Recuperare la normalità dopo un trauma

Non commettiamo l'errore di pensare che il tempo guarisca i traumi o li faccia dimenticare. In genere, anzi, alimenta le ferite. Cosa possiamo fare per superare le esperienze dolorose? Ne parliamo in questo articolo.
Recuperare la normalità dopo un trauma
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

È possibile recuperare la normalità dopo un evento traumatico? La risposta, per quanto possa essere difficile accettarlo, è no, non sempre. Se non si usano delle strategie di coping, sicuramente quel trauma ci accompagnerà per il resto della vita e potrà manifestarsi sotto forma di stress, ansia e stati depressivi.

C’è un altro aspetto importante da considerare: anche se superiamo gli effetti di un evento traumatico, non saremo mai più gli stessi. Vivremo un’altra normalità, ma questo non significa che sia peggiore di quella precedente o che modificherà la qualità della nostra vita. Le cose non vanno esattamente in questo modo.

Creeremo un nuovo Io, una persona che ha nuove risorse per gestire la sofferenza. Cambieremo, godremo di una maggiore sicurezza interiore che ci permetterà di costruire la nostra felicità e crescere nella speranza. Vi consigliamo, inoltre, di mettere da parte la classica idea che superando le avversità si diventa più forti.

La guarigione o il superamento di un evento traumatico non riguarda la forza. Ha a che fare, piuttosto, con l’acquisizione di abilità, risorse e strategie; imparare a essere flessibili, resilienti e capaci di accettare quello che ci ferisce imparando a convivere con il dolore.

Tutto ciò non è facile, ma pur non essendo capaci di recuperare la normalità perduta, vivremo nuove fasi della nostra vita altrettanto luminose e dignitose.

Donna triste e pensierosa dopo la separazione dal partner.

Strategie per recuperare la normalità dopo un evento traumatico

In pochi conoscono i disturbi da stress post-traumatico (PTSD ). Si pensa, per esempio, che riguardino per lo più i soldati o chi è stato vittima o testimone di un attacco terroristico. Ci sfugge, purtroppo, che questa condizione mentale è molto comune, nonché vissuta da milioni di persone in tutto il mondo.

Una persona a noi cara potrebbe soffrire da anni di PTSD. Esperienze come gli abusi subiti durante l’infanzia o una relazione sentimentale, essere vittime di bullismo o di mobbing, sopravvivere a un incidente o a una grave malattia lasciano delle ferite nel cervello che, in molti casi, possono durare per sempre.

Perché è così difficile riprendersi da un trauma?

Non tutte le persone vivono e interpretano le esperienze allo stesso modo. Per esempio, ci sarà chi vivrà la perdita del proprio animale domestico in maniera traumatica, e chi potrebbe non soffrire troppo e colmare la perdita prendendo un altro animale dopo pochi giorni.

C’è anche chi reagisce piuttosto bene a una rapina o un’aggressione. Alcune persone, invece, dopo aver vissuto esperienze simili sviluppano una paura che li paralizza totalmente. Certuni riescono prima di altri a recuperare la normalità dopo un evento traumatico perché ha su di loro un impatto emotivo e psicologico meno intenso.

A volte, però, l’esperienza negativa può essere particolarmente traumatica. È il caso degli abusi sessuali subiti durante l’infanzia, le cui ripercussioni psicologiche sono sempre molto gravi. Brian Levine, scienziato presso il Rotman Research Institute di Baycrest e professore di psicologia all’Università di Toronto, ha studiato queste situazioni traumatiche.

Nel suo libro Memory and Trauma, spiega che queste esperienze generano il cosiddetto “effetto di trascinamento” del cervello. In parole semplici, certe immagini e sensazioni vissute si conservano nella memoria emotiva.

Non importa se passano giorni, settimane, mesi o anni, quei ricordi sono sempre presenti e generano un trascinano i nostri pensieri. Intaccano il nostro potenziale, ci privano della felicità, della capacità di prendere decisioni, di instaurare legami soddisfacenti, ecc.

Uomo triste e pensieroso sdraiato nel letto.

Come recuperare la normalità dopo un evento traumatico

Lo abbiamo detto sin dall’inizio dell’articolo: anche se proviamo a recuperare la normalità dopo una situazione traumatica, noi saremo cambiati. È possibile, tuttavia, godere di una certa qualità della vita.

Per renderci conto della nostra condizione esistono delle scale con cui misurare gli effetti dei traumi, come quella sviluppata da Tedeschi e Calhoun nel 1996.

Questo strumento indica che, in media, sono le donne a superare meglio gli eventi traumatici sviluppando un nuovo modo di apprezzare la vita e un nuovo ottimismo. Prima, tuttavia, bisogna superare le seguenti fasi:

  • Dopo l’esperienza traumatica bisogna far passare un po’ di tempo. Non è possibile tornare subito alla normalità dopo aver vissuto un’esperienza traumatica.
  • Bisogna affrontare la realtà: descrivere nel dettaglio cosa è successo, sapere cosa si prova, quali sono i nostri pensieri e capire esattamente cosa ci fa stare male.
  • Questo percorso di miglioramento non può essere fatto da soli, è necessario chiedere aiuto a qualcuno, in modo particolare alle persone che ci amano e che ci sono vicine.
  • Si deve intraprendere una terapia psicologicaEsistono approcci e strategie molto validi per il trattamento dei traumi.
  • Per cercare di recuperare la normalità dopo una situazione traumatica, è consigliabile creare nuove routine. Il cervello ha bisogno di abitudini, perché così acquisiamo sicurezza.
  • Si consiglia di iniziare nuovi progetti. Lasciarsi alle spalle certe dinamiche per affrontare nuove sfide ci dà la sensazione di controllare la nostra vita e alimenta, in un certo modo, l’entusiasmo e le prospettive per il futuro.

Conclusioni

Superare i traumi e tornare alla normalità non è facile per nessuno. Tant’è vero che sono molte le persone che non chiedono aiuto psicologico e continuano a soffrire di disturbi da stress post-traumatico. Bisogna affrontare il dolore per poter continuare a vivere. Per essere felici non basta sopravvivere, dobbiamo spezzare le catene che ci imprigionano.


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  • Tedeschi, R. G., & Calhoun, L. G. (1996). The posttraumatic growth inventory: Measuring the positive legacy of trauma. Journal of Traumatic Stress9(3), 455–471. https://doi.org/10.1002/jts.2490090305
  • Yehuda, R. (2002, January 10). Post-traumatic stress disorder. New England Journal of Medicine. https://doi.org/10.1056/NEJMra0129
  • Levine, P (2015) Trauma And Memory. North Atlantic Books

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