Sono rimasta con poco, ma ho trovato pace

Sono rimasta con poco, ma ho trovato pace

Ultimo aggiornamento: 31 gennaio, 2017

La nostra vita è spesso attraversata da tormente che sembrano devastarci. Altri venti sembrano meno perturbanti, anche se la nebbia per niente piacevole che provocano appare di continuo, minacciando la nostra pace.

Al contrario, ci sono altri venti che restituiscono senso alla stessa. Venti di vitalità che portano l’affetto delle persone che sembrano essere nate per condividere la vita con noi. Venti di tormenta e venti di pace.

Tuttavia, a volte questi venti si trasformano in mulinelli troppo potenti che ci portano via. Forse eravamo leggeri come le piume, debilitati dai piccoli avvenimenti negativi che si facevano tremare senza farci cadere. A volte, però, le tormente arrivano quando meno ce lo aspettiamo e colpiscono con una brutalità inaspettata, ribaltando il nostro stato di quiete.

Nel momento in cui ci colpiscono e avvertiamo tutta la loro forza, abbiamo la sensazione che tutto ciò che era una certezza per noi inizi poco a poco a perdere senso. La nostra mente inizia a pensare e ripensare, vedendo realtà che prima non volevamo vedere (come il tradimento o l’abbandono) mentre tutte le idee sembrano acquisire poco a poco sempre più importanza.

È allora che capiamo che la tormenta si è portata via una parte di noi, ma non quella migliore. Doveva portarla via per farci finalmente reagire e trovare pace. Ovviamente la tormenta ci ha causato sofferenza e ci domandiamo se sarebbe stato meglio non subire tanti colpi. Tuttavia, ci ha mostrato aspetti fondamentali. Si rimane con poco, ma quel poco è sufficiente ad andare avanti e a trovare la pace.

Rami secchi che racchiudono la pace

Tutti abbiamo attraversato fasi in cui sembrava che la vita non era disposta a darci tregua, né un po’ di margine affinché potessimo capire perché tutto era tanto confusionario. Quando le cose vanno male, e non sapete perché, sappiate che la vita vi scuoterà fino a quando non vi scontrerete bruscamente con questo. Come si suol dire con le buone o con le cattive maniere.

Tutto il dolore che pensavamo fosse necessario era solo fumo colorato. Non aveva essenza per affrontare le avversità. Quel sentimento di ammirazione e di mistero per qualcosa è scomparso per mostrare la mediocrità che nascondeva.     

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Ci sono volte in cui ci sembra di perdere tutti i nostri rami più rigogliosi e pieni di fiori, e di diventare alberi dai rami secchi. Ma non dimenticate che esiste qualcosa di poetico nella contemplazione di quell’albero, secco e cadente. Sembra che custodisca sempre un desiderio, una speranza, una promessa.

Sembra aver trovato la pace anche se promette presto la guerra. Sembra che la promessa che custodisce il suo estremo rachitismo sia la sua più grande virtù. E, a volte, le cose migliori sono quelle che sono state belle e che non si ripetono più, perché sono morte annunciando la loro voglia di rivivere. In questo segreto dell’esistenza si nasconde il vero senso della vita.

I rami che iniziano a fiorire

Forse dobbiamo smettere di lamentarci. Ciò che avvertiamo come uno tsunami e che si è portato via tutto ciò che pensavamo ci rendesse speciali, ha trascinato con sé anche una moltitudine di cose invisibili. Se prendiamo consapevolezza di ciò e solleviamo le spalle, sentiremo la schiena più leggera.

Tutto è diventato più spontaneo e naturale. L’ipocrisia non ci irrita più, semplicemente ci fa ridere dentro. Non esiste migliore risposta alle persone che ci hanno feriti che l’indifferenza interiore che, improvvisamente, siamo capaci di mettere in pratica. Non sentiamo neppure più il bisogno di raccontarlo agli altri. È come quel sorriso che sorge appena nasce un nuovo amore.

I cuori appassionati si spezzano solo di fronte a qualcosa di vero, qualcosa che lascia un segno perenne. Le persone intelligenti ricordano sempre quelle coraggiose. La codardia non viene ricordata. Ricorda solo il dolore dell’ego e non quello della perdita.

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È per questo che i fiori ricominciano a rinascere. Ci si rende conto che un giorno pensavamo di rimanere senza niente, ma che tutto quello che abbiamo vissuto era necessario per sentirci come ci sentiamo ora. Non sentiamo più il bisogno di incolpare nessuno. Quella sensazione di pace si prova solo dopo aver subito dei forti colpi. O hanno la meglio su di voi oppure vi trasformano del tutto.

A volte è un privilegio vedersi senza niente. Vedere tante cose svanire. Non tutti trovano un senso al processo di partenza. Sperano di poter provare, con l’attesa, che avevano ragione, e molto spesso si perdono in questo processo.

La ragione è nel futuro. Ormai sappiamo cosa è davvero importante per andare avanti. Siamo più agili, non privi di problemi. Ma si ricomincia a stupirsi per le carezze di una nuova relazione e per le risate con gli amici. Ci si gode la propria vita sociale e non si sente più il bisogno di dimostrarlo.

La cosa più bella è che si continua a rimanere in piedi con dignità, anche se non siamo più gli stessi, perché ci sentiamo meglio. Non si rimpiangono sorrisi del passato. Ci identifichiamo in quelli attuali, con le cose belle che devono ancora arrivare e che, a volte, sono arrivate grazie a quella forte tempesta.


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