Fasi dello sviluppo cognitivo secondo Piaget

Jean Piaget è lo psicologo che ha descritto le fasi dello sviluppo cognitivo, dalla prima infanzia all'adolescenza.
Fasi dello sviluppo cognitivo secondo Piaget
Alicia Escaño Hidalgo

Scritto e verificato lo psicologa Alicia Escaño Hidalgo.

Ultimo aggiornamento: 30 dicembre, 2022

Le fasi dello sviluppo cognitivo di Piaget rappresentano un intero quadro teorico all’interno della psicologia dell’età evolutiva. Piaget studiò lo sviluppo infantile basandosi su un campione molto limitato, tre bambini: i figli Laurent, Lucienne e Jacqueline.

Seguì lo sviluppo cognitivo dalla nascita fino all’adolescenza. Le conclusioni a cui giunse furono in seguito completate da studi condotti su migliaia di bambini. Piaget si dedicò all’osservazione dei suoi figli insieme alla moglie Valentine.

Combinarono il metodo dell’osservazione naturale con il metodo sperimentale. Il campione utilizzato dallo psicologo, tuttavia, fu considerato un importante limite del suo metodo. Resta inteso che un campione di soli tre soggetti non è abbastanza rappresentativo per poter trarre delle conclusioni generalizzabili a tutto lo sviluppo umano.

Ciò ha portato alla necessità di replicare i risultati con campioni più estesi e più rappresentativi. I risultati di questi studi hanno dimostrato che le conclusioni a cui era giunto Piaget erano molto precise.

A partire dalle sue osservazioni, elaborò la sua teoria delle fasi dello sviluppo cognitivo e individuò tre stadi. Sono da evidenziare tre importanti saggi sull’argomento: La nascita dell’intelligenza del bambino, La costruzione del reale nel bambino e La formazione del simbolo nel bambino.

Se volete essere creativi, rimanete in parte bambini, con la creatività e la fantasia che contraddistingue i bambini prima che siano deformati dalla società degli adulti.

– Piaget –

Jean Piaget è teorico delle fasi dello sviluppo cognitivo.

Principi fondamentali delle fasi dello sviluppo cognitivo

La descrizione dello sviluppo umano di Piaget ruota intorno a due principi:

  • Funzioni cognitive: processi biologici innati, comuni e invariabili durante tutto il ciclo della vita. Hanno come scopo la costruzione delle strutture cognitive interne. Le due funzioni principali, descritte da Piaget sono l’organizzazione e l’adattamento. L’organizzazione consente agli schemi di acquisire una maggiore complessità, di integrare le informazioni.

L’adattamento implica un interscambio dell’organismo con il suo ambiente attraverso la modifica di entrambi, al fine di raggiungere un equilibrio per la sopravvivenza. Ciò a sua volta comporta due processi: assimilazione e accomodamento. Nell’assimilazione, il bambino filtra le nuove esperienze attraverso schemi preesistenti e le integra. Nell’accomodamento, invece, il bambino è costretto a modificare le proprie strutture mentali per fare spazio a nuove conoscenze.

  • Strutture mentali: variano con lo sviluppo del bambino. Un esempio è rappresentato dal concetto di schema. Gli schemi sono modelli di comportamento organizzati che possono essere ripetuti in situazioni simili. Si tratta di  un processo continuo di organizzazione e riorganizzazione delle singole strutture. Gli schemi descritti da Piaget sono tre: d’azione, simbolici e operazionali.

Fasi dello sviluppo cognitivo

Prima fase o stadio sensomotorio

Si verifica nei primi due anni. È caratterizzata dalla comparsa di abilità sensomotorie come modalità per conoscere il mondo; si limita all’interazione fisica con oggetti e persone. Gli schemi sono d’azione.

In questa fase cognitiva le due principali conquiste sono: intenzionalità e permanenza dell’oggetto. Questo stadio può essere suddiviso in 6 sotto fasi.

  • Sotto-stadio 1: Prevale l’esercizio dei riflessi.

  • Sotto-stadio 2: Compaiono gli schemi e la reazione circolare primaria. Il bambino compie azioni involontarie dirette al proprio corpo. Appare l’aspettativa passiva, ovvero il bambino segue con lo sguardo l’oggetto in movimento.
  • Sotto-stadio 3: Compaiono le reazioni circolari secondarie, azioni accidentali ma dirette verso l’esterno. Il bambino può ripetere movimenti ritenuti interessanti. Sono presenti anche azioni circolari differite: se il bambino viene interrotto durante un’attività, è in grado di riprenderla in un secondo momento.
  • Sotto-stadio 4: Sviluppo del comportamento intenzionale. Il bambino è in grado di immaginare l’obiettivo da realizzare e di pianificare l’azione. Può quindi distinguere i mezzi dai fini e coordinare gli schemi. In questa fase appare l’errore A-non B. Cioè, se nascondiamo un oggetto sotto un cuscino, il bambino andrà a cercarlo al di sotto. Ma se si aggiunge un secondo cuscino, e si cambia posizione dell’oggetto sotto i suoi occhi, il bambino continuerà a cercarlo sotto il primo cuscino.
  • Sotto-stadio 5: Compaiono le reazioni circolari terziarie. Il bambino sperimenta per puro piacere, per esplorare nuove possibilità attraverso la ripetizione dell’azione. In questa fase si possono notare gli errori di trasposizione: il bambino non è in grado di cercare l’oggetto quando è stato nascosto senza che lui lo veda.
  • Sotto-stadio 6: il bambino si adatta al mondo attraverso il comportamento diretto. La novità dello sotto stadio 6 è la comparsa della funzione simbolica. Ciò comporta l’acquisizione della capacità di utilizzare rappresentazioni o simboli mentali. La permanenza dell’oggetto è totale. Il bambino può capire che l’oggetto continua a esistere anche quando è al di fuori del suo campo visivo.
Bambino gioca dentro uno scatolone di carta.

Stadio preoperatorio e stadio operatorio concreto

A sua volta è suddivisa in due sotto fasi:

  • Sotto fase preoperatoria: Va dai 2 ai 6 anni ed è contrassegnata dalla comparsa della funzione simbolica che si concretizza in attività come l’imitazione, il disegno, il gioco e il linguaggio. Il bambino è immerso nell’egocentrismo, fisico, logico e sociale. Commette una serie di pregiudizi come l’incapacità di classificare, di conservare o di specificare. Non ha la nazione di irreversibilità. Per quanto riguarda la nozione di causalità, il bambino commette errori come il finalismo (pensa che tutto sia causa di qualcosa), l’artificialismo (crede che tutto ciò che esiste sia stato costruito dagli esseri umani) o l’animismo (dà vita agli oggetti).
  • Sotto fase operatoria. Si svolge dai 7 agli 11 anni circa. Si caratterizza per la capacità di operare mentalmente con la conoscenza, che si manifesta nella risoluzione di problemi di conservazione, serializzazione e classificazione.

Stadio operatorio formale

Dai 12 anni all’età adulta si acquista la capacità di pensare in modo astratto e logico attraverso formulazione di ipotesi, contemplando non solo il reale ma anche il possibile.

In questa fase viene data maggiore importanza all’amicizia. Comincia anche a formarsi l’identità. In questo processo l’adolescente dovrà attraversare alcuni crisi per raggiungere una posizione identitaria definitiva.


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  • Papalia, D.E, Olds, S.W., y Feldman, R.D. (2005). Psicología del desarrollo de la infancia a la adolescencia. McGraw-Hill. Madrid

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