Rabbia repressa: effetti sulla salute

A volte dietro uno stato d'animo ansioso o triste, si cela rabbia repressa. A lungo andare, finisce per manifestarsi in qualche modo, di solito altamente negativo.
Rabbia repressa: effetti sulla salute
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

La rabbia repressa è una condizione autodistruttiva, così come esprimerla in eccesso. Lasciare che questa emozione prenda il controllo è dannoso tanto quanto non rilasciare l’energia da essa prodotta.

Né alimentare né contenere quell’energia, come qualcuno che si siede su una valigia piena per esercitare forza, sono di solito strategie di successo.

Dobbiamo imparare a distinguere tra rabbia repressa e rabbia ben gestita. Prima di tutto, bisogna iniziare a identificare il trigger; potrebbe trattarsi di un evento esterno, come un’aggressione, ma anche interno, come il ricordo di un’aggressione. Si tratta spesso di frustrazione o paura.

La soluzione non è smettere di provare rabbia, ma gestirla correttamente quando si verifica e andare a fondo nella questione. Ignorare la rabbia, o qualsiasi altro sentimento, non è una scelta salutare.

L’evitamento non solo non risolve il problema, ma spesso lo accresce. Una parte importante dello sviluppo personale consiste proprio nell’affrontare ciò che si prova e sapere cosa farne.

Allora cosa significa tutto ciò? Ebbene, suggerisce che trattenere la rabbia fa male, che uno sfogo occasionale va bene e che non importa tanto se ti arrabbi o no, ma come ti arrabbi e con quale frequenza”.

-Claudia Hammond-

Donna arrabbiata che pensa alla rabbia repressa.

La rabbia repressa

La rabbia repressa si verifica quando smettiamo deliberatamente di esprimere questa emozione. È comune a causa dei modelli sociali prevalenti, per paura delle opinioni altrui o per altri motivi.

In tal caso, l’energia della rabbia non si dissipa, viene contenuta sotto una pressione tale da poter divenire molto pericolosa al momento dell’esplosione. Inoltre, è possibile che ciò avvenga non solo una, ma più volte.

Per esempio, nel caso delle relazioni basate sull’intimidazione, siano esse amorose, di lavoro, familiari o altra natura. Quando la fonte della rabbia è una persona cui si ha un legame continuo, è normale che si verifichi un susseguirsi di conflitti per cui si crea una forte rabbia repressa.

Questo sentimento può essere represso, ma ciò non significa che scomparirà. Molto spesso succede che l’ ostilità tenda a ritorcersi contro sé finendo per provocare sintomi psicologici o fisici. Una persona può ammalarsi a causa della rabbia repressa.

Le conseguenze della rabbia repressa

La rabbia non esiste solo nella mente. Quando si prova rabbia, si verifica anche una serie di effetti fisiologici che alterano l’organismo. Tra i cambiamenti più visibili vi sono i seguenti:

  • La pressione sanguigna aumenta.
  • La frequenza cardiaca accelera.
  • Aumenta la produzione di adrenalina, che altera l’equilibrio fisiologico.
  • Si verifica uno squilibrio nel sistema immunitario.
  • I muscoli si irrigidiscono.
  • La respirazione accelera.

Il tutto, soprattutto se sperimentato con frequenza, può rendere la persona più incline a sviluppare certe malattie. D’altra parte, esplodendo in un attacco di ira, si perde l’autocontrollo.

La rabbia repressa necessita di più tempo per dissiparsi. Tende a prolungarsi e, al tempo stesso, a mantenere l’organismo nello stato descritto.

È proprio dell’essere umano esprimersi, dunque qualsiasi repressione è controproducente. La rabbia alla fine troverà un modo per manifestarsi, di solito attraverso il corpo.

Madre e figlia arrabbiate.

Elaborare la rabbia

Non è negativo essere arrabbiati. Si tratta di una risposta naturale a una minaccia e fa parte dell’istinto di sopravvivenza. Tuttavia, la rabbia può anche diventare uno schema quando la persona vive sulla difensiva.

Lo stesso accade quando si fa dell’intolleranza una bandiera per superare le insicurezze. La rabbia repressa può portare a una grave depressione.

La rabbia che non abbiamo manifestato viene restituita, per rimbalzo, e finisce per ritorcerci contro di noi. In queste condizioni, la persona inizia a stare male e perdere interesse per tutto. Spesso ciò è la conseguenza del fatto che a suscitare rabbia è una persona molto amata, motivo per cui è considerato inaccettabile mostrarle espressioni aggressive nei suoi confronti.

È importante imparare ad accettare i propri sentimenti. Dire a se stessi “Sono arrabbiato” è l’inizio. Provare rabbia è positivo, in linea di massimo; è un segnale d’allerta ed è importante ascoltarlo.

Il passaggio successivo è elaborare questo segnale in modo che non diventi un fattore dannoso per gli altri o per se stessi. Nessuno lo sa all’inizio, ma può essere appreso in qualsiasi momento.


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