Serotonina e pazienza secondo la scienza

Da quanto si è scoperto, la serotonina è il neurotrasmettitore che ci aiuta a essere pazienti. Ma più che una virtù, dovremmo considerare la pazienza come una competenza da affinare ogni giorno per godere di maggiore benessere psicologico.
Serotonina e pazienza secondo la scienza
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Qual è la relazione tra serotonina e pazienza? Quest’ultima è più spesso considerata una virtù, ma secondo la scienza si tratterebbe di una competenza neurologica che noi tutti possiamo (e dovremmo) sviluppare. Pensiamoci un attimo, cosa accadrebbe se fossimo tutti più pazienti, capaci di sopportare meglio i contrattempi e affrontare gli imprevisti senza nervosismo o frustrazione?

Di certo godremmo di maggiore benessere psicologico. Perché vivere in modalità “tutto e subito” è il carburante per una mente ansiosa. Viviamo, di fatto, in una società frenetica che è l’antitesi della pazienza. La stragrande maggioranza di noi è vittima della fretta, prigioniera della mancanza di tempo e ossessionata dall’assoluto bisogno di tenere tutto sotto controllo.

Nei primi anni ’70, il ketchup Heinz veniva ancora venduto in bottiglie di vetro. Da alcune ricerche di mercato condotte dalla famosa azienda emerse che i consumatori non appezzavano tale contenitore che li obbligava a capovolgere il prodotto per far uscire la salsa. L’impazienza li infastidiva e le vendite calarono.

Ciò portò l’azienda a diffondere una campagna pubblicitaria innovativa creando lo slogan “It’s slow good” per convincere gli acquirenti che le cose buone e di qualità si fanno aspettare e richiedono pazienza. Fu un successo.

Le persone impazienti sono più soggette a vivere in uno stato di costante frustrazione. Tuttavia, allenare la pazienza e capire che a volte vale la pena di aspettare è estremamente appagante. Vediamo nelle prossime righe il legame descritto dalla scienza tra serotonina e pazienza.

Illustrazione con cervello blu.

Pazienza e serotonina: qual è il loro legame?

Anche se ci piacerebbe essere pazienti in ogni situazione e circostanza, di fatto, il cervello non è preparato per questa competenza, questa arte esistenziale. Tale organo è governato da due meccanismi fondamentali: il primo è ottenere rinforzi immediati. La ricerca del piacere, della ricompensa e del benessere.

Non ci piace affatto, ad esempio, aspettare troppo quando abbiamo fame o che la persona che ci piace risponda ai messaggi dopo un’ora. Allo stesso tempo sussiste un altro fatto.

Quando non otteniamo ciò che vogliamo, quando la nostra vita è dominata dall’incertezza, il cervello reagisce con allarme e sofferenza. Perché quando le cose non vanno come speriamo, soffriamo, proviamo ansia e sprofondiamo in un abisso di preoccupazioni. Non amiamo passare il tempo nella sala d’attesa della vita, tuttavia, buona parte della nostra esistenza segue proprio questo schema.

La pazienza è una rete di protezione che ci consente di affrontare la complessità della vita quotidiana senza cadere nella frustrazione e nel malessere. Ebbene, la scienza ha scoperto il meccanismo che ci permette di rafforzarla.

Il ruolo della serotonina in rapporto alla pazienza

Katsuhiko Miyazaki e Kayoko Miyazaki, ricercatori dell’Università di Okinawa (Giappone), hanno fatto una scoperta molto interessante, pubblicata sulla rivista Science Advances.

  • Imparare a sopprimere la voglia di gratificazione è essenziale per regolare le emozioni, migliorare il comportamento e ottenere migliori benefici a lungo termine. L’impazienza è fonte d’ansia e la radice di gran parte del malessere psicologico.
  • Finora non conoscevamo i meccanismi che differenziano le persone più pazienti da quelle più impulsive. Il suddetto studio condotto dall’Università di Okinawa ha scoperto che la serotonina è il neurotrasmettitore che modula la pazienza. Ciò è stato dimostrato attraverso su cavie.
  • La serotonina è un neurotrasmettitore multiuso responsabile della regolazione di un gran numero di processi fisiologici che vanno dall’umore al ciclo sonno e veglia, all’appetito, ecc. Ora sappiamo che è altrettanto essenziale nel favorire il controllo degli impulsi e nel permetterci di essere più pazienti.
  • Attualmente il meccanismo della serotonina è oggetto di studio al fine di sapere con esattezza come influisce sulle diverse aree del cervello.
Uomo di fronte al mare.

La pazienza è un’abilità che va allenata

Come diceva Sant’Agostino, la pazienza è la compagna della saggezza. Tuttavia, un aspetto rivelato dallo studio citato è che questa competenza è il risultato di un apprendimento. Allenarla produce effetti positivi sulla qualità della nostra vita, perché ci concede libertà emotiva, tra le altre cose.

Sono molte le persone in cerca di aiuto perché il mondo non è come vorrebbero. La frustrazione non è una risorsa. L’impazienza ci fa sbattere più volte contro gli stessi muri, più disperati e arrabbiati.

Di fronte a questa situazione, è normale chiedersi cosa fare… come essere più pazienti? Cosa fare affinché il cervello rilasci più serotonina? Le seguenti frasi possono farci riflettere in tal senso.

  • La pazienza è la capacità di rimanere calmi di fronte alle avversità.
  • Per svilupparla in modo ottimale ed efficace bisogna imparare a tollerare le emozioni negative. Accettare, comprendere e regolare il nostro universo emotivo interiore è necessario.
  • L’autocontrollo è l’antidoto all’impulsività.
  • Cambiamo il nostro modo di pensare rispetto a tutto quello che ci fa perdere la pazienza.
  • Ricordiamo sempre i nostri scopi. La pazienza è saper aspettare perché già si sa che l’attesa ci riserverà qualcosa di migliore.

In un mondo caratterizzato dall’incertezza e dai cambiamenti repentini, avere pazienza non è più un bisogno, ma quasi un obbligo. Alleniamo la mente con questo strumento vitale per affrontare al meglio i giorni difficili.


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  • Katsuhiko Miyazaki, Kayoko W. Miyazaki, Gaston Sivori, Akihiro Yamanaka, Kenji F. Tanaka, Kenji Doya. Serotonergic projections to the orbitofrontal and medial prefrontal cortices differentially modulate waiting for future rewards. Science Advances, 2020; 6 (48): eabc7246 DOI: 10.1126/sciadv.abc7246
  • Miyazaki, Kayoko W., Katsuhiko Miyazaki, Kenji F. Tanaka, Akihiro Yamanaka, Aki Takahashi, Sawako Tabuchi, and Kenji Doya. “Optogenetic activation of dorsal raphe serotonin neurons enhances patience for future rewards.” Current Biology (2014) DOI: 10.1016/j.cub.2014.07.041
  • Miyazaki, Kayoko W., Katsuhiko Miyazaki, and Kenji Doya. “Activation of dorsal raphe serotonin neurons is necessary for waiting for delayed rewards.” Journal of Neuroscience (2012) DOI: 10.1523/JNEUROSCI.0915-12.2012

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