Persone diplomatiche: 5 caratteristiche

Persone diplomatiche: 5 caratteristiche
Sara Clemente

Scritto e verificato Psicologa e giornalista Sara Clemente.

Ultimo aggiornamento: 13 febbraio, 2023

Spesso pensiamo che essere troppo impulsivi o “dire le cose in faccia” imponga necessariamente una sorta di condanna, quella di essere poco rispettosi. Nulla è più lontano dalla realtà: la sincerità non è necessariamente in contrasto con l’educazione. Ha più a che fare con il saper inviare messaggi in modo chiaro ed educato, ma assertivo. È quello che fanno le persone diplomatiche.

È anche vero che queste ultime di solito hanno un certo numero di competenze specifiche che consentono loro di svolgere meglio il proprio lavoro e mantenere relazioni sociali più sane. Ma come sappiamo, le competenze vanno allenate! Quindi se volete sviluppare queste abilità, prendete nota.

Tassonomia di base delle persone diplomatiche

Per capire come sono le persone diplomatiche, abbiamo preso come riferimento i tratti della personalità che tendono ad avere i professionisti che si dedicano alla diplomazia (ad esempio gli ambasciatori). A questo scopo, descriveremo, secondo il modello Big Five di Costa e McRae, i fattori stabili che contraddistinguono le persone diplomatiche.

Gruppo di diplomatici

Apertura all’esperienza

Qualcuno che viene mandato in un paese straniero, nel quale deve svolgere un ruolo di mediazione, deve essere curioso e aperto. Quindi si presuppone che sia disposto a comprendere e che a volte deve adattarsi al mondo che lo circonda, alla sua gente, alla sua cultura, alle sue tradizioni… Questo gli impone di essere tollerante e rispettoso nei confronti di quella che sarà la sua casa per anni.

Questa apertura mentale è il fondamento su cui si costruisce il resto delle sue abilità. Questa posizione comporta l’ascolto di opinioni opposte alle sue e, cosa ancora più importante, il saperle utilizzare in suo favore. Una prerogativa può diventare un’opportunità.

Prendere in considerazione le lamentele, le richieste, le esigenze altrui può contribuire a migliorare. Non solo nel rapporto con i propri clienti o il proprio personale, ma con se stessi.  Aiuta a essere più autocritici e capire come pensano e come sono gli altri. Non siate chiusi mentalmente, ascoltate e imparate.

Stabilità emotiva

Costa e McRae la definiscono come l’opposto della nevrosi. Nelle persone diplomatiche deve essere bassa o trascurabile. Immaginate che ci sia una crisi istituzionale e che le persone incaricate per risolverla siano inclini a lasciarsi sopraffare dalle emozioni.

Sarebbe un vero e proprio errore lasciare nelle mani di qualcuno così imprevedibile un’attività con un tale impatto come la mediazione. È consigliabile, e molto più sicuro, che un personaggio diplomatico abbia un carattere tranquillo e pacifico. Inoltre, questo atteggiamento è particolarmente utile in situazioni di stress o quando si prendono decisioni molto importanti.

La stabilità emotiva potenzia di per sé la diplomazia stessa. Mantenere la calma nella vita quotidiana accentua la nostra capacità analitica e strategica. Saper rimanere calmi in situazioni di alta pressione o responsabilità fa la differenza. Ciò non significa che in un dato momento non possiamo provare rabbia o frustrazione, il segreto è saperle controllare.

Responsabilità

Chiaramente le persone diplomatiche hanno un altissimo senso del dovere. Per ottenere risultati soddisfacenti, è necessario avere autodisciplina e ordine. Tuttavia, questo non può trasformarsi in rigidità o testardaggine, perché sappiamo che per essere un buon negoziatore, in molte occasioni, bisogna essere di manica larga.

Quanto più rigoroso e fedele si è con sé stesso, tanto maggiore è la propria credibilità e affidabilità. Pensiamo a un membro della nostra famiglia. A chi affidereste un compito molto importante per voi? A una persona che dimostra di essere responsabile nella sua vita quotidiana o a chi non si dimostra affatto affidabile?

Persone diplomatiche che parlano di negoziazione

Gentilezza

Per esercitare questa professione, la cordialità – il buon carattere – è uno dei tratti basilari. E non solo per l’empatia e la cooperazione che si richiedono in un ambiente interculturale, ma perché i contatti di un diplomatico sono essenziali per lui.

Far sì che le persone del suo contesto si sentano felici, apprezzate e comprese è molto importante per il corretto svolgimento del suo lavoro. Le persone gentili di solito hanno una solida cerchia intima, basata sulla fiducia e sul rispetto.

Si tratta di uno dei fattori chiave per le persone diplomatiche. E non si tratta solo di andare a genio alle persone. Non significa essere falsi o cercare di dire sempre quello che l’altro vuole sentirsi dire. Si basa sul tentativo di mantenere la coerenza tra pensieri/valori e comportamenti senza ferire le persone intorno a noi e che hanno punti di vista opposti. In altre parole, essere in grado di fare osservazioni senza urtare la sensibilità altrui.

Estroversione

Anche se è strettamente legata con l’apertura all’esperienza, non possono essere considerate sinonimi. L’estroversione si riferisce più alla tendenza di una persona a voler relazionarsi con gli altri. Nel caso di un diplomatico, questa qualità è fondamentale.

Qualcuno con responsabilità deve essere assertivo, loquace, socievole ed energico. Deve gestire le capacità di comunicazione e sentirsi a suo agio scambiando le proprie opinioni. Se si ritrae o è timido, molti aspetti del suo lavoro gli richiederanno uno sforzo che finirà per esaurirlo.

Le persone diplomatiche hanno una personalità incline al dialogo, risolutiva, negoziatrice, estroversa. Sono carismatiche, sono disposte a conoscere il mondo, sono emotivamente stabili, amabili e molto responsabili. E voi rientrate in questo profilo o conoscete qualcuno che è così?


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.