Personalità assorbenti che adottano i problemi altrui

Più che essere solidali, le persone che sono come spugne emotive ereditano problemi che non sono i loro. Si fanno carico di situazioni altrui, senza tenere conto che così facendo non sono di alcun aiuto.
Personalità assorbenti che adottano i problemi altrui

Ultimo aggiornamento: 29 marzo, 2021

Alcune persone hanno la caratteristica di assorbire i problemi altrui. Sono quelle persone che quando si fa il gioco della “patata bollente” finiscono per tenerla per sé pur scottandosi. Non ne sono consapevoli, ma le personalità assorbenti sono mediatrici per natura.

Provano a mediare nella fase di conciliazione, a tendere quella mano di cui gli altri hanno bisogno, a comprendere e incoraggiare. Sono come soccorritori dei sistemi umani.

Il problema non è essere presenti e “tendere la mano”, bensì adottare i problemi degli altri e farsi carico di responsabilità altrui, finendo per sentirsi sopraffatti e con una spaventosa mole di stress.

Le personalità assorbenti nella comunità e la loro controparte

All’interno dei sistemi umani ciascuno di noi sviluppa determinati ruoli. Esistono sempre coppie di pari complementari tra loro.

Come dicevamo, le personalità assorbenti si mostrano sempre disposte ad ascoltare i problemi altrui, comportandosi come canali aperti, sempre disposte a capire chi le circonda.

La controparte delle personalità assorbenti sono quelle persone che tendono a non prendersi la responsabilità dei propri problemi e che li “danno in adozione”. E questo succede o perché non hanno la capacità di risolverli immediatamente o perché non sono pragmatiche e tendono a cambiare continuamente idea, indecise o poco capaci come sono.

In queste situazioni, le spugne emotive fanno i salti mortali e, forti del proprio ruolo, adottano il problema altrui come fosse proprio. Tutto questo, senza rendersi conto che chi cercava un consiglio o un aiuto, si è ormai disfatto del problema in sé.

Dunque, una persona che si comporta da spugna emotiva si fa carico dei problemi altrui senza che nemmeno le sia stato chiesto, prendendone possesso e liberando l’altra persona del vincolo della responsabilità, che richiede di affrontare il problema e di risolverlo.

Personalita assorbenti e spugna.

Chi sono davvero le personalità assorbenti

Il loro atteggiamento le porta ad assorbire informazioni ed emozioni proprie di chi le circonda, ma senza esserne consapevoli.

Proprio per questo esercitano un grande fascino e sono particolarmente sensibili ed emotive nei confronti delle situazioni che riguardano il loro contesto di appartenenza.

Molte di queste personalità mettono in primo piano gli altri e trascurano se stesse.

Sono attente a ciò che succede agli altri, sono attente osservatrici e sono reattive nei confronti del proprio ambiente; inoltre, sono alla ricerca di affetto e riconoscimento per le azioni compiute, pur non avendone consapevolezza. Sono iper responsabili, ovvero lo sono anche troppo, visto che si fanno carico di responsabilità che non sono di loro competenza.

Al tempo stesso, le persone che si comportano da spugne emotive sono molto creative, ingegnose nella ricerca di possibili soluzioni, estremamente empatiche e intuitive.

Tutti aspetti che le fanno ritrovare al posto giusto al momento giusto, per aiutare gli altri. Ma come dicevamo poc’anzi, il problema sta nel fatto che si fanno carico dei problemi altrui come fossero i propri.

La voglia di aiutare gli altri, unita alla loro straordinaria empatia, li rende intermediari e conciliatori emotivi, abili nella negoziazione in caso di conflitti, dotati di un atteggiamento da samaritani. Ecco perché non stiamo parlando di negoziatori professionisti né che giocano di strategia.

Le spugne, le persone altamente sensibili (PAS) e quelle eccessivamente empatiche

In un certo qual modo, questi tratti della personalità hanno delle caratteristiche in comune con le cosiddette persone spugna. Queste ultime sono estremamente sensibili e manifestano una naturale tendenza a rielaborare tutto ciò che ricevono dall’ambiente esterno, come se i loro sensi fossero continuamente in stato di allerta e acutizzati.

Nello specifico, il concetto di persona altamente sensibile (PAS) è stato proposto circa 20 anni fa dalla terapeuta Elain Aron, che lo ha utilizzato per descrivere questi tratti tipici di una maggiore sensibilità percettiva e cognitiva agli stimoli dell’ambiente esterno. Si tratta di persone assoggettate a tutti i dettagli che riguardano persone e situazioni proprie del contesto con il quale interagiscono.

