgendo la nostra attenzione verso qualcosa di più produttivo.

A volte i pensieri appaiono in modo involontario, ma noi abbiamo il potere di attribuire essi l’importanza che meritano e decidere cosa farne.

Donna con gli occhi chiusi e le braccia conserte

Rivolgere la mente verso ciò che vogliamo davvero

Siamo padroni di ciò che pensiamo e anche se talvolta si affacciano pensieri involontari, abbiamo il potere di decidere come utilizzarli. La questione è esserne coscienti, imparare a riconoscere quali di essi ci fanno bene e quali, al contrario, ci spingono dentro una spirale di sofferenza e di malessere.

Come abbiamo detto, i pensieri circolari ostacolano nuove soluzioni; ecco perché diminuire il tempo a essi dedicato fa in modo che perdano forza, che si riducano. Il “tempo spazzatura” ci permette di concentrare la nostra attenzione verso i nostri obiettivi e non verso i pensieri che non danno frutto e, oltretutto, ci frenano.

I pensieri circolari non sono buoni compagni di viaggio: per questo è importante cercare di minimizzarli e disarmarli. Non dimentichiamo che siamo chi decidiamo di essere, siamo noi che diamo importanza a ciò che pensiamo: siamo padroni del nostro tempo e della nostra mente. Siamo padroni dei nostri pensieri.


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