Psicologia pubblicitaria: strategie e caratteristiche

Psicologia pubblicitaria: strategie e caratteristiche
Sara Clemente

Scritto e verificato Psicologa e giornalista Sara Clemente.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Vi è mai capitato di emozionarvi con una pubblicità? C’è uno spot che ricordate con affetto? Difficilmente la risposta può essere negativa. Ebbene, dovete sapere che gli effetti causati da quell’annuncio pubblicitario sono il frutto del lavoro della psicologia pubblicitaria.

Perché ci sono campagne pubblicitarie che trionfano e rimangono impresse, mentre altre vengono dimenticate? Non si tratta di casualità né di fortuna, piuttosto del risultato di un lavoro di precisione che tiene conto di diverse variabili, fattori e peculiarità. In questo articolo vi vogliamo spiegare come la psicologia riesce a cambiare l’effetto di una pubblicità sul pubblico.

In cosa consiste la psicologia pubblicitaria

Si tratta di un campo di studio interdisciplinare. Un ramo della psicologia nella quale è fondamentale il lavoro congiunto e collaborativo tra diversi dipartimenti. Nella psicologia pubblicitaria converge una grande quantità di interessi e variabili che cercano di prevedere le tendenze psicologiche di consumo.

La pubblicità non si limita alla pubblicazione di annunci su riviste, giornali, emittenti radio-televisive o sul web; troviamo pubblicità in tutto quello che ci circonda. La troviamo nel modo di disporre i prodotti sugli scaffali nella grande distribuzione, nel colore e nella dimensione del confezionamento dei prodotti, nel prezzo dei beni di consumo, nel modo di parlare in radio… tutto quello che può rendere attrattivo un prodotto o catturare la nostra attenzione diventa uno strumento utilissimo per la pubblicità.

Grazie alla pubblicità, tutti noi compriamo e consumiamo, cercando di distinguerci dagli altri. Questo desiderio di distaccarci, di essere diversi e unici è il fulcro sul quale si muove la psicologia pubblicitaria. E una volta stabilite queste differenze individuali, sorgono in noi, parallelamente, altri concetti come la motivazione o la selettività.

Cervello e psicologia pubblicitaria

Strategie della psicologia pubblicitaria

Conoscendo caratteristiche e abitudini di consumo delle persone si riesce a esercitare una maggiore persuasione e influenza su di esse attraverso i mezzi di comunicazione. In che modo?

Se vi è mai capitato di entrare in un supermercato per comprare “giusto due cose” per poi uscire invece con il carrello pieno, congratulazioni! Siete caduti vittima delle tecniche utilizzate da questo ramo scientifico.

La psicologia pubblicitaria si nutre principalmente di 4 strategie per riuscire ad “accalappiare” il consumatore:

  • Meccanicista: avvalendosi principalmente della psicoanalisi, tenta di condizionare le persone sfruttando la ripetizione di uno slogan o di un’immagine. Questa continua esposizione spinge il consumatore all’acquisto.
  • Persuasiva: cerca di collocare un prodotto davanti ai suoi competitori. Per farlo, prende le informazioni e caratteristiche del prodotto in oggetto e le confronta con quelle degli altri prodotti, ponendole in risalto. Si nutre soprattutto della creatività e dell’intuito personale.
  • Proiettiva: si concentra sui modelli, sulla cultura e sugli stili di vita delle persone. Presenta quei prodotti che coincidono con gli interessi e le opinioni di una nicchia di soggetti. In questo, sociologia e antropologia sono fondamentali.
  • Suggestiva: sfrutta le tecniche della psicoanalisi per indagare nel profondo dell’essere umano, concentrandosi soprattutto su fattori come l’ansia, la paura, l’angoscia o lo stress, per riuscire ad attrarre la persona attraverso la creazione di un “prodotto magico”.

Fattori psicologici e risultati pubblicitari

Dietro a ogni campagna pubblicitaria esistono una serie di decisioni cardine che ne decretano il successo o meno. In ognuna di queste scelte i professionisti della psicologia pubblicitaria studiano, indagano e propongono informazioni e conoscenze per migliorare i risultati del loro lavoro.

  • Caratteristiche dell’annuncio: vengono decisi il colore, il carattere e le immagini da utilizzare.
  • Ripetizione: il numero di volte che l’annuncio verrà emesso o pubblicato. La ripetizione, oltre a essere una delle strategie meccanicistiche più antiche, è tutt’ora una delle più adoperate. Secondo la sua filosofia, quanto più lo stesso messaggio viene ripetuto, tanto più rimarrà impresso nella mente dei clienti.
  • Prezzo: un prezzo più basso non equivale a un maggior numero di vendite. Anche se rimane un fattore importante (siamo testimoni di come la febbre per il Black Friday batta ogni anno record di vendita), esistono anche altre variabili da considerare.
  • Canale: è il mezzo attraverso cui viene diffuso l’annuncio (radio, televisione, internet…).

In quest’ottica, lo psicologo dovrà tener conto delle tendenze di consumo di una nicchia di persone con età definita. Ma anche dello sviluppo evolutivo nel quale questa nicchia si trova.

Per esempio, se ci si rivolge agli adolescenti, sarà preferibile realizzare campagne online o attraverso lo smartphone. Inoltre, vista l’età dei soggetti presi in esame, è importante costruire un messaggio che ne rafforzi l’identità personale; un concetto molto sensibile, malleabile e vulnerabile in questa precisa tappa evolutiva.

“Un messaggio efficacemente persuasivo è quello che ha come particolarità l’alterazione del funzionamento psicologico dell’individuo”.

-Vance Packard-

Gruppo di colleghi

Psicologia del colore: essenziale nella pubblicità

I professionisti della psicologia pubblicitaria devono concentrarsi anche sui colori da usare negli spot, dato che ogni colore ha un significato. Per esempio, il bianco dà una sensazione di vuoto, purezza e luminosità. Il blu simboleggia freschezza, trasparenza o leggerezza e, secondo gli esperti, sembrerebbe avere perfino un effetto sedante.

Il giallo trasmette empatia, estroversione, luce e allegria, vivacità e giovinezza. Il rosso forza, dinamismo, attira l’attenzione e stimola la mente. Infine, il verde è sinonimo di speranza, e così come l’azzurro, anch’esso ha un effetto sedante.

Come abbiamo visto, nella psicologia pubblicitaria anche il più piccolo dettaglio conta. Per tale motivo, questa disciplina continua ad approfondire lo studio della mente umana per migliorare l’influenza e la persuasività dei messaggi pubblicitari.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.



Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.