Sconfiggere l'insonnia con la TCC

Sconfiggere l'insonnia può essere un'ardua impresa. In questo articolo vi spiegheremo in che modo la TCC può essere d'aiuto.
Sconfiggere l'insonnia con la TCC
Francisco Pérez

Scritto e verificato lo psicologo Francisco Pérez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Probabilmente le avete provate tutte per sconfiggere l’insonnia, ma i vostri tentativi sono risultati vani. Le terapie psicologiche di breve durata, rispetto ai farmaci più conosciuti, sono la soluzione migliore.

L’insonnia è un problema non di poco conto e, spesso, sottovalutato. È molto comune, infatti il 6% della popolazione adulta ne soffre. Inoltre, un 12% di queste persone riporta un’interferenza notevole dell’insonnia sulle attività quotidiane. Sconfiggere l’insonnia, tuttavia, è possibile!

Cosa si intende per insonnia?

L’insonnia è un’alterazione del sonno che implica difficoltà a conciliarlo, a rimanere addormentati o la tendenza ad alzarsi molto presto al mattino. Questo disturbo è associato a un considerevole deterioramento funzionale e a gravi danni per la salute.

Questa condizione, inoltre, è spesso il preludio di diverse condizioni psicologiche e mediche (per questo è importante farsi seguire da uno specialista). Secondo i criteri del DSM-5, si può parlare di insonnia quando risulta difficile conciliare e mantenere il sonno.

Queste difficoltà comportano deficit durante la giornata. Inoltre, non devono essere associate ad altre condizioni mediche o psichiatriche. Per poter diagnosticare l’insonnia, il criterio da soddisfare è che il tempo per addormentarsi o svegliarsi dopo l’inizio del sonno superi i 30 minuti. Ciò deve verificarsi almeno tre volte a settimana per un periodo minimo sei mesi.

 

Donna con insonnia

Sconfiggere l’insonnia grazie alla terapia cognitivo comportamentale (TCC)

La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) per l’insonnia è stata definita efficace in diversi studi di ricerca. Un recente studio ha riscontrato la notevole efficacia di tale terapia nel superamento dell’insonnia e i benefici derivanti dall’applicazione a lungo termine.

Nel trattamento dell’insonnia vengono impiegate diverse tipologie di farmaci, prescrivibili e di banco. Tra questi le benzodiazepine, gli ipnotici non benzodiazepinici, gli antidepressivi e gli antistaminici di banco (ad esempio, la difenidramina e la doxilamina).

Eppure, esistono prove del fatto che i trattamenti non farmacologici finalizzati al superamento dell’insonnia vengono tollerati maggiormente dai pazienti, senza contare il fatto che producono effetti più duraturi.

La terapia cognitivo-comportamentale per sconfiggere l’insonnia è un intervento psicologico pensato per aiutare i pazienti a modificare alcuni comportamenti, pensieri e convinzioni. Questi pensieri e queste credenze contribuiscono a fomentare i disturbi del sonno.

Questa terapia è particolare, perché si concentra sul sonno ed è relativamente breve rispetto ad altri tipi di psicoterapia; il paziente ha un ruolo molto attivo durante il trattamento. L’obiettivo fondamentale da perseguire è aiutarlo a migliorare la qualità del sonno e la vita quotidiana.

Per raggiungere tali obiettivi, viene offerto al paziente un sostegno diretto. Tuttavia, tocca a lui mettere in pratica a casa i consigli dello psicologo.

Come trattare l’insonnia con la terapia cognitivo-comportamentale?

La terapia cognitivo-comportamentale si concentra sui processi comportamentali e cognitivi che provocano insonnia, allo scopo di capovolgerli. La terapia si esegue per un periodo di tempo limitato, dalle sei alle otto sedute, della durata di 50 minuti cadauna.

La prima seduta ha lo scopo di introdurre la terapia, a stabilire gli obiettivi, a educare al sonno e ai ritmi circadiani. Le tre sessioni successive sono dedicate all’ansia generata dal dover dormire, all’attenzione ai sintomi, ai comportamenti di prevenzione e ai livelli di energia diurni.

Uomo durante la seduta dallo psicologo

La quinta, la sesta e la settima seduta sono dedicate a tematiche come il rilassamento, l’igiene del sonno, la routine da seguire prima di andare a dormire e per svegliarsi, e così via. Infine, l’ottava seduta è dedicata a come prevenire le ricadute.

 

Dopo una valutazione della storia e della gravità dell’insonnia, si programmerà una prima seduta di terapia. Questo primo incontro prevede diverse componenti critiche del trattamento. Quindi, va fatto un riassunto del percorso e si procederà poi spiegando la logica di tale terapia. Verrà anche formulata una diagnosi e si informerà il paziente sulle principali fasi del sonno.

Conclusa questa fase iniziale, si procederà selezionando i processi cognitivi e comportamentali che saranno gli obiettivi della terapia volti al superamento dell’insonnia. Infine, il trattamento si concluderà con un ripasso degli strumenti adottati e sulla prevenzione di possibili ricadute.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.