Racconto sul potere dell'esperienza

Questo racconto sul potere dell'esperienza ci parla di una madre e del suo unico figlio. All'improvviso e per diverse circostanze, il giovane si ammala e non riesce a migliorare. La madre non sa cosa fare fino a quando non chiede consiglio a un uomo saggio.
Racconto sul potere dell'esperienza
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

Il racconto sul potere dell’esperienza che vi presentiamo oggi è ambientato in un lontano paese in cui abitava una donna con il suo unico figlio. La donna era vedova e la sua unica ragione di esistere e la sua più grande fonte di gioia era il figlio sedicenne che le dava tutta la forza per affrontare la vita.

La madre poteva contare su modesti guadagni. Viveva, infatti, rammendando indumenti, lavoro che svolgeva alla perfezione. Aveva molti clienti e nonostante a volte si vedesse costretta a lavorare dall’alba al tramonto, si sentiva soddisfatta, perché poteva dare al figlio tutto ciò di cui egli aveva bisogno.

Questo racconto sul potere dell’esperienza  narra che un giorno si presentarono più clienti del solito. La donna dovette alzarsi alle prime luci dell’alba e andare a dormire quando era già mattina. Nonostante ciò, era felice. Più clienti e più lavoro significavano anche guadagni extra. 

Dare l’esempio non è il modo principale per influenzare gli altri; è l’unico modo.

-Albert Einstein-

Farfalla al tramonto

Una situazione imprevista

Dopo aver completato il lavoro, la donna racimolò molto più denaro di quanto guadagnato prima di allora. Poté acquistare dei mobili nuovi per sostituire quelli vecchi e comprò anche dei vestiti per lei e per il figlio. Le avanzò persino del denaro per fare una spesa che solitamente non poteva permettersi.

Questo racconto sul potere dell’esperienza narra che la donna comprò diverse prelibatezze che né lei né il figlio avevano provato prima di allora. Frutta esotica, prosciutto importato da terre lontane, fagiani, quaglie e persino una porzione consistente di cervo. Il ragazzo era felice, perché amava provare piatti nuovi.

Dopo una settimana durante la quale aveva gustato queste prelibatezze, il giovane iniziò a sentirsi male. Gli faceva molto male lo stomaco e aveva la nausea. La madre gli chiese di evitare di abbuffarsi, ma lui non riusciva a resistere. E così, i giorni passavano senza che lui migliorasse.

Una visita medica necessaria

Non sapendo come risolvere la situazione, la madre iniziò a preoccuparsi. In realtà non sapeva se il figlio avesse un’intossicazione o se l’eccesso di cibo gli avesse causato una grave indigestione. Per questo motivo, decise di portarlo dal medico, in modo da ricevere il suo parere.

Il medico visitò il ragazzo in modo approfondito. Al contempo, la madre gli parlò degli eccessi alimentari delle ultime settimane e descrisse in modo dettagliato tutti gli alimenti che il ragazzo aveva ingerito e in che quantità.

Secondo il dottore, il caso era di facile interpretazione. Si trattava semplicemente di un malessere dovuto a un eccesso di cibo. Anche la soluzione era molto facile: il ragazzo avrebbe dovuto digiunare per una settimana. Avrebbe potuto bere solo acqua e mangiare della frutta.

Seguendo le sue raccomandazioni, sarebbe migliorato. Tuttavia, il ragazzo si mostrò riluttante. Una volta rincasati, riprese ad abbuffarsi come al solito. Ovviamente continuò a stare male. Allora qualcuno disse alla madre che c’era un uomo molto saggio che viveva tra le montagne. Magari egli avrebbe potuto risolvere il problema.

Un bicchiere di acqua

Finale del racconto sul potere dell’esperienza

Il racconto sul potere dell’esperienza narra che la donna approfittò del fatto che alcuni suoi vicini di casa stavano per intraprendere un viaggio verso la montagna. Chiese loro di cercare l’uomo saggio e di spiegargli la situazione. Magari avrebbe detto cosa fare affinché il giovane smettesse di mangiare e affinché la sua salute migliorasse.

Dopo alcuni giorni, i vicini fecero ritorno. Le raccontarono, quindi, ciò che l’uomo saggio aveva detto loro, ovvero che la cosa più giusta da fare era seguire le indicazioni del medico. Il saggio disse anche che pur consapevoli della soluzione, il giovane avrebbe perseverato nella sua condotta, motivo per cui lui e la madre si sarebbero dovuti recare alla baita dell’uomo saggio nel giro di una settimana esatta.

La donna raccontò tutto al figlio, ma questi non le prestò attenzione. Come era sua abitudine, continuò a mangiare e, ovviamente, a stare male. Una settimana dopo, la madre preparò tutto e partì con il figlio verso le montagne. Sperava di poter trovare una soluzione da mettere in atto.

Raggiunto il posto in cui risiedeva il saggio, la donna gli chiese cosa avrebbe dovuto fare. Il saggio rispose: “Digiunare per una settimana”. La donna ne fu delusa. Sentì di avere sprecato del tempo. Il ragazzo allora rispose: “Non posso digiunare, è impossibile”.

Il saggio gli rispose: “Sì, è possibile digiunare. Sono a digiuno da una settimana, da quando ho saputo che ti saresti presentato”. Il giovane provò vergogna e senza esitazione iniziò a digiunare, migliorando in una settimana.


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  • Calabrese, E. (2014). Cuentos (1880). In Anales de Literatura Hispanoamericana (Vol. 43, p. 484). Universidad Complutense de Madrid.

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