Sindrome da alimentazione notturna

Conoscete la sindrome da alimentazione notturna? Oggi vi spieghiamo cos'è e come si cura.
Sindrome da alimentazione notturna
Julia Marquez Arrico

Scritto e verificato la psicologa Julia Marquez Arrico.

Ultimo aggiornamento: 13 febbraio, 2023

La sindrome da alimentazione notturna è considerata un disturbo del sonno o un disturbo alimentare a seconda dello stato di coscienza in cui si trova la persona durante l’evento. Durante la notte e dopo cena, la persona si alza e ingerisce grandi quantità di cibo senza controllo, con preferenza per cibi ipercalorici ricchi di carboidrati.

Si stima che colpisce l’1,5% della popolazione (Germania, 2014) e che comporta gravi conseguenze per la salute (Zwaan, Muller, Allison, Brahler e Hilbert, 2014). A tal proposito, in questo articolo cercheremo di approfondire il problema della sindrome da alimentazione notturna.

Vedremo come si manifesta, perché si verifica, quali sono le cause e come trattarla. Perché sebbene si tratti di un disturbo raro e in qualche modo sconosciuto, merita tutta la nostra attenzione.

Sindrome da alimentazione notturna: cos’è e quali sono i sintomi

La sindrome da alimentazione notturna è stata descritta dal Dr. Albert Stunkard nel 1955 ed è attualmente considerata un disturbo del sonno. Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) lo classifica come disturbo del sonno non-REM o come disturbo alimentare non specificato a seconda dello stato di coscienza dell’individuo durante l’episodio. Affronteremo questi due casi a seguire.

“La sindrome da alimentazione notturna può appartenere ai disturbi del sonno o ai disturbi alimentari a seconda dello stato di coscienza della persona durante l’episodio compulsivo”.

Donna che mangia una ciambella

Quando l’evento si verifica durante il sonno, e la persona non ne è cosciente, questo disturbo si configura come sottotipo di sonnambulismo. Avviene durante la fase IV del sonno, caratterizzata da onde a bassa frequenza e sonno molto profondo. In questi casi la persona si alza e mangia in modo compulsivo senza rendersene conto, dal momento che non è cosciente, anche se sembra sveglia e può aprire il frigorifero, masticare e deglutire. Come accade nel sonnambulismo, non c’è consapevolezza degli atti e non si ricorda niente la mattina dopo.

Al contrario, se l’alimentazione notturna avviene in stato di coscienza, e con il ricordo dell’evento, secondo il DSM-5, si parla di altri disturbi alimentari non specificati, con la definizione di “alimentazione notturna eccessiva e/o disordinata”.

Anche in questo caso, l’alimentazione è di tipo compulsivo, ma esiste una certa volontarietà nel comportamento ed è presente il ricordo. Quando l’alimentazione notturna è accompagnata da disturbi del sonno, invece, questo non accade.

Quali sono i sintomi della sindrome da alimentazione notturna?

Se l’alimentazione notturna avviene come disturbo alimentare, è facile diagnosticarla perché si possono osservare episodi di alimentazione compulsiva al risveglio o prima di andare a dormire. Si configura, dunque, come dipendenza da cibo.

Anche in assenza dello stimolo della fame, avviene comunque l’abbuffata. Sebbene sia difficile da ammettere e da riconoscere, si tratta di un comportamento osservabile, dato che la persona è pienamente cosciente mentre mangia di notte e in modo incontrollato.

Tuttavia, se l’alimentazione notturna viene classificata come disturbo del sonno, i sintomi possono essere molto più difficili da identificare.La persona viene colta a mangiare mentre dorme ancora o perché inizia a ingrassare senza un motivo apparente. Un altro indizio è che il cibo scompare dal frigorifero durante la notte e nessuno ricorda di averlo mangiato. Essendo un problema che si verifica durante il sonno profondo, risulta difficile per il soggetto rendersi conto di ciò che accade.

