Scegliere la casa di riposo per anziani
La qualità della vita degli anziani è associata anche ai fattori esterni che circondano l’individuo. Al fine di favorire un invecchiamento sano, contano lo stile di vita, la genetica, ma anche l’ambiente. In questo articolo diamo alcuni consigli per scegliere la migliore casa di riposo per anziani.
L’ampliamento della definizione di qualità della vita nasce con l’obiettivo di migliorarla al di là o al di sopra di determinati limiti. Pertanto, il fatto che una persona soffra del morbo di Alzheimer non dovrebbe influire negativamente sulla sua qualità della vita né impedirle di migliorarla approfittando delle risorse di cui dispone.
In questo senso, se una persona con l’artrosi non ha i rubinetti adattati in bagno o in cucina, la sua dipendenza sarà maggiore, di conseguenza la sua qualità di vita sarà più bassa. Siamo convinti infatti che uno dei pilastri fondamentali per stare bene sia il grado di autonomia.
Per questo motivo, e per l’impatto che l’ambiente ha sull’invecchiamento autonomo e attivo, diventa essenziale scegliere una casa di riposo adeguata che possa soddisfare appieno i bisogni di chi la abita.
Sistema di valutazione per scegliere la casa di riposo per la persona anziana
Esistono diversi metodi per valutare la qualità di una casa di cura. Vanno presi in considerazione sia gli indizi contestuali sia quelli individuali.
Il calcolo o il punteggio ottenuto è un buon indicatore del livello della casa di riposo oggetto di esame. Di seguito troverete un elenco di fattori considerati discriminanti.
Caratteristiche architettoniche e fisiche: l’edificio
In riferimento agli aspetti fisici e architettonici, la casa di riposo migliore sarà quella che include le seguenti componenti:
- Accessibilità comunitaria: inclusione della comunità vicina e dei suoi servizi nella vita dell’individuo. Cioè, l’anziano che vive nella casa di riposo può andare a piedi in un negozio? C’è una fermata dell’autobus vicino la residenza?
- Comfort fisico: si riferisce all’attrattiva e al comfort forniti dalle strutture. La residenza protegge dalla pioggia? Le pareti dell’edificio sono decorate e dipinte?
- Ausili socio-ricreativi: elementi che favoriscono la socializzazione e la fruizione del tempo libero. Ci sono tavoli per giocare a carte? Ci sono dei divani comodi per sedersi e parlare?
- Stanze del personale: luoghi in cui i lavoratori delle case di cura possono stare comodi. A questo proposito, non bisogna dimenticare gli enormi tassi di depressione riscontrati tra gli infermieri e il personale delle residenze per anziani.
- Ausili protesici: tutti quegli elementi dell’edificio che favoriscono l’indipendenza fisica e la mobilità del soggetto; cioè, non avere bisogno di una badante per dei compiti che possono svolgere da soli, ma che l’architettura dell’edificio stesso di solito non favorisce. È possibile entrare nell’edificio senza salire le scale? Ci sono dei corrimano nei corridoi in modo che non sia necessaria una badante per muoversi tra le stanze?
- Caratteristiche di sicurezza: favorire l’indipendenza non significa essere negligenti. Qualcuno controlla i bagni di notte? E l’accesso all’edificio?
- Ausili per l’orientamento: aiuti eminentemente visivi che facilitano l’orientamento dei residenti. È importante che le persone sappiano sempre dove si trovano e possano mantenere il controllo. Ad esempio i cartelli e le scritte grandi con colori sgargianti sono una buona idea.
- Disponibilità di spazio: ovvero la capacità delle aree comunitarie in relazione al numero di residenti, al fine di evitare il sovraffollamento.
Organizzazione della casa di riposo: questa non è una scuola
Una volta scelta la casa di riposo migliore in base alla sua struttura architettonica, è il momento di osservare l’organizzazione all’interno della residenza.
Questa fa riferimento al controllo, alla chiarezza delle regole e alla privacy. Per quanto riguarda l’organizzazione della struttura, alcuni degli aspetti da valutare sono:
- Tolleranza verso i comportamenti devianti: è uno dei fattori più importanti. Oggi si riscontra molta tolleranza perché il mito della bassa concorrenza è legato a quello dell’alta simpatia. Sono ammessi comportamenti aggressivi, provocatori o distruttivi? Ad esempio, l’anziano può rifiutare di lavarsi?
- Privacy: i residenti possono chiudere a chiave le loro stanze? Ci sono stanze singole? È importante, per quanto possibile, promuovere l’indipendenza e la privacy.
- Aspettative di funzionamento: a seconda delle sue caratteristiche, la residenza sarà più o meno adatta al soggetto. Si riferisce al livello di funzionamento che l’anziano deve mantenere nelle attività della vita quotidiana: è previsto che mangi da solo? Ci si aspetta che non soffra di incontinenza?
- Scelta organizzativa: si riferisce al potere decisionale dell’anziano: può scegliere cosa mangiare? Si può bere vino o birra? C’è un coprifuoco?
- Disponibilità dei servizi sanitari: fornitura di servizi sanitari e assistenziali. C’è un’infermeria? Sono previsti dei servizi di riabilitazione?
Clima sociale: siamo amici?
Altrettanto rilevante sarà il clima sociale di un ambiente formato dalle persone che lo abitano, sia per quanto riguarda gli anziani che gli infermieri e gli altri dipendenti. Per misurare il clima sociale di una casa di riposo si analizzano fattori come:
- Coesione: analizza il modo in cui i dipendenti aiutano e sostengono i residenti, così come il rapporto tra gli anziani stessi: gli anziani ricevono sostegno psicologico dai dipendenti? Ricevono cure personalizzate?
- Conflitto: misura il grado di conflitto, disapprovazione o critica nei confronti degli anziani. Possono esprimersi liberamente? Ci sono molte lamentele all’interno della residenza?
- Indipendenza: analizza il grado in cui i residenti sono incoraggiati a essere indipendenti e a prendere decisioni. Ci sono attività organizzate dagli anziani? Partecipano, ad esempio, alla preparazione dei pasti?
- Espressività: si riferisce al grado in cui i residenti possono esprimersi apertamente e affrontare i propri problemi e sentimenti.
Conclusioni: scegliere la migliore casa di riposo per anziani
Il clima sociale è la variabile che più influisce sul comportamento dell’individuo. A sua volta, condiziona variabili che si trovano a diversi livelli: fisico, cognitivo, emotivo, etc.
In un clima sociale inadeguato gli attacchi personali sono costanti e impediscono la risoluzione dei conflitti che si verificano all’interno di una convivenza pacifica. Tutto ciò è estremamente dannoso in un ambiente semichiuso come quello di una casa di riposo.
L’ideale sarebbe promuovere alti livelli di coesione, indipendenza ed espressività. In questo senso, un clima sociale positivo gioca un ruolo particolarmente importante nella fase di adattamento alla residenza, al nuovo ambiente.
Purtroppo le case di riposo spesso sono luoghi dimenticati dalla società. Punti verso i quali non si vuole guardare, pensando che gli anziani siano persone che non vogliono più niente dalla vita o che non possano offrire un contributo.
Ciò è particolarmente triste se si considera che la qualità della vita di una persona, e il suo stato d’animo, migliora notevolmente quando si sente utile, indipendentemente dall’anno di nascita.