Perdere il controllo: fermate il mondo, voglio scendere

Perdere il controllo: fermate il mondo, voglio scendere
Daniela Alós

Scritto e verificato la psicologa Daniela Alós.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Vi siete mai sentiti come se tutto sfuggisse al vostro controllo? Avete mai voluto che il mondo si fermasse per un momento per farvi riprendere fiato ed energia? Abbiamo avuto tutti dei periodi in cui pensavamo di non potercela fare più e di essere sul punto di perdere il controllo. Lo stress quotidiano e la routine ostacolano gli stati di calma e tranquillità.

Quando sentiamo che la situazione che stiamo vivendo è troppo per noi, finiamo per sentirci frustrati e avvertire una spiacevole sensazione di paura, che a volte può arrivare a camuffarsi da rabbia e disperazione. Tutto ciò contribuisce a generare una nebbia di pensieri che rendono difficile trovare il giusto modo per affrontare quello che sta accadendo.

In questo scenario, è importante fermarsi a capire cosa succede prima di agire. Forse basta solo respirare e analizzare attentamente come stiamo. Vediamo quali passaggi seguire quando stiamo per perdere il controllo.

Come funziona la paura

La paura è un’emozione che ci invade all’improvviso quando affrontiamo situazioni che il cervello considera potenzialmente pericolose per il nostro benessere In realtà il suo obiettivo non è quello di intimidirci, bensì di prepararci a intraprendere un’azione, sia essa di attacco o di fuga. In altre parole, il suo scopo è proteggerci.

Il meccanismo che scatena la paura a livello biologico si trova nel cervello rettiliano, che regola le azioni essenziali per la sopravvivenza, e nel sistema limbico, che regola le emozioni e le funzioni di conservazione. In quest’ultimo si trova anche l’amigdala, la struttura cerebrale responsabile di scatenare i sentimenti di paura e ansia.

Donna preoccupata per la perdita di controllo

D’altra parte, a livello psicologico, la paura è uno stato emotivo che ci aiuta ad adattarci all’ambiente e a proteggerci. Tuttavia, questo stato a volte risponde in modo sproporzionato alle situazioni in cui ci troviamo. Può paralizzarci o farci sentire insensibili, impedendoci di rispondere adeguatamente.

La paura può anche fare la sua comparsa travestita da rabbia, tristezza e persino gioia sfrenata. Non importa con quale maschera si presenta. Quello che conta è che per poter rispondere in modo assertivo quando si sta per perdere il controllo, bisogna prima accettare di provare paura e iniziare a gestirla.

Perdere il controllo

Quando diventiamo vittime della paura e sentiamo che tutto ci sfugge, che siamo sul punto di perdere il controllo e che non possiamo fare nulla per risolvere la situazione, è assolutamente normale provare frustrazione e impotenza. Il problema è che se la paura ci imprigiona, continueremo a pensare che tutto quello che ci si presenta sia caotico e che non saremo mai in grado di fare nulla.

Se ci lasciamo dominare da questa sensazione di perdita di controllo, finiremo per bloccarci.

Se mettiamo insieme la paura e la sensazione di perdita di controllo, la situazione si traduce nella formula perfetta per portarci a desiderare che il mondo si fermi e ci faccia scendere. La cattiva notizia è che il mondo non può essere fermato, le circostanze non possono cambiare a comando e nemmeno le persone. Allora, cosa si può fare?

Buone notizie: possiamo essere noi a fermarci un attimo. Di fatto, fare una pausa per riflettere è molto importante e ci aiuterà a risolvere la situazione, perché ci permette di osservare tutto da un altro punto di vista, di cercare un approccio diverso e molto più efficace.

Questa proposta si basa sui cosiddetti circoli di influenza o controllo, una pratica largamente utilizzata dagli psicologi umanisti, ma che ha una relazione speciale con lo sviluppo teorico di Viktor Frankl, neurologo e psichiatra austriaco.

Cosa sono i cerchi di influenza o controllo?

I cerchi di controllo sono un modo di guardare il nostro ambiente a livello topografico, di vedere l’influenza che abbiamo su di esso e che esso esercita su di noi. Bisogna sviluppare tre cerchi principali:

  • Cerchio di attenzione: è quello su cui abbiamo il massimo controllo e riguarda i nostri pensieri e le nostre azioni.
  • Circolo di influenza: è quello su cui abbiamo un controllo parziale. Riguarda le nostre relazioni interpersonali, familiari, lavorative e il nostro modo di gestirle.
  • Circolo di preoccupazione : è quello su cui non abbiamo possibilità di influenza, ma che potrebbe averla su di noi. Il tempo, il traffico, i pensieri altrui…

Se sentite di aver perso il controllo e avete bisogno di fermare il mondo per scendere, se avvertite di non poter più sostenere e gestire la situazione, fermatevi un attimo e pensate a questi cerchi. Cercate di differenziarli e delimitarli per poi segnare una linea di azione realistica.

Tutta l’energia che investite nel tentativo di controllare i cerchi su cui non avete influenza è uno spreco e un incontro sicuro con paura e frustrazione.

Uomo che pensa e non vuole perdere il controllo

A cosa servono i cerchi d’influenza?

Quando iniziate a differenziare o specificare i cerchi e quello che dipende dalle vostre azioni, la situazione inizia a diventare un po’ meno caotica. Automaticamente anche la paralisi causata dalla paura di perdere il controllo inizia a diminuire.

La sensazione di essere fuori controllo inizia a diminuire quando analizziamo quello che possiamo fare e ci rendiamo conto che in gran parte dipende da noi stessi. 

La cosa più importante è ricordare che ci sono alcune situazioni in cui possiamo forse esercitare un po’ di influenza, ma il risultato finale potrebbe comunque non dipendere da noi.

Il nostro cerchio più vicino, quello su cui abbiamo il maggior controllo, riguarda proprio noi. Per liberarci da carichi superflui, dobbiamo investire tutte le forze e le energie sulle nostre azioni. Se ci sentiamo soddisfatti del risultato, anche se le circostanze non vanno come vorremmo, ne saremo molto meno influenzati.

Prima di chiedere al mondo di fermarsi, fermiamo noi stessi e ritroviamo il giusto focus. Dopo tutto, la cosa più importante è sentirci in pace con quello che abbiamo fatto. Se sentiamo in tutta onestà di aver dato il meglio di noi, il risultato finale arriverà da solo.

Le circostanze in cui potremmo ritrovarci dipendono per lo più al nostro desiderio di cambiarle. Non abbiamo controllo su di esse, ma abbiamo controllo assoluto sul modo in cui lasciarci influenzare da esse. I nostri pensieri e sentimenti sono ampiamente influenzati dall’ambiente, ma la maggior parte del controllo su di essi è nostro. Ecco su cosa dovremmo concentrarci. c

“Se non è in tuo potere cambiare una situazione che ti crea dolore, potrai sempre escogitare l’attitudine con la quale affrontare questa sofferenza.”

-Viktor Frankl-


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.