Splitting, il pensiero in bianco e nero

Lo splitting è un meccanismo di difesa che agisce in modo inconscio. Tende a manifestarsi durante l'infanzia quando i genitori si contraddicono troppo o manifestavano sbalzi d'umore repentini e inspiegabili per il bambino.
Splitting, il pensiero in bianco e nero
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 10 marzo, 2023

Il termine splitting fa riferimento all’atteggiamento di alcune persone di vedere tutto o bianco o nero. Individui la cui filosofia di vita è “o tutto o niente” oppure che credono che vada tutto mala solo perché si presenta un imprevisto. In altre parole, i fanatici degli estremi.

Le persone che pensano e ragionano in questo modo non credono di essere in errore. Si considerano piuttosto persone strutturate, alle quali non piacciono le mezze misure. Tale visione del mondo, tuttavia, in genere crea difficoltà e sofferenza. In generale, si lamentano di ciò che percepiscono come mancanza di chiarezza da parte di persone e situazioni.

“Equilibrio, questo è il segreto. Moderato estremismo.”

-Edward Abbey-

Le vittime dello splitting sono spesso arrabbiate. E molte volte provano delusione, perché passano rapidamente dall’idealizzazione alla svalutazione di persone e situazioni. Dato che quel purismo abita solo nella loro mente e nei loro desideri, finisce ripetutamente per deluderle.

Tutto ciò si verifica inconsciamente, motivo per cui non si rendono conto che è proprio il loro punto di vista a causare loro problemi.

L’origine dello splitting

Nessuno inciampa sullo splitting per caso, tanto meno sviluppa una visione estremista perché la trova meravigliosa. Dietro a questo atteggiamento si cela un profondo desiderio di certezze e un enorme desiderio di contare su solide basi, da cui guardare il mondo e trovare il proprio posto.

Uomo con la barba

Nella maggior parte dei casi, lo splitting è la conseguenza diretta di un’infanzia difficile, vissuta con genitori disfunzionali. L’origine di questa visione della vita risiede, molto probabilmente, proprio in quelle figure che rappresentavano l’autorità durante l’infanzia, e che erano imprevedibili e incostanti.

Un giorno erano affettuosi e di ottimo umore, e due giorni dopo si mostravano intolleranti di fronte alle piccolezze più assurde. Un contesto simile si traduce in un ostacolo per il pieno sviluppo morale, che a sua volta causa lo stagnamento delle facoltà cognitive.

In altre parole, in un ambiente del genere è molto difficile imparare a distinguere il bene dal male. E risulta ancora più difficile riconoscere l’ampia gamma di sfumature tra l’uno e l’altro estremo.

Splitting: un meccanismo di difesa

Vedere tutto o bianco o nero è un modo per difendersi da quell’instabilità e dalla vaghezza che confondevano così tanto da bambini. Si risponde all’incomprensibilità dei comportamenti incostanti dei genitori, con una sorta di sovracompensazione.

Alla mancanza di chiarezza, la mente risponde cercando di generare assoluta chiarezza.: o è o non è; o è bianco o è nero. Chi è vittima dello splitting, non riesce a mettere insieme i sentimenti positivi con quelli negativi. Prima ama e poi odia, e viceversa.

Crede in tutto quello che gli dicono o non vi crede affatto. Non lo fa deliberatamente, bensì si tratta di un meccanismo che si innesca da solo di fronte a un’ambiguità o un paradosso. Tale incertezza provoca dolore emotivo e induce a rispondere in maniera radicale.

Questo comportamento richiede alla persona uno sforzo immane nello stabilire un rapporto empatico con gli altri. Di fatto, fa già fatica a capire se stessa. Tuttavia, spesso proietta quella mancanza di comprensione proprio sugli altri. È dunque pronta ad affermare che sono gli altri, con i loro alti e bassi, a sbagliare. Non si accorge che secondo il suo schema sono tutti in errore.

Superare le difficoltà

Come spesso accade in ambito psicologico, non tutte le persone provano allo stesso modo lo splitting. Né in quanto a contenuti né in quanto a intensità.

Se ritenete che questo fenomeno faccia parte della vostra vita, provate a mettere in pratica questo accorgimento: evitare le parole troppo categoriche “sempre, mai, male, bene, ecc.”. Optate piuttosto per termini più precisi per definire il mondo.

Quando però lo splitting è molto marcato, è probabile che la tecnica precedente non serva a molto. In questi casi, è meglio rivolgersi a un professionista in modo tale da rimuovere insieme tutti gli ostacoli che impediscono la piena maturazione etica, emotiva e cognitiva. È indispensabile ristrutturare la propria visione del mondo per renderla più realistica.

Donna che pensa

Per concludere

Tutti vorremmo che la vita fosse più facile, ma di fatto non lo è. Tra il bianco e il nero esiste una gamma estremamente ampia di grigi. Ogni essere umano, così come ogni aspetto della realtà, presenta diverse sfaccettature.

Si può essere buoni e cattivi, intelligenti e ottusi, felici e infelici allo stesso tempo. Il bello degli esseri umani è proprio questo: un’ampia gamma cromatica oltre il bianco e nero.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Beck, J. (2008). Terapia cognitiva: Conceptos básicos y profundización. Editorial Gedisa.
  • Beck, A. T., Rush, A. J., Shaw, B. F., & Emery, G. (1983). Terapia cognitiva de la depresión. Desclée de Brouwer.
  • Riso, W. (2009). Terapia cognitiva. Barcelona, España, Editorial Paidós Ibérica.
  • Safran, J. D., & Segal, Z. V. (1994). El proceso interpersonal en la terapia cognitiva. Barcelona: Paidós.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.