Fanno mostra di un’attitudine riflessiva e ragionano sulla vita, tendendo per natura a indagare sugli altri, come psicologi della spontaneità, visto che sono persone dotate di intuito. Riescono a individuare le minime sfumature, quelle che per molte persone passano inosservate. Ma a questa caratteristica -tipica delle “spugne”- dobbiamo aggiungere il fatto che in presenza di un problema, la persona assorbente lo adotta per risolverlo.

Un aiuto non (sempre) richiesto

Ci sono persone che sentono il bisogno di parlare e di affrontare una catarsi di ciò che stanno passando, e questo le rilassa e le tranquillizza.. e proprio in questi casi agiscono le spugne e le personalità assorbenti: pronte come sono ad assistere gli altri con le loro doti di ascolto e con il loro entusiasmo nel cercare di risolvere (e di farsi peso) del problema.

Se una personalità assorbente si sente a suo agio con l’aria condizionata in un giorno di caldo con 40 gradi all’ombra e qualcuno chiede compagnia per delle commissioni in centro città, questa persona è assolutamente capace di lasciare tutto per dare il proprio contributo. Sono così: sempre pronti a trovare una soluzione. La parola NO non rientra nel loro vocabolari

Le personalità assorbenti non fanno selezione, non mettono se stesse al primo posto e non vedono il confine tra essere solidali e offrire sostegno di tanto in tanto e essere scortesi, egoisti o delle “cattive persone”.

In generale, le spugne si comportano da fusibili per circuiti umani. In tante occasioni assumono il ruolo di capro espiatorio e attirano tutta la tensione di un sistema.

Nel caso dei bambini, dei ragazzi spugna, oltre ad avere tutte queste caratteristiche, il modo in cui assorbono e si fanno carico dei problemi altrui tende a diventare un sintomo. Vale a dire che la loro tendenza a denunciare le disfunzionalità del sistema-famiglia si manifesta attraverso dei sintomi.

L’empatia tipica delle personalità assorbenti: un circolo vizioso

Se per empatia intendiamo la capacità di mettersi nei panni dell’altro, queste personalità ne hanno da vendere: provano un’innata voglia di aiutare gli altri, di risolvere i problemi e le difficoltà di coloro che ritengono essere bisognosi del loro intervento.

Questo atteggiamento è tipico della loro personalità, il che li rende incapaci di essere selettivi verso chi si avvicina a loro. Ecco perché spesso si ritrovano vittime di manipolatori o di persone che possono danneggiarli.

Proprio per questo, una “spugna” può ritrovarsi coinvolta in situazioni che implicano triangoli, alleanze e coalizioni, intrighi e pettegolezzi in cui non ci sono limiti né confini di privacy

Le personalità assorbenti, anch’esse molto empatiche, provano a risolvere i problemi in modo consapevole: agiscono da mediatori, parlano con le parti coinvolte, si angosciano e si sentono in ansia, dinnanzi al problema che li attanaglia. Si ritrovano nel bel mezzo di guai difficili da risolvere, anche se non sanno nemmeno come ci sono finiti.

L’empatica, in un primo momento e pur essendo una qualità (visto che ci avvicina agli altri), se fuori controllo è causa di eccessiva permeabilità e suscettibilità.

Capacita di ascolto.

Il lato negativo di avere una personalità assorbente

Questa tendenza a essere sempre disposti ad aiutare chi ci circonda, nelle personalità assorbenti, invece, provoca anche degli effetti negativi (nonostante la momentanea riconoscenza ricevuta).

Ad esempio, si sentono continuamente sopraffatti dagli stimoli esterni, s ono estremamente stressati, carichi di responsabilità che non sono di loro competenza. Infine, si ritrovano in un perenne stato di allerta estrema che provoca in loro ansia.

In generale, devono gestire il peso di una mente più attiva degli altri dal punto di vista cognitivo, sono troppo esigenti e diventano dei veri e propri satelliti del loro contesto di appartenenza.

Quando diventano dei satelliti, mettono al primo posto gli altri e trascurano se stessi. Inoltre, la loro autostima dipende dalla riconoscenza che gli altri dimostrano.

Inoltre, visto che si trovano per natura nell’occhio del ciclone, le personalità assorbenti si ritrovano in mezzo a situazioni difficili, perché assorbono la tensione dei circuiti, non mettono limiti e, oltretutto obbligano se stesse a farsi carico della risoluzione del problema.

Poter contare su un intermediario gratis è un buon affare per chiunque, ma non per la personalità assorbente, che molto spesso ne esce danneggiata, come in effetti succede ai capri espiatori di qualunque sistema.


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  • Aron, Elaine (2006) El don de la alta sensibilidad. Madrid: Obelisco

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