Personalità, temperamento e carattere

Personalità, temperamento e carattere
Sara Clemente

Scritto e verificato Psicologa e giornalista Sara Clemente.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Personalità, temperamento e carattere sono tre concetti che in psicologia vengono usati per esprimere modi di pensare e di sentire, pertanto sono in relazione tra loro. Questa grande affinità porta, spesso, a confondere i significati dei tre termini.

Per usare con criterio i termini di personalità, temperamento e carattere, cerchiamo di delimitare e ridimensionare queste tre parole in maniera semplice. Prima di scoprirne le differenze, bisogna chiarire che temperamento e carattere sono dimensioni della personalità. Ovvero, entrambi sono componenti essenziali di quest’ultima.

Personalità, temperamento e carattere sono concetti usati in psicologia per esprimere diversi modi di pensare e sentire.

Temperamento: base costitutiva

Quando parliamo di temperamento, ci riferiamo a quella parte innata della personalità determinata dall’eredità genetica. È considerata come la dimensione biologica e istintiva della personalità. Di fatto, è il fattore della personalità che si manifesta per primo.

Nei neonati è già possibile distinguere diversi tipi di temperamento. A seconda della loro tendenza a provare e manifestare emozioni positive o negative e un umore buono o cattivo, si possono considerare bambini “più facili” o “difficili” in termini comportamentali.

Essendo di origine genetica e frutto della costituzione ereditaria, il temperamento è difficilmente trasformabile, manipolabile o modificabile dalle conseguenze. In qualche modo, esisterà sempre questa tendenza; tuttavia, non è meno vero che possiamo contare su alcune risorse per potenziarne o inibirne la manifestazione. Se fossimo un iceberg, sarebbe sempre parte della zona sommersa, potendo così esercitare un certo controllo per modificarne la manifestazione nella zona esterna.

Bebé gioca sull'erba

Ippocrate e Galeno: la teoria umorale

La teoria umorale, enunciata da Ippocrate nell’Antica Grecia, fu una delle prime teorie con cui si cercò di spiegare il temperamento. Questo medico considerava che la personalità e lo stato di salute di una persona dipendessero dall’equilibrio tra quattro sostanze: bile gialla, bile nera, flegma e sangue. Le chiamò “umori corporei”.

Alcuni secoli più tardi, Galeno di Pergamo, basandosi sulla classificazione di Ippocrate, categorizzò le persone secondo i loro temperamenti. Con essi, distinse quattro classi di persone:

  • Il collerico (bile gialla): persona appassionata ed energica, che s’arrabbia con facilità.
  • Il malinconico (bile nera): individuo triste, facilmente commovibile e con una grande sensibilità artistica.
  • Il flemmatico (flegma): soggetto freddo e razionale.
  • Il sanguigno (sangue): persona allegra e ottimista, che esprime affetto agli altri e si mostra sicura di sé.

Carattere: il riflesso delle nostre esperienze

Si tratta del componente della personalità che racchiude il temperamento (costituzione ereditaria) e l’insieme delle abitudini educative e relazionali che la persona ha imparato. Ovvero, si tratta di un aspetto sia innato, sia acquisito.

Il carattere è la parte di noi determinata dall’ambiente.

È conseguenza delle esperienze e delle interazioni sociali che vivremo durante la vita e da cui otterremo un certo insegnamento. Tutte queste abitudini influiscono sul nostro temperamento e sulle predisposizioni biologiche, modulandole, variandole, affinandole e, così, dando forma alla nostra personalità. L’origine del carattere è culturale.

È meno stabile del temperamento. Il carattere, non essendo ereditario, non si manifesta totalmente nelle fasi iniziali dello sviluppo evolutivo. Bensì, passa attraverso diverse tappe, finché non raggiunge la sua massima espressione nell’adolescenza. È, dunque, modificabile e soggetto a cambiamento; per esempio, per mezzo dell’educazione sociale. Oggigiorno, questo termine viene spesso confuso con quello della personalità, fino al punto da essere usati senza distinzione.

Personalità: biologia e ambiente

La personalità è il risultato della somma di carattere (temperamento e abitudini apprese) e comportamento. Ovvero, racchiude entrambi gli aspetti. È probabilmente proprio questa coesione che permette di delucidare più chiaramente le differenze tra personalità, temperamento e carattere.

Non può essere considerata, dunque, solo frutto dell’eredità genetica, ma anche conseguenza delle influenze ambientali a cui è sottoposto il soggetto. La personalità è un segno distintivo individuale e, pertanto, è caratteristica della persona. Inoltre, secondo numerosi studi, rimane stabile nel tempo e nelle situazioni.

“Il carattere è, semplicemente, la personalità dal punto di vista etico.”

-Gordon Allport-

Ragazza beve tazza di thé

Definire la personalità

In psicologia, la personalità è l’insieme delle emozioni, cognizioni e comportamenti che formano il modello comportamentale di una persona. È la forma in cui sentiamo, pensiamo o ci comportiamo. È un insieme di processi che interagiscono tra loro e si autoregolano, costituendo un sistema dinamico. Le due definizioni più usate e accettate attualmente dalla psicologia sono:

  • “La personalità è la sommatoria totale degli schemi di comportamento effettivi o potenziali dell’organismo, così come vengono determinati dall’ereditarietà e dall’ambiente”. Hans Eynseck (1947)
  • “La personalità consiste negli schemi tipici di comportamento (emozioni e pensieri inclusi) che caratterizzano l’adattamento dell’individuo alle situazioni della vita”. Michel (1976)

Tuttavia, non esiste una definizione univoca né chiara della personalità, dato che è un sistema complesso ed esistono numerose definizioni così come autori e correnti. Ogni filosofia o teoria ha fornito la sua visione e il suo concetto, simili tra loro, ma diversi nelle sfumature. Eppure, hanno tutte qualcosa in comune: considerano che nella persona esiste un certo schema che la porta a comportarsi in un modo simile in situazioni simili. In questo schema entrerebbero in gioco una serie di variabili che le darebbero forma.

A seconda della corrente, queste variabili ricevono un nome o un altro: caratteristica, causa, parti, tratti… La cosa fondamentale è che la ricchezza della psicologia della personalità risiede in tutti questi contributi, teorie, studi e ricerche, insieme all’integrazione del loro insieme. Personalità, temperamento e carattere sono concetti diversi e, proprio in questa differenza, si trova parte della loro ricchezza e valore per capire e cercare di predire, attraverso di essi, i nostri comportamenti.


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