Socrate, biografia del padre della filosofia

Socrate è per molti il filosofo più importante di tutti i tempi, soprattutto perché ha definito il metodo dialettico e con esso il pensiero induttivo. Il suo metodo di insegnamento, la maieutica, è ancora valido a distanza di migliaia di anni.
Socrate, biografia del padre della filosofia
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 08 marzo, 2023

Socrate è uno degli uomini più famosi. Molti sostengono che proprio a lui si debba l’unità dell’attività filosofica e la nascita del pensiero occidentale. È considerato, di fatto, il padre della filosofia e il più grande dei pensatori greci.

Politica ed etica furono presentate come aree di pensiero da Socrate. Amava interrogare e dibattere con intelligenza. Non dava nulla per scontato e questo lo rendeva oggetto di critiche e persecuzioni.

Pochissimi tolleravano il suo interrogatorio, che metteva sempre in luce la fragilità delle conoscenze e delle argomentazioni dei suoi contemporanei.

“So di non sapere.”

-Socrate-

Socrate è ricordato anche per il suo metodo di analisi, la dialettica e il suo particolare metodo di insegnamento, la maieutica. I suddetti rivelano un pensatore non interessato a postulare verità, bensì a risalire alle basi del pensiero.

Molti aneddoti della vita del filosofo greco mostrano inoltre che era anche una persona dotata di grande senso dell’umorismo.

Atene.

I primi anni di Socrate

Socrate nacque ad Atene, nel 470 a. C. Figli di Sofronisco, scalpellino che aveva partecipato alla costruzione del Partenone. Si dice che quando nacque Socrate, consultò l’Oracolo di Delfi che gli consigliò di farlo crescere secondo i suoi ritmi, senza opporsi alla sua volontà o reprimere i suoi impulsi. La madre era Fenarete, un’ostetrica che il filosofo considerava come la sua mentore.

Da giovane Socrate seguì le orme del padre e realizzò diverse statue all’ingresso dell’Acropoli. Ricevette un’educazione classica per la sua estrazione sociale, la più fiorente dell’antica Grecia. Archelao fu l’insegnante che lo introdusse alla filosofia.

Socrate fu anche cittadino-soldato di fanteria pesante durante la guerra del Peloponneso, nella quale combatté con grande coraggio. Giovanissimo sposò Santippe, divenuta nota per il suo carattere stravagante e iracondo.

In diverse occasioni si parlò di conflitti coniugali, ma non ci sono prove sufficienti in merito a una relazione così difficile come si crede.

Un uomo brillante e umile

L’aspetto fisico di Socrate era spesso motivo di scherno, poiché non era aggraziato. Oltre a ciò, era terribilmente austero, indossava sempre lo stesso mantello e conduceva una vita molto modesta.

Pur così, iniziò presto a farsi notare per la sua grande intelligenza. In particolare divennero famose le sue domande, sempre incisive. Il suo metodo, la maieutica, consisteva proprio nel formulare una domanda dopo l’altra in modo da seguire un filo del discorso coerente attraverso le risposte.

La sua capacità di approfondire qualsiasi argomento, con grande ingegno, lo rese famoso e ben presto divenne noto ad Atene, motivo per cui iniziò ad avere diversi discepoli.

Il filosofo metteva in discussione le “certezze”. I suoi discepoli lo amavano, perché il suo metodo li rendeva partecipi della costruzione del sapere e delle idee.

Il suo allievo più brillante fu Platone, grazie al quale è stato possibile recuperare buona parte del pensiero socratico.

Figura di Platone.
Platone

La filosofia di Socrate

Socrate è stato determinante per lo sviluppo del pensiero occidentale, poiché si è distaccato dalla tradizione filosofica che fino a quel momento si concentrava sul cosmo e sulla sua origine.

Inaugurò quindi una nuova era nella storia della filosofia greca,  chiamata periodo antropologico, riflettendo sull’essere umano e sull’etica. Secondo Socrate, nessuno sbaglia consapevolmente.

Sosteneva che l’uomo non può fare del bene se non lo conosce. Per esempio, chi inganna gli altri ignora che i benefici dell’onestà (fiducia, onore, stima, ecc.) sono maggiori di quelli dell’inganno (ricchezza, potere, tra gli altri).

Allo stesso modo, affermava che l’essere umano aspira alla felicità e che solo una condotta virtuosa conduce a essa. Va notato che per Socrate la virtù non è una qualità innata o che sorge spontanea in alcuni uomini mentre altri ne sono privi. Al contrario, può essere appresa attraverso il ragionamento.

In questo modo, saggezza, virtù e felicità sono nozioni inseparabili nella filosofia socratica. La conoscenza è al centro delle riflessioni etiche di Socrate, e il primo passo per raggiungerla è ammettere la propria ignoranza.

Eredità

Socrate non scrisse opere perché sosteneva che “ognuno dovrebbe sviluppare le proprie idee”. Conosciamo le sue riflessioni grazie alle testimonianze lasciate dai suoi discepoli, tra cui spiccano: Platone, Senofonte, Aristippo e Antistene.

Allo stesso modo, non fondò una scuola filosofica. Tutto quello che sappiamo dei suoi insegnamenti è tratto dall’opera di Platone, che attribuì grande ingegno e acutezza mentale al suo maestro nel far vedere agli altri la propria ignoranza.

Un delitto storico

Il filosofo che faceva dubitare tutti non era ben visto da chi cercava di imporre verità assolute. Socrate fu dunque aspramente criticato dai potenti.

Si dice che un ricco ateniese volesse assumerlo per istruire suo figlio; il filosofo chiese un pagamento di 500 dracme, prezzo che sembrò eccessivo all’uomo il quale rispose che con quei soldi avrebbe potuto comprare un asino. Socrate gli consigliò di comprarlo così avrebbe avuto due asini in casa.

Quando era già molto famoso, cominciò a essere guardato con sospetto. Fu accusato di avere una cattiva influenza sui giovani e, con sorpresa di tutti, non si difese con le sue grandi doti dialettiche. Riteneva che si dovessero seguire le leggi e le sentenze dei giudici, in accordo o meno con esse.

Socrate fu condannato a morte tramite avvelenamento da cicuta. Si dice che sua moglie Santippe andò a trovarlo e scoppiò in lacrime. Il filosofo le chiese il perché della sua reazione e lei rispose che era molto triste per quella sentenza ingiusta.

Rispose: “Ti sentiresti meglio se morissi per una condanna giusta?”. La sua morte causò grande commozione tra i suoi discepoli.


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