Reinventarsi per sopravvivere

Reinventarsi quando non si ha altra scelta ci obbliga ad abbandonare la nostra zona di comfort per poter sopravvivere. Ma se potessimo prevedere questo momento?
Reinventarsi per sopravvivere
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 11 febbraio, 2023

Cosa facciamo quando la vita non va come vorremmo? Reinventarsi è un’ottima soluzione. Questo passo può essere incoraggiato da una crisi (in molti casi è così), ma questa condizione non è necessaria per realizzare un grande cambiamento. Reinventarsi all’infuori dai momenti critici, di fatto, aiuta a prevenire situazioni di forte ansia e stress.

Immaginiamo di lavorare da cinque anni in un’azienda in cui ci troviamo molto bene. Durante questo periodo non abbiamo seguito nessun corso di aggiornamento né imparato nulla di nuovo. Ci siamo “sistemati” e ci siamo accontentati di andare a lavorare e di essere pagati a fine mese. Ecco che un giorno siamo arrivati e ci hanno licenziati. L’azienda era in perdita da tempo e bisognava ridurre il personale. Improvvisamente ci ritroviamo di fronte a un enorme abisso.

In questa situazione, lo stress e l’ansia possono travolgerci con grande intensità. Possiamo entrare in una spirale che ci trascina così in basso da finire in una profonda depressione. Così, non potendo fare altrimenti, è il momento di reinventarsi per sopravvivere: i bisogni di base (cibo, casa, igiene, ecc.) devono essere soddisfatti. Ma non avremmo potuto prevederlo?

Uscire dalla propria zona di comfort

La zona di comfort è estremamente tranquilla, quindi allettante. Ci sentiamo al sicuro, finché un giorno scopriamo di aver perso il lavoro o addirittura il partner. Sentiamo allora il bisogno di agire e cercare alternative a cui non avevamo mai pensato prima.

Si tratta di una situazione piuttosto sgradevole, ma è soprattutto un’opportunità per aprire gli occhi. Avevamo vissuto a lungo con il pilota automatico, concetto che viene descritto nell’articolo pubblicato sulla rivista Psicoperspectivas.

Tuttavia, lasciare la zona di comfort solo quando le circostanze lo richiedono non è consigliabile. In questi momenti, all’ansia causata dall’urgenza di trovare una soluzione si aggiunge quella provocata dall’idea di dover esplorare territori sconosciuti. L’ideale, dunque, è agire preventivamente creando nuove opportunità ancor prima di averne bisogno.

Mano che muove la pedina.

Reinventarsi per creare opportunità

Reinventarsi non significa cambiare la propria essenza. Invece di trovare soluzioni a un problema che si è già presentato (trovare un nuovo lavoro perché siamo stati licenziati), non dovremmo mai smettere di muoverci anche nei periodi più rosei, o che così sembrano. Questo ci permetterà di trovare valide alternative e persino di anticipare il cambiamento.

  • Formarsi fa crescere. Continuare la nostra formazione ci permette di acquisire conoscenze che ci daranno non solo gradi e certificazioni, ma anche competenze che saranno utili per l’azienda per cui stiamo lavorando o per quelle future.
  • Acquisire nuove conoscenze offre le sue ricompense. Specializzarsi o imparare qualcosa di nuovo (meglio se legato alla propria occupazione) può portarci a raggiungere una promozione o a trovare un lavoro migliore.
  • Non dobbiamo necessariamente toccare il fondo per metterci alla ricerca. Possiamo controllare settimanalmente le nuove offerte di lavoro o quali appartamenti sono stati messi in vendita. In questo modo non ci faremo scappare le opportunità migliori, con la sicurezza di navigare ancora in acque tranquille.

Il piano B

Reinventarsi presenta un grande vantaggio: avremo un piano B, per non parlare di quello C, D ed E. Grazie alla formazione, le conoscenze acquisite o le opportunità colte, ci sarà chiaro che stiamo creando delle alternative a cui aggrapparci nel caso in cui la nostra situazione attuale dovesse cambiare.

Possiamo infatti avviare questo cambiamento giocando di anticipo. Per esempio, potremmo presentarci a un colloquio per un nuovo lavoro, anche se con una remunerazione simile a quello attuale; oppure possiamo sviluppare altre competenze che ci interessano o contatti con figure professionali che possono aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi.

Donna che percorre la scala del successo.

Reinventarsi: chi ha tempo non aspetti tempo!

Quando le circostanze lo impongono, possiamo ritrovarci ad affrontare momenti difficili con poche risorse a disposizione. D’altra parte, se rimaniamo fermi, non valorizziamo il nostro lavoro all’interno dell’azienda e ci accontentiamo dello stipendio e della noiosa routine che svolgiamo ogni giorno, non succederà mai nulla di nuovo. In altre parole, se ripetiamo le stesse azioni tutti i giorni, otterremo sempre gli stessi risultati.

Anticipare quello che potrebbe accadere, dunque, è sempre una buona strategia. Possiamo intraprendere percorsi paralleli all’attuale occupazione, il che ci permetterà di avere un’alternativa e un’ancora di salvezza in caso di licenziamento.

A quanti di noi è capitato di reinventarsi per sopravvivere? Quante volte l’abbiamo fatto per il piacere di imparare, specializzarci o avere più opzioni? Non servono certo quattro ore al giorno. A volte, con mezz’ora al dì si può diventare abili in una nuova lingua o acquisire una nuova competenza. Non aspettate, cominciate subito.


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