Psicologia del ghosting

Cosa risiede nell'universo mentale della persona che decide di porre fine a una relazione senza dire nulla? Narcisismo? Si vuole evitare un confronto? La verità è che a volte ci sono ragioni del tutto comprensibili.
Psicologia del ghosting

Ultimo aggiornamento: 09 settembre, 2022

Se una persona smette di interessarmi, non rispondo più interessato ai suoi messaggi. Farò finta che non esista così che, a poco a poco, si arrenderà e smetterà di cercarmi; la cancellerà dai social network e farò finta di non aver mai fatto parte della sua vita. Scomparirò senza spiegazioni. In cosa consiste la psicologia del ghosting?

Questa pratica, che ora conosciamo con il suo nome anglosassone ghosting, definisce un modo silenzioso di porre fine a una relazione, che si tratti di  amicizia o coppia. Sebbene sia sempre esistita, oggi e grazie agli scenari digitali, è diventata più facile e più comune.

Lo studio condotto da LeFebvre et al., 2019; Timmermans et al., 2020, indica che è capitato al 60-70% degli adulti. Gli esperti sottolineano che, in media, questo comportamento interessa le relazioni di breve durata, in cui non sempre c’è un chiaro impegno.

Dato che questa realtà è oggi così comune, sorge spontaneo chiedersi cosa passa nella mente di chi decide di sparire senza dare nessuna spiegazione.

In generale, tendono a fare ghosting le persone con un attaccamento evitante e a cui non piace impegnarsi a livello emotivo.

Ragazza che si chiede cosa ci sia nella mente della persona che fa ghosting.
La persona vittima di ghosting è tormentata da infinite domande sul perché l’altro non risponda ed è scomparso.

La psicologia del ghosting

In molti avranno ricevuto la telefonata di un amico disperato perché la persona che frequentava sembra essere sparita nel nulla. Nella maggior parte dei casi riguarda relazioni iniziate su app di incontri a cui è seguito un appuntamento o due. Ma ecco che da un giorno all’altro non si sa più nulla dell’altra persona.

Sembra essere sparita anche sui social network e telefonate e messaggi finiscono nel buco nero del silenzio perpetuo. “E se è fosse successo qualcosa?”. Non è facile accettare di essere stati liquidati senza spiegazioni.

Ora, c’è un altro fatto non meno interessante: il fenomeno del ghosting è una strada a doppio senso. Vale a dire, molti di coloro i quali hanno subito un abbandono senza spiegazioni, hanno fatto o faranno lo stesso.

Ciò porta a dedurre che chi usa questa strategia sa bene che il proprio comportamento è scorretto e che causa sofferenza. Ciò nonostante, la mette in atto. Cosa si cela dunque nella mente di chi fa ghosting?

Attaccamento evitante

Il rapporto con le figure di riferimento durante l’infanzia risulta determinante per quanto riguarda le relazioni che si instaurano da adulti.

Molte delle persone che ricorrono al ghosting mostrano un attaccamento evitante. Si tratta di personalità carenti in termini di gestione emotiva e che raramente riescono a instaurare relazioni profonde e durature.

La persona che preferisce evitare l’impegno e l’intimità trascorrerà tutta la vita costruendo legami fragili, dunque di breve durata.

Triade oscura della personalità

La psicologia del ghosting può basarsi sulla triade oscura della personalità. Lo studio di ricerca condotto da Jones e Paulhus, 2014, ricorda che queste persone mostrano tratti di narcisismo, machiavellismo e psicopatia. In altre parole, uomini e donne che strumentalizzano gli altri.

Tendono ad avviare una relazione di amicizia o di coppia solo per ottenere alcuni vantaggi. Quando non c’è più interesse o smettiamo di essere utili per loro, spariscono senza dire nulla. Allo stesso modo, non si può ignorare la scarsa empatia di questi individui.

