Rapporti affettivi con persone insicure

Borges diceva che il peggior peccato è non essere felici. A tale scopo, dobbiamo capire come gestire le relazioni affettive con le persone insicure. Le persone la cui bassa autostima sfocia in gelosia maniacale e vogliono renderci prigionieri delle loro paure e ossessioni.
Rapporti affettivi con persone insicure
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

I rapporti affettivi con persone insicure possono lasciare un retrogusto amaro, persino doloroso. Si tratta di profili che vivono nel dubbio costante, con una bassa autostima che li divora. Non credono al “ti amo”, le parole non sono sufficienti per loro, perché preferiscono e hanno bisogno di prove d’amore e, soprattutto, sacrifici.

Quando la paura governa il nostro universo personale, tutto va alla deriva. Possiamo non notarlo oggi, possiamo non notarlo domani, ma l’insicurezza tende trappole emotive.

Ciò definisce le persone che si barricano dietro le loro ombre, i loro dubbi e la loro sfiducia, guardando il mondo da bordo campo. Non si espongono, non corrono rischi, ma si aspettano che gli altri si conformino in qualche modo alle loro prospettive ed esigenze di vita.

Ognuno di noi ha le proprie insicurezze, è normale. Abbiamo tutti degli angoli da lucidare, questioni in sospeso da risolvere, cocci da rimettere insieme per essere un po’ più risoluti nelle nostre esperienze quotidiane. Nelle questioni affettive, però, l’insicurezza può essere tremendamente pericolosa.

Sentire, pensare e agire attraverso il canale della paura, dell’incertezza e della bassa autostima può portarci a instaurare legami estremamente dannosi. Oltre a ciò, a seconda dei tratti personali di ognuno, può indurci a sperimentare diversi disturbi psicologici.

“Chi ha paura ha sfortuna.”

-proverbio curdo-

Ragazza afflitta.

Rapporti affettivi con persone insicure: origine e caratteristiche

Lo scrittore israeliano Jonathan Safran Foer scrisse nel suo romanzo Molto forte, incredibilmente vicino: “ho così paura di perdere ciò che amo che mi rifiuto di amare qualsiasi cosa“. A prima vista, l’affermazione può sembrare logica e precisa.

Sarà sempre meglio non amare che sottoporre l’altro al dominio costante della paura e al timore della perdita. Tuttavia, l’ideale, nonché necessario, è non porre il veto al sentimento, non negarsi l’amore, bensì lavorare su quel tessuto rotto e sfilacciato dalle paure.

Come possiamo descrivere i rapporti affettivi con persone insicure? Ovviamente ogni individuo è diverso. Ma tralasciando queste differenze, possiamo elencare una serie di elementi costanti.

Considerami migliore di come mi considero io

La persona insicura non vuole che il suo partner sia il suo specchio. Ha bisogno di una dinamica più machiavellica, complessa e logorante. La persona amata ha l’obbligo di essere quel fulcro che ingrandisce e valorizza le virtù del partner insicuro.

È il suo sostegno emotivo e deve nutrirla quotidianamente con rinforzi positivi, immagini, parole e gesti che possono valorizzarla nel modo di cui ha bisogno.

Questo esercizio può essere condotto per i primi mesi, forse anche per qualche anno. Tuttavia, un compito del genere può diventare estenuante. Soprattutto perché colui che si sforza di dare luce, ingrandire e illuminare le ombre dell’altro, viene a sua volta relegato nell’indifferenza e nell’esaurimento emotivo.

L’insicuro che vittimizza e diventa tiranno

Nei rapporti affettivi con persone insicure, possono verificarsi altre due situazioni. La persona insicura di solito usa due tattiche per controllare il partner.

  • La prima tecnica è la vittimizzazione. Fa sentire il partner in colpa, perché non fa abbastanza ed è motivo di delusione, è egoista. A tale scopo, manipola qualsiasi fatto, parola o sfumatura per incolpare della sua infelicità, del suo disagio.
  • Lotta alla superiorità. Questa strategia è tipica di chi soffre di un chiaro sentimento di inferiorità. Questo fenomeno è stato studiato da Alfred Adler. Come ha spiegato questo noto psicologo sociale, la persona soffre di una netta divisione tra il sé reale (debole) e il sé ideale (superiore).

Non esiterà, pertanto, ad annichilire il partner sottomettendolo, sottovalutandolo o sminuendo le sue conquiste e virtù; la persona insicura acquisisce così potere e forza.

Uomo che pensa.

L’origine dell’insicurezza emotiva

Lo studio condotto da Jeffry A Simpson, dell’Università del Minnesota, Stati Uniti, indica che l’origine dell’insicurezza emotiva risiede nello stile di attaccamento sviluppato durante l’infanzia.

Si tratta di una teoria molto ricorrente che parla delle conseguenze a livello personale di un’educazione basata sul rifiuto, sulla negligenza, su quei bisogni fondamentali ed emotivi disattesi.

Questo tipo di attaccamento finisce per essere contaminato dalla paura. In seguito a ciò, in età adulta appaiono insicurezza, bisogno costante di sentire la soddisfazione che non si è avuta durante l’infanzia.

Come gestire i rapporti affettivi con persone insicure?

I rapporti affettivi con persone insicure non sono facili. Forse ne stiamo affrontando uno proprio ora. È anche possibile che noi stessi siamo la persona insicura, afflitta da paure, con il dubbio costante e la perenne sensazione di essere abbandonata.

Daniel J. Siegel, medico dell’Università di Harvard, sottolinea che instaurare una relazione è come fare una macedonia, ma mai un frullato. Non dobbiamo mai rinunciare alle nostre parti essenziali per “diluirci” completamente nell’altra persona. Non dobbiamo farlo né chiedere alla persona amata di farlo.

La bassa autostima e l’insicurezza devono essere affrontate. Le idee irrazionali, la sfiducia e quei vuoti che ostacolano la crescita, la forza psicologica e la sicurezza emotiva devono essere trattati. È possibile ottenere questo risultato attraverso un percorso psicoterapeutico.

In amore non dobbiamo esigere sacrifici, bensì raggiungere compromessi. Per riuscirci, dobbiamo essere coraggiosi, maturi e determinati. Come diceva Borges, il peggiore dei peccati che un uomo possa commettere è non essere stato felice.


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