Per riassumere, la sindrome da alimentazione notturna può essere sia un disturbo alimentare che un disturbo del sonno (come sottotipo del sonnambulismo). In entrambi i casi si tratta di un comportamento alimentare eccessivo e compulsivo che si verifica di notte, dopo cena, quando la persona ha già mangiato ed è sazia; scartando altri problemi psicologici o psichiatrici.

Quali sono le cause?

Nel caso dell’alimentazione compulsiva come disturbo alimentare, il problema si verifica in quanto il cibo rappresenta una via di fuga all’ansia e alla depressione. Mangiare diventa una strategia di coping del disagio e dei problemi. Si sviluppa come dipendenza da cibo ed è per questo che la persona sente il bisogno di ingerire cibo e non si calma finché non lo ingerisce.

D’altra parte, quando si verifica durante il sonno, siamo di fronte a una sindrome che avviene perché esiste un “problema tecnico” nel risveglio. La persona si sveglia quando non è realmente pronta a farlo, pertanto si attiva il sistema motorio (il movimento volontario). Si attivano gli “automatismi” o comportamenti appresi come camminare, parlare e mangiare. La maggior parte delle persone affette da questo disturbo non sono a conoscenza del loro comportamento e possono svegliarsi mentre stanno ancora mangiando senza capire cosa stanno facendo.

Squilibri ormonali e del sonno

La sindrome da alimentazione notturna è più comune nelle persone obese e generalmente è anche legata a squilibri ormonali (ormoni dello stress e melatonina) o dei neurotrasmettitori, come la serotonina. A tal proposito, diversi studi scientifici evidenziano che questo disturbo può essere trattato con successo con alcuni farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), la somministrazione di melatonina (ormone del sonno) e farmaci per ridurre la risposta allo stress (Zapp, Fischer, e Deuschle, 2017).

Generalmente, gli squilibri del sonno e del ritmo circadiano sfociano nell’alimentazione notturna. Sebbene le cause di questo disturbo siano molteplici e poco conosciute, attualmente si ritiene che fattori come l’ansia, lo stress, l’obesità e i disturbi circadiani siano le cause più comuni. Anche le strategie di coping focalizzate sull’emozione e non sul problema sono legate alla sindrome da alimentazione notturna, ed è qui che deve concentrarsi l’intervento psicologico.

“Mangiare diventa una strategia di coping per affrontare il disagio e i problemi. Si sviluppa come fosse una dipendenza da cibo ed è per questo che la persona avverte il bisogno di mangiare e non si calma finché non lo fa” .

Donna davanti al frigorifero

Trattamento della sindrome da alimentazione notturna

L’intervento deve essere multidisciplinare. I nutrizionisti aiutano la persona a perdere peso, gli psichiatri con la terapia farmacologica adeguata e gli psicologi nella gestione comportamentale, emotiva e cognitiva del problema. Non si tratta solo di un disturbo fisico legato all’aumento di peso. Ci troviamo di fronte a persone che presentano alti livelli d’ansia e sintomi depressivi che richiedono un trattamento psicologico.

D’altra parte, esistono diverse misure comportamentali utili come chiudere con il lucchetto il frigorifero, aiutare la persona a svegliarsi quando si alza dal letto o impedirle di uscire dalla camera. Inoltre, se l’alimentazione compulsiva rientra nel caso del disturbo del sonno, è necessario anche seguire una terapia psicologica per l’insonnia, poiché non mangiare prima di andare a letto altera il normale ciclo del sonno. In tutti i casi, bisognerà mettere in pratica delle misure preventive che rendano difficile l’accesso al cibo.


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  • de Zwaan M., Muller A., Allison K. C., Brahler E., & Hilbert A. (2014).Prevalence and correlates of night eating in the German general population. PLoS One, 9(5):e97667.
  • Zapp, A. A., Fischer, E. C., & Deuschle, M. (2017). The effect of agomelatine and melatonin on sleep-related eating: a case report.
  • Journal of Medical Case Reports, 11:275.

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