Processi di adattamento: assimilazione e accomodamento
Gli esseri umani devono adattarsi al loro ambiente se vogliono sopravvivere. Mirano dunque a raggiungere uno stato di equilibrio, che si ottiene attraverso processi di adattamento.
L’epistemologo, psicologo e biologo Jean Piaget affermò che gli esseri viventi sono in grado di mantenere le loro strutture recuperandole e ripristinandole quando alterate o danneggiate.
Piaget intendeva lo stato di equilibrio non come uno stato di quiete, ma come un processo attivo e dinamico. Bisogna pertanto modificare continuamente le risposte fornite per compensare le variazioni ambientali.
Come si ottiene questo equilibrio? Attraverso due processi di adattamento contrapposti, sebbene in una certa misura complementari: l’assimilazione e l’accomodamento.
Prima di addentrarci in questi processi di adattamento, è opportuno comprendere il termine “schema”. Dalla teoria di Piaget, uno schema è un modello mentale o comportamentale organizzato che rappresenta un modo caratteristico di interagire con l’ambiente.
In questo modo, ogni concetto o azione può essere integrato in uno schema, e questi nel loro insieme formano la realtà dell’individuo.
Processi di adattamento
Assimilazione
L’assimilazione è il processo mediante il quale gli schemi precedenti vengono arricchiti da nuovi elementi, modificandoli. Allo stesso modo in cui l’organismo fisico assimila il cibo e lo digerisce. È inoltre necessario assimilare le nuove informazioni alle strutture cognitive già esistenti.
Grazie a questo processo le convinzioni sull’ambiente vengono modificate in modo da adattarsi a esso in base ai bisogni e alle richieste.
In questo modo le nuove esperienze cercano di adattarsi alle precedenti conoscenze e azioni. E per questo diciamo che l’interazione adattativa tra l’organismo e l’ambiente ha fin dall’inizio un carattere “assimilatorio”.
Se un elemento è dissonante, sarà impossibile assimilarlo. Un esempio di ciò è quando un bambino vede un cavallo per la prima volta e lo chiama “cane grande”.
Questo ci mostra come la nuova informazione (cavallo) sia stata assimilata al concetto esistente di “cane”, anche se prima o poi quell’assimilazione cesserà di essere valida.
Possiamo trovare un altro esempio di assimilazione nel processo di apprendimento di una seconda lingua. Quando iniziamo a imparare una nuova lingua, è normale per noi cercare di tradurre tutte le informazioni nella nostra lingua madre, poiché è più facile per noi capire quando ci affidiamo a uno schema linguistico che ci è familiare.
Struttura ricettiva
L’accomodamento è il processo mediante il quale gli schemi pregressi vengono modificati in base a variazioni esterne. In altre parole, modifichiamo le nostre costruzioni sull’ambiente circostante in base alle nuove informazioni in arrivo.
Ciò suppone, contrariamente all’assimilazione, un cambiamento interno per raggiungere così lo stato di equilibrio adattativo.
Questo processo di solito si verifica quando l’assimilazione non riesce a mantenere la dissonanza esistente o non è in grado di incorporare nuove informazioni negli schemi precedenti.
Se l’individuo vuole interagire con nuove esperienze, non avrà altra scelta che adattarsi a questa situazione, ristrutturando le sue strutture intellettuali disponibili.
Seguendo l’esempio precedente, l’accomodamento si verifica quando il bambino vede che il “cane grosso” (cavallo) inizia a differire troppo dalla categoria “cane”; quindi è costretto a cambiare le sue precedenti concezioni e creare una nuova categoria che è “cavallo” e dargli un proprio schema.
Allo stesso modo, quando avremo già preso confidenza con una nuova lingua, penseremo gradualmente in questa lingua e l’esercizio della traduzione risulterà meno necessario.
Relazione tra i processi di adattamento
Sebbene i due processi di adattamento (assimilazione e accomodamento) siano opposti, sono anche complementari. Per ottenere il corretto adattamento, dunque, devono essere adeguatamente bilanciati e svolgere la loro funzione.
Oltre a ciò, non ci sono “assimilazioni” o “accomodamenti” puri, piuttosto si tratta sempre di una combinazione di entrambi in proporzioni diverse. Assimilazione e accomodamento sono due facce della stessa medaglia.
Piaget intendeva l’assimilazione e l’accomodamento non come semplici processi di adattamento, ma come il motore dello sviluppo cognitivo. In ogni fase evolutiva, il soggetto assimila tutte le nuove informazioni che gli arrivano, fino a quando la sua cognizione non tollera più incongruenze.
È allora che deve fare il salto di qualità ad un altro stadio, avvalendosi dell’accomodamento. E in questo modo, assimilando e accomodando, l’individuo si sviluppa verso stadi superiori.
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