Priorità a ciò che è facile e veloce

In questa società dominata dall’immediatezza e dai legami liquidi o fragili, è normale che le relazioni durino poco. Non tutti sono disposti a fare uno sforzo per prendersi cura di quell’amicizia, di quella relazione.

Si cerca un rinforzo immediato, gli interessi cambiano in fretta e ciò che non piace viene scartato per “saltare” verso un altro stimolo/persona più interessante. Molti di coloro che fanno ghosting preferiscono non complicarsi la vita e muoversi solo per interessi.

Essere e agire come un fantasma relazionale permette di evitare conflitti, comunicare, confrontarsi, nonché dover sviluppare la consapevolezza di sé. Raramente questi individui riflettono sull’impatto delle loro azioni.

Psicologia del ghosting: scarsa comunicazione e necessità di evitare il confronto diretto

Risorse psicologiche chiaramente immature navigano nella mente di qualcuno che fa ghosting. La persona manca di intelligenza emotiva e di rado è abile nella comunicazione.

Non sa esprimersi in modo assertivo, motivo per cui evita il confronto a tutti i costi. È sempre più facile scomparire che dover dire a qualcuno che non si nutre più alcun interesse per lui o lei.

Profili privi di autocoscienza, ovvero la capacità di riflettere sulle proprie azioni. Per loro sarà sempre meglio agire d’impulso piuttosto che fermarsi a meditare e riflettere.

Ragazzo che si chiede cosa c'è nella psicologia del ghosting.
Molti fantasmi danno per scontato che l’altra persona prima o poi capirà che il loro silenzio è dovuto al fatto che non desiderano più mantenere quella relazione.

Psicologia del ghosting e nuove tecnologie

Il ruolo delle nuove tecnologie nelle relazioni ha normalizzato la pratica del ghosting, che non è più solo una strategia rapida per tagliare le relazioni.

È una forma di comunicazione segreta, una strategia sempre esistita, ma che ora assume le sembianze di un messaggio silenzioso, ma evidente. Se non ti rispondo, abituati all’idea che ti ho eliminato dalla mia vita perché non mi interessi.

In quali situazioni può essere “lecito” fare ghosting?

Chi ricorre al ghosting non gode di adeguate abilità sociali ed emotive. Li definiamo persone immature, prive anche di principi etici e persino di empatia. Tuttavia… C’è qualche situazione in cui sarebbe lecito agire come un fantasma? Sì!

Quando un rapporto di amicizia o di coppia è offensivo e non c’è nessun segnale di miglioramento, scomparire è una via d’uscita accettabile. Se abbiamo esaurito strategie come la comunicazione e le richieste assertive, non c’è altra via d’uscita che mettere fine al legame. Se le spiegazioni sono già state date in precedenza, non è necessario ripeterle.

Non rispondere a messaggi o chiamate è un atto di salute mentale per chi cerca di uscire da terreni relazionali nocivi. In questo caso, si fa uso del survival ghosting; e non c’è niente di sbagliato in questo.


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    • Jones, D. N., & Paulhus, D. L. (2014). Introducing the short dark triad (SD3) a brief measure of dark personality traits. Assessment, 21, 28-41.
    • LeFebvre, L. E., Allen, M., Rasner, R. D., Garstad, S., Wilms, A., & Parrish, C. (2019). Ghosting in emerging adults’ romantic relationships: The digital dissolution disappearance strategy. Imagination, Cognition and Personality, 39, 125-150.
    • Jonason, P. K., Kaźmierczak, I., Campos, A. C., & Davis, M. D. (2021). Leaving without a word: Ghosting and the Dark Triad traits. Acta Psychologica, Advanced online publication.
    • Freedman, G., Powell, D. N., Le, B., & Williams, K. D. (2019). Ghosting and destiny: Implicit theories of relationships predict beliefs about ghosting. Journal of Social and Personal Relationships, 36, 905-924.
    • Timmermans, E., Hermans, A. M., & Opree, S. J. (2020). Gone with the wind: Exploring mobile daters’ ghosting experiences. Journal of Social and Personal Relationships, Advanced online publication